Una Fondazione per sostenere l'inserimento dei soggetti con neurodiversità
Il presidente della Fondazione è l'avvocatoFrancesco Bruno. Tra i fondatori anche la Diocesi di Andria
sabato 16 giugno 2018
18.56
Si è recentemente costituita ad Andria, su impulso dei genitori del piccolo Alessandro, la "FONDAZIONE PUGLIESE PER LE NEURODIVERSITA' – Ente del Terzo Settore". Tra i fondatori, oltre a famiglie, sacerdoti, giovani e professionisti di vari settori, vi è la Diocesi di Andria, il cui Vescovo, mons. Luigi Mansi, ha accolto con entusiasmo l'iniziativa, garantendo collaborazione e vicinanza.
La Fondazione non ha scopo di lucro. Si propone esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Essa intende arrecare benefici a persone affette da neurodiversità riconosciuta e certificata, avuto particolare riguardo a soggetti adolescenti e adulti affetti da autismo e sindromi correlate comunque denominate con disturbi generalizzati dello sviluppo.
La Fondazione, che non si occupa di diagnosi e/o di terapie riabilitative, garantisce l'assistenza sociale e socio-sanitaria in favore di persone affette da neurodiversità, affinchè sia loro consentito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della loro dignità e del principio delle pari opportunità.
"Ritenendo che come Chiesa locale sia essenziale essere a fianco in modo fattivo alle famiglie che vivono la difficile prova di figli colpiti da questa disabilità e che ogni giorno devono gestire ed elaborare decisioni difficili per cui la vita familiare viene profondamente turbata, ho pensato di aderire come Diocesi di Andria alla Fondazione Pugliese per le Neurodiversità, come socio fondatore". E' quanto ha dichiarato mons. Luigi Mansi, il quale ha poi aggiunto: "Mi piace ricordare il messaggio di Papa Francesco, in occasione della Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari sul tema 'La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza'. Il Pontefice affermava: 'E' necessario l'impegno di tutti per promuovere l'accoglienza, l'incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, contribuendo in tale modo a rompere l'isolamento e, in molti casi, anche lo stigma che gravano sulle persone con disturbi dello spettro autistico, come anche sulle loro famiglie'. Mi auguro che la comunità diocesana e cittadina intraprenda azioni concrete di solidarietà e sostegno verso i fratelli e le sorelle affette da neurodiversità e le loro famiglie. Questo l'auspicio del Vescovo mons. Mansi.
La Fondazione, in questi giorni, è impegnata nell'organizzazione e gestione di un campo estivo che si svolgerà dal 18 giugno al 20 luglio presso il Centro Sportivo LIG di Barletta, in collaborazione ed in rete con AITA PROGETTO ONLUS e con la S.S.D. Accademia del Nuoto.
Il presidente della Fondazione, avv. Francesco Bruno, ha dichiarato: "AITA Summer Camp 2018 è un progetto pilota, destinato a ragazzi con disturbi del neurosviluppo ed in special modo disturbi dello spettro autistico, per favorire l'inclusione sociale in un contesto ludico-sportivo. Lo sport, in questo senso, rappresenta un facilitatore nel veicolare competenze socio-relazionali positive.
I destinatari sono affiancati da tutors specializzati, con un rapporto preferenziale di 1 a 1 o di 1 a 2, in base alle esigenze specifiche e inseriti in gruppi di coetanei a sviluppo tipico; sono seguiti da un istruttore e da un tutor adeguatamente formato, fruendo di un ambiente non competitivo, per uno stato globale di benessere".
Per info e contatti: fpneurodiversdita@libero.it
La Fondazione non ha scopo di lucro. Si propone esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Essa intende arrecare benefici a persone affette da neurodiversità riconosciuta e certificata, avuto particolare riguardo a soggetti adolescenti e adulti affetti da autismo e sindromi correlate comunque denominate con disturbi generalizzati dello sviluppo.
La Fondazione, che non si occupa di diagnosi e/o di terapie riabilitative, garantisce l'assistenza sociale e socio-sanitaria in favore di persone affette da neurodiversità, affinchè sia loro consentito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della loro dignità e del principio delle pari opportunità.
"Ritenendo che come Chiesa locale sia essenziale essere a fianco in modo fattivo alle famiglie che vivono la difficile prova di figli colpiti da questa disabilità e che ogni giorno devono gestire ed elaborare decisioni difficili per cui la vita familiare viene profondamente turbata, ho pensato di aderire come Diocesi di Andria alla Fondazione Pugliese per le Neurodiversità, come socio fondatore". E' quanto ha dichiarato mons. Luigi Mansi, il quale ha poi aggiunto: "Mi piace ricordare il messaggio di Papa Francesco, in occasione della Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari sul tema 'La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza'. Il Pontefice affermava: 'E' necessario l'impegno di tutti per promuovere l'accoglienza, l'incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, contribuendo in tale modo a rompere l'isolamento e, in molti casi, anche lo stigma che gravano sulle persone con disturbi dello spettro autistico, come anche sulle loro famiglie'. Mi auguro che la comunità diocesana e cittadina intraprenda azioni concrete di solidarietà e sostegno verso i fratelli e le sorelle affette da neurodiversità e le loro famiglie. Questo l'auspicio del Vescovo mons. Mansi.
La Fondazione, in questi giorni, è impegnata nell'organizzazione e gestione di un campo estivo che si svolgerà dal 18 giugno al 20 luglio presso il Centro Sportivo LIG di Barletta, in collaborazione ed in rete con AITA PROGETTO ONLUS e con la S.S.D. Accademia del Nuoto.
Il presidente della Fondazione, avv. Francesco Bruno, ha dichiarato: "AITA Summer Camp 2018 è un progetto pilota, destinato a ragazzi con disturbi del neurosviluppo ed in special modo disturbi dello spettro autistico, per favorire l'inclusione sociale in un contesto ludico-sportivo. Lo sport, in questo senso, rappresenta un facilitatore nel veicolare competenze socio-relazionali positive.
I destinatari sono affiancati da tutors specializzati, con un rapporto preferenziale di 1 a 1 o di 1 a 2, in base alle esigenze specifiche e inseriti in gruppi di coetanei a sviluppo tipico; sono seguiti da un istruttore e da un tutor adeguatamente formato, fruendo di un ambiente non competitivo, per uno stato globale di benessere".
Per info e contatti: fpneurodiversdita@libero.it