Vergognosa aggressione omofoba
La vittima: «Insultata, colpita da uno schiaffo e minacciata solo per la mia identità di genere»
sabato 30 luglio 2022
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Un video comparso sulla piattaforma Tik Tok, che ha già superato le 63 mila visualizzazioni. La modalità pubblica di denuncia - oltre a quella formale - utilizzata da Erika Galassi è una fitta al cuore per l'evidente sensibilità mostrata dalla transgender, colpita emotivamente da quanto accaduto nella giornata di giovedì 28 luglio in un bar di Bisceglie.
La descrizione dei fatti è circostanziata e al tempo stesso sconfortante: un individuo, in palese stato di alterazione - con ogni probabilità in preda all'alcol - avrebbe dapprima insultato Erika e in seguito sarebbe riuscito a colpirla con uno schiaffo. Il soggetto, benché allontanato dall'esercizio commerciale, si sarebbe appostato all'esterno, perpetrando ulteriori insulti: «Ad alcuni è venuto spontaneo ridere e questa è la cosa più orrenda perché mi sono sentita umiliata» ha rimarcato la vittima, aggiungendo di essere stata oggetto del lancio di una sedia e di un tavolino. La furia dell'invasato si sarebbe rivolta persino nei confronti dell'auto di Erika Galassi, con a bordo la madre: vetri in frantumi. La situazione è tornata alla normalità dopo mezz'ora.
«Abbiamo bisogno di essere tutelate. Sono persino "fortunata" a poter raccontare quello che è successo» ha concluso la vittima. È doveroso riflettere sulla dinamica degli avvenimenti e sulle parole di Erika Galassi, dalle quali traspare un senso di insicurezza per certi versi sconcertante. Restare impassibili al cospetto di episodi del genere è un "lusso" che la comunità biscegliese non può più concedersi. Bisogna stroncare sul nascere atteggiamenti di questo tipo e affermare, con forza, il diritto di ciascuno a vivere la propria identità di genere.
La descrizione dei fatti è circostanziata e al tempo stesso sconfortante: un individuo, in palese stato di alterazione - con ogni probabilità in preda all'alcol - avrebbe dapprima insultato Erika e in seguito sarebbe riuscito a colpirla con uno schiaffo. Il soggetto, benché allontanato dall'esercizio commerciale, si sarebbe appostato all'esterno, perpetrando ulteriori insulti: «Ad alcuni è venuto spontaneo ridere e questa è la cosa più orrenda perché mi sono sentita umiliata» ha rimarcato la vittima, aggiungendo di essere stata oggetto del lancio di una sedia e di un tavolino. La furia dell'invasato si sarebbe rivolta persino nei confronti dell'auto di Erika Galassi, con a bordo la madre: vetri in frantumi. La situazione è tornata alla normalità dopo mezz'ora.
«Abbiamo bisogno di essere tutelate. Sono persino "fortunata" a poter raccontare quello che è successo» ha concluso la vittima. È doveroso riflettere sulla dinamica degli avvenimenti e sulle parole di Erika Galassi, dalle quali traspare un senso di insicurezza per certi versi sconcertante. Restare impassibili al cospetto di episodi del genere è un "lusso" che la comunità biscegliese non può più concedersi. Bisogna stroncare sul nascere atteggiamenti di questo tipo e affermare, con forza, il diritto di ciascuno a vivere la propria identità di genere.