Una proposta di legge per consentire ai militari il diritto di formare sindacati
Presentata dal Movimento 5 Stelle col supporto del parlamentare biscegliese Davide Galantino, è condivisa dal ministro della difesa Elisabetta Trenta
mercoledì 11 luglio 2018
12.23
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle ha presentato in queste ore una proposta di legge per consentire ai militari il diritto di associarsi in sindacato. Lo ha annunciato il deputato biscegliese Davide Galantino, molto sensibile all'argomento in quanto militare di professione.
«Avere delle Forze Armate moderne e i militari tutelati nei loro diritti è qualcosa che non riguarda solo l'esercito ma tutti noi come cittadini italiani» ha affermato l'esponente pentastellato, aggiungendo: «Da loro dipende la sicurezza nostra e delle nostre famiglie».
Il ministro della difesa Elisabetta Trenta, intervistata da "Avvenire", ha evidenziato l'intenzione del governo Conte di intensificare l'impegno in tal senso, cogliendo il significato di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha aperto la strada alla possibilità di formare organizzazioni sindacali dei militari. La titolare del dicastero ha assicurato sostegno tecnico all'attuazione della proposta attraverso il lavoro del suo consigliere giuridico, augurandosi una larga intesa parlamentare sul tema.
In ogni caso, i futuri sindacati militari non potrebbero godere, per evidenti ragioni, del diritto di sciopero ma sarebbe comunque una conquista in quanto un soggetto esterno alla Difesa li rappresenterebbe in modo autonomo e indipendente.
Sul tavolo del ministro i delicatissimi dossier riguardo le malattie che i reduci delle varie missioni Nato (Afghanistan, Bosnia, Kosovo e Iraq) avrebbero contratto a causa dell'uranio impoverito.
«Dopo anni di promesse inizia una nuova stagione per la modernizzazione delle nostre Forze Armate, di cui tutti dobbiamo essere fieri» ha chiosato Davide Galantino.
«Avere delle Forze Armate moderne e i militari tutelati nei loro diritti è qualcosa che non riguarda solo l'esercito ma tutti noi come cittadini italiani» ha affermato l'esponente pentastellato, aggiungendo: «Da loro dipende la sicurezza nostra e delle nostre famiglie».
Il ministro della difesa Elisabetta Trenta, intervistata da "Avvenire", ha evidenziato l'intenzione del governo Conte di intensificare l'impegno in tal senso, cogliendo il significato di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha aperto la strada alla possibilità di formare organizzazioni sindacali dei militari. La titolare del dicastero ha assicurato sostegno tecnico all'attuazione della proposta attraverso il lavoro del suo consigliere giuridico, augurandosi una larga intesa parlamentare sul tema.
In ogni caso, i futuri sindacati militari non potrebbero godere, per evidenti ragioni, del diritto di sciopero ma sarebbe comunque una conquista in quanto un soggetto esterno alla Difesa li rappresenterebbe in modo autonomo e indipendente.
Sul tavolo del ministro i delicatissimi dossier riguardo le malattie che i reduci delle varie missioni Nato (Afghanistan, Bosnia, Kosovo e Iraq) avrebbero contratto a causa dell'uranio impoverito.
«Dopo anni di promesse inizia una nuova stagione per la modernizzazione delle nostre Forze Armate, di cui tutti dobbiamo essere fieri» ha chiosato Davide Galantino.