Verde pubblico allo sbando, Attivisti a 5 Stelle denunciano
Il punteruolo rosso ancora al centro delle polemiche
giovedì 18 gennaio 2018
9.19
Non sono solo i bozzoli di larva che volano al vento forte delle ultime ore di maestrale.
Le foglie cadono, ripetutamente e le chiome si chiudono come un ombrello quando non piove.
I sintomi li conosciamo tutti, da quando la battaglia al punteruolo rosso fu presa seriamente.
Sono passati anni, dai primi trattamenti endodendrici, fatti da squadre di professionisti che salvarono il quartiere Sant'Andrea. Poi la moria è ricominciata.
Il gruppo "Attivisti a 5 Stelle per Bisceglie", raccogliendo numerose e preoccupate segnalazioni da parte dei cittadini, torna ora a bomba sul tema, consapevole che in molti casi è troppo tardi. In via Sant'Andrea, corso Garibaldi e tante arterie importanti della periferia, le piante sono già compromesse definitivamente.
Eppure ci provano gli attivisti, a sensibilizzare l'amministrazione comunale alla messa in sicurezza delle palme colpite dal punteruolo rosso che si possono ancora salvare.
«Da alcuni mesi i cittadini tra cui l'esperto Mimmo Tritto che con i suoi post ha evidenziato questa emergenza, - si legge in una nota degli attivisti - ci segnalano la necessità di intervenire, tempestivamente, per attuare una lotta efficace in grado di bloccare l'azione distruttiva del coleottero. Nonostante l'urgenza del caso, le piante rimangono, a volte, per mesi in stato di abbandono, diventando un pericolo per l'incolumità dei cittadini che accidentalmente potrebbero essere colpiti da rami penzolanti o sbalzati via dal forte vento. È noto a tutti che questo insetto, se non subito isolato e neutralizzato, in soli due mesi si diffonde rapidamente in decine di esemplari. Può vagare e colpire in breve tempo in un raggio di diversi chilometri, scavando gallerie nel fusto della palma, come ci conferma un giardiniere di grande esperienza Carlo De Molfetta. Quando la maggior parte della pianta è fortemente danneggiata si rende necessario il suo "taglio" dal costo di centinaia di euro, tra rimozione e smaltimento relativo. Costo che pare essere maggiore di una manutenzione programmata».
«Invitiamo i cittadini biscegliesi - insistono gli attivisti - e gli osservatori attenti a valutare la reale situazione di degrado in cui ultimamente versa la nostra città. Mentre spetta alla nostra amministrazione ascoltare, vagliare suggerimenti e proposte, nonché adoperarsi in maniera puntuale e programmata con azioni concrete e realizzabili in tempi brevi».
Le foglie cadono, ripetutamente e le chiome si chiudono come un ombrello quando non piove.
I sintomi li conosciamo tutti, da quando la battaglia al punteruolo rosso fu presa seriamente.
Sono passati anni, dai primi trattamenti endodendrici, fatti da squadre di professionisti che salvarono il quartiere Sant'Andrea. Poi la moria è ricominciata.
Il gruppo "Attivisti a 5 Stelle per Bisceglie", raccogliendo numerose e preoccupate segnalazioni da parte dei cittadini, torna ora a bomba sul tema, consapevole che in molti casi è troppo tardi. In via Sant'Andrea, corso Garibaldi e tante arterie importanti della periferia, le piante sono già compromesse definitivamente.
Eppure ci provano gli attivisti, a sensibilizzare l'amministrazione comunale alla messa in sicurezza delle palme colpite dal punteruolo rosso che si possono ancora salvare.
«Da alcuni mesi i cittadini tra cui l'esperto Mimmo Tritto che con i suoi post ha evidenziato questa emergenza, - si legge in una nota degli attivisti - ci segnalano la necessità di intervenire, tempestivamente, per attuare una lotta efficace in grado di bloccare l'azione distruttiva del coleottero. Nonostante l'urgenza del caso, le piante rimangono, a volte, per mesi in stato di abbandono, diventando un pericolo per l'incolumità dei cittadini che accidentalmente potrebbero essere colpiti da rami penzolanti o sbalzati via dal forte vento. È noto a tutti che questo insetto, se non subito isolato e neutralizzato, in soli due mesi si diffonde rapidamente in decine di esemplari. Può vagare e colpire in breve tempo in un raggio di diversi chilometri, scavando gallerie nel fusto della palma, come ci conferma un giardiniere di grande esperienza Carlo De Molfetta. Quando la maggior parte della pianta è fortemente danneggiata si rende necessario il suo "taglio" dal costo di centinaia di euro, tra rimozione e smaltimento relativo. Costo che pare essere maggiore di una manutenzione programmata».
«Invitiamo i cittadini biscegliesi - insistono gli attivisti - e gli osservatori attenti a valutare la reale situazione di degrado in cui ultimamente versa la nostra città. Mentre spetta alla nostra amministrazione ascoltare, vagliare suggerimenti e proposte, nonché adoperarsi in maniera puntuale e programmata con azioni concrete e realizzabili in tempi brevi».