Universitari pugliesi in rivolta: «Tante promesse e pochi fatti»

Diversi i nodi irrisolti nel rapporto con le istituzioni regionali, complice anche la mancata nomina della governance Adisu

giovedì 1 luglio 2021
A cura di Vito Troilo
«Non ce la facciamo più. Tante promesse e pochi fatti». I rappresentanti degli studenti universitari pugliesi hanno espresso, in una nota, tutta l'insoddisfazione per la mancanza di effetti sostanziali all'interlocuzione cercata in questi mesi con la Regione Puglia su diversi temi posti all'attenzione di consiglieri e assessori, dalla mobilità ai comuni fuorisede, dal rimborso dei pasti ai rapporti sociali e alle esigenze strutturali.

«Nonostante le numerose segnalazioni tutto è fermo a causa dell'attesa, ormai da 9 mesi, della nomina della presidenza e dei rappresentanti nel Consiglio di amministrazione dell'Adisu, l'agenzia per il diritto allo studio universitario della Regione» ha affermato Cosimo Carpentiere, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Bari.

Sulla stessa lunghezza d'onda Enrico Boffetti, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Amministrazione Adisu: «Siamo in un periodo difficile e le istituzioni non sono al nostro fianco. Elencare tutti i problemi che stiamo vivendo non è semplice. Siamo stanchi di aspettare e sentirci dire a breve cambieremo tutto».

I rappresentanti della residenza universitaria "Renato Dell'Andro", Leonardo Renna e Antonello Clemente, hanno rimarcato: «I primi contatti con la Regione sono avvenuti in occasione di uno spiacevole episodio accaduto all'interno della struttura, che ospita oltre 400 studenti fuori sede.
In tale occasione l'Adisu Puglia ha organizzato, all'interno degli ambienti comuni utilizzati dagli studenti, le prove preselettive per due concorsi indetti dalla stessa Agenzia, privando gli studenti della possibilità di usufruire per oltre una settimana degli ambienti comuni.
Disagio che prontamente si ripresenterà a fine giugno per espletare le prove scritte, nonostante le problematiche espresse dal corpo rappresentanti della residenza.
In una riunione tenutasi il 13 maggio con l'assessore Leo è stata manifestata esclusivamente la voglia di rivoluzionare l'Agenzia e di assegnare in tempi brevissimi le nuove rappresentanze della regione all'interno del CdA. Era stato detto che ci sarebbe stato un nuovo incontro con l'assessore ma così non è stato».

Antonio Lorusso, senatore accademico dell'Università degli studi di Bari "Aldo Moro", ha evidenziato: «Agli studenti ogni anno arriva la CU della borsa di studio in cui compare, a prescindere dall'utilizzo o meno dei pasti, il loro ammontare tra i redditi. Se viene contabilizzata nei redditi dello studente ma in realtà non viene mai utilizzata, la somma residua che fine fa?
Perché viene contabilizzata a prescindere influendo sul reddito dello studente?
I pasti non usufruiti dagli studenti verranno monetizzati o convertiti in buoni pasto utilizzabili in altre strutture, come ad esempio supermercati o ipermercati, come avviene in altre regioni?».

Cosimo Carpentiere ha concluso: «Dopo i passi in avanti compiuti l'anno scorso con l'inserimento di nuovi comuni fuori sede come Barletta, Bisceglie, Trani, Altamura ed Andria, sarà data la possibilità di scegliere fin dalla fase di domanda se stabilirsi presso una residenza universitaria oppure optare per il rimborso del canone di locazione? Tale opportunità snellirebbe le procedure burocratiche dell'Agenzia per il diritto allo studio, evitando numerosi slittamenti delle graduatorie e agevolerebbe lo studente fuori sede che non si ridurrebbe nei mesi autunnali a dover firmare il contratto di locazione».