Una vita per il Teatro: anche Bisceglie ricorda l'attore e regista Carlo Giuffrè

Il racconto dell'artista biscegliese Carlo Monopoli

domenica 4 novembre 2018 12.30
A cura di Cinzia Montedoro
«Se non ci fosse stato il Teatro, non avrei saputo fare altro. Il Teatro è tutta la mia vita. Pensate che a casa barcollo, m'ingobbisco, mi annoio, ma in teatro ritrovo il passo. È un'altra storia. In scena si guarisce. E poi sapete che vi dico: gli attori vivono più a lungo, perché vivendo anche le vite degli altri, le aggiungono alle loro».

Carlo Giuffré è stato uno dei grandi artisti eredi del teatro di Eduardo De Filippo: la sua arte, un tassello molto rilevante nel mosaico della storia teatrale della città di Napoli ma non solo. Un gigante del palcoscenico dal talento istrionico, mago della commedia dell'arte segno distintivo della cultura italiana nei secoli.

Lo ricorda con profonda stima e commozione l'attore di fama nazionale Carlo Monopoli, artista biscegliese poliedrico ed elegante, con alle spalle tanti ruoli messi in scena nel corso della lunga carriera, frutto anche dei tanti consigli dettati dal Maestro Giuffrè.


«Come lo conobbi? Il Maestro venne a Bisceglie per tenere un corso sul Teatro Napoletano e la recitazione al quale presi parte. Giuffrè rimase molto contento del mio operato e si legò molto a me, tanto che ogni volta che rappresentava le sue nuove commedie mi invitava ad assistervi come suo ospite» ha raccontato Carlo Monopoli a Bisceglieviva.

«Nel frattempo io gli consegnavo vhs e dvd con le commedie di Eduardo rappresentate qui a Bisceglie e sul territorio. All'epoca la nostra compagnia "Res Comica" spopolava, riempiendo i teatri per più serate e lui mi dava volentieri consigli su cosa fare sul palcoscenico e quello in cui era necessario migliorare. Il Maestro Giuffrè era una persona umile che non si negava mai! Ricorderò per sempre le cene dopo gli spettacoli ai quali ho assistito: al tavolo si discuteva della messa in scena e solo in seguito del più e del meno» ha sottolineato l'attore biscegliese.

«Resterà memorabile per me la serata in cui, invitato al Teatro Diana di Napoli per assistere al suo "Natale in Casa Cupiello", mi ritrovai nella fila d'onore riservata a tutti i suoi ospiti più illustri: ero seduto tra Enzo Cannavale e Leopoldo Mastelloni».

L'ultimo incontro fra i due a Savona: «Il Maestro era in giro con "Questi fantasmi!" e io con la Compagnia d'Operette Corrado Abbati, mentre si rappresentava "Hello Dolly!". vidi una certa gioia nei suoi occhi quando seppe che giravo l'Italia con una grande compagnia e da protagonista» ha affermato. «Carlo Giuffrè era un grande uomo di teatro, si è battuto fino alla fine per portare gente a teatro e non lasciarla incollata alla televisione» ha concluso Carlo Monopoli.