Un protocollo per la prevenzione e il contrasto dell'usura e dell'estorsione
Firma in Prefettura alla presenza del commissario straordinario antiracket del Governo
giovedì 18 giugno 2020
Un protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni dell'usura e dell'estorsione nel territorio della Provincia di Barletta-Andria-Trani. L'hanno sottoscritto mercoledì 17 giugno, in Prefettura a Barletta, alla presenza del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Annapaola Porzio, il Prefetto della Bat Maurizio Valiante, il presidente della Fondazione antiusura San Nicola e Santi Medici onlus Monsignor Alberto D'Urso, il presidente della commissione regionale Abi (associazione bancaria italiana) Sabatino Maurice, il presidente dell'associazione regionale Fai antiracket Renato De Scisciolo e i rappresentanti di Confidi Puglia e Upsa Confartigianato di Barletta, Andria e Trani.
Il documento è stato inoltre condiviso dai vertici provinciali delle Forze di Polizia di Bari e Foggia e dalla Direzione investigativa antimafia di Bari, convenuti al momento della sottoscrizione in Prefettura.
L'usura e l'estorsione sono senza dubbio tra le lacerazioni più gravi che la pandemia da Covid-19 può determinare nel tessuto sano del Paese. La minaccia può farsi insidiosa anche nel territorio provinciale, motivo per cui, ancor prima del graduale rilascio del lockdown, la Prefettura, nell'analizzare le ricadute negative dell'emergenza epidemiologica sul tessuto socio-economico produttivo locale, ha individuato quale obiettivo strategico della propria azione, sulla scia delle direttive del ministro dell'interno, la prevenzione e il contrasto di tali fenomeni virulenti.
Snellire i tempi di accesso ai fondi speciali antiusura previsti dalla legge, consentire alle banche di assumere decisioni sui finanziamenti in tempi più rapidi e certi (massimo 30 giorni lavorativi), con l'impegno ad erogare le somme negli stessi tempi: questi alcuni dei principali contenuti del protocollo siglato stamani, che prevede inoltre la costituzione presso la Prefettura dell'osservatorio provinciale che si occuperà di promuovere iniziative di informazione sull'utilizzo dei fondi di prevenzione dell'usura, in stretto contatto con i Confidi, le associazioni di categoria e altri soggetti pubblici e privati impegnati nel settore.
Nella valutazione del merito creditizio da parte delle banche non sarà più considerata pregiudizievole la condizione di "protestato": così le banche valuteranno la possibilità di "ribancarizzare" i soggetti protestati, anche attraverso una iniziale sperimentazione legata alla casistica, filtrata, monitorata e gestita con i Confidi, le fondazioni e le associazioni antiusura. In questo contesto, dunque, le banche consentiranno ai protestati una serie di operazioni, prive di rischio di credito, in grado di reinserire i protestati nel sistema del credito legale.
Massima sarà inoltre l'attenzione alle vittime che devono sentire costantemente vicina la presenza dello Stato, e pertanto denunciare senza alcun timore i fenomeni estorsivi ed usurari, nella consapevolezza inoltre di poter richiedere l'accesso al fondo di solidarietà e beneficiare così delle misure di sostegno previste dall'ordinamento.
«Dopo quella sanitaria, c'è un'emergenza altrettanto insidiosa sulla quale occorre tenere altissima l'attenzione: è quella dell'usura e dell'estorsione» ha dichiarato il Prefetto Maurizio Valiante. «Prevenire il rischio di infiltrazioni della criminalità nell'economia legale, attraverso fenomeni usurari o estorsivi, è per noi un tema prioritario sin dal periodi di pieno lockdown, perché immaginavamo l'impatto che la pandemia avrebbe potuto avere sul tessuto economico locale» ha aggiunto.
«Lo Stato c'è e la sinergia tra le istituzioni e le associazioni consente di fare significativi passi avanti» ha commentato il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Annapaola Porzio. «Il protocollo mette le vittime, potenziali e non, di estorsione ed usura al centro dell'azione di prevenzione e contrasto e costituisce una concreta risposta ai cittadini e alle imprese, che devono compiere un atto di fiducia e una chiara scelta di legalità, in termini di rifiuto del ricorso al credito illegale e di affidamento al ricatto della criminalità organizzata».
Il documento è stato inoltre condiviso dai vertici provinciali delle Forze di Polizia di Bari e Foggia e dalla Direzione investigativa antimafia di Bari, convenuti al momento della sottoscrizione in Prefettura.
L'usura e l'estorsione sono senza dubbio tra le lacerazioni più gravi che la pandemia da Covid-19 può determinare nel tessuto sano del Paese. La minaccia può farsi insidiosa anche nel territorio provinciale, motivo per cui, ancor prima del graduale rilascio del lockdown, la Prefettura, nell'analizzare le ricadute negative dell'emergenza epidemiologica sul tessuto socio-economico produttivo locale, ha individuato quale obiettivo strategico della propria azione, sulla scia delle direttive del ministro dell'interno, la prevenzione e il contrasto di tali fenomeni virulenti.
Snellire i tempi di accesso ai fondi speciali antiusura previsti dalla legge, consentire alle banche di assumere decisioni sui finanziamenti in tempi più rapidi e certi (massimo 30 giorni lavorativi), con l'impegno ad erogare le somme negli stessi tempi: questi alcuni dei principali contenuti del protocollo siglato stamani, che prevede inoltre la costituzione presso la Prefettura dell'osservatorio provinciale che si occuperà di promuovere iniziative di informazione sull'utilizzo dei fondi di prevenzione dell'usura, in stretto contatto con i Confidi, le associazioni di categoria e altri soggetti pubblici e privati impegnati nel settore.
Nella valutazione del merito creditizio da parte delle banche non sarà più considerata pregiudizievole la condizione di "protestato": così le banche valuteranno la possibilità di "ribancarizzare" i soggetti protestati, anche attraverso una iniziale sperimentazione legata alla casistica, filtrata, monitorata e gestita con i Confidi, le fondazioni e le associazioni antiusura. In questo contesto, dunque, le banche consentiranno ai protestati una serie di operazioni, prive di rischio di credito, in grado di reinserire i protestati nel sistema del credito legale.
Massima sarà inoltre l'attenzione alle vittime che devono sentire costantemente vicina la presenza dello Stato, e pertanto denunciare senza alcun timore i fenomeni estorsivi ed usurari, nella consapevolezza inoltre di poter richiedere l'accesso al fondo di solidarietà e beneficiare così delle misure di sostegno previste dall'ordinamento.
«Dopo quella sanitaria, c'è un'emergenza altrettanto insidiosa sulla quale occorre tenere altissima l'attenzione: è quella dell'usura e dell'estorsione» ha dichiarato il Prefetto Maurizio Valiante. «Prevenire il rischio di infiltrazioni della criminalità nell'economia legale, attraverso fenomeni usurari o estorsivi, è per noi un tema prioritario sin dal periodi di pieno lockdown, perché immaginavamo l'impatto che la pandemia avrebbe potuto avere sul tessuto economico locale» ha aggiunto.
«Lo Stato c'è e la sinergia tra le istituzioni e le associazioni consente di fare significativi passi avanti» ha commentato il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Annapaola Porzio. «Il protocollo mette le vittime, potenziali e non, di estorsione ed usura al centro dell'azione di prevenzione e contrasto e costituisce una concreta risposta ai cittadini e alle imprese, che devono compiere un atto di fiducia e una chiara scelta di legalità, in termini di rifiuto del ricorso al credito illegale e di affidamento al ricatto della criminalità organizzata».