"Vite sprecate", un documentario sulla vita delle Clarisse
Venerdì l'anteprima nella chiesa del Monastero di San Luigi
venerdì 24 maggio 2019
9.38
Venerdì 24 maggio, alle 20:00, nella chiesa del Monastero di San Luigi a Bisceglie, sarà proiettato in anteprima il documentario "Vite sprecate - Una giornata in monastero", del filmaker Giovanni Maria Novielli (appartenente all'ordine dei frati minori).
"Vite sprecate" è un titolo insolito e assai suggestivo, che incuriosisce lo spettatore. Il verbo sprecare, nell'accezione transitiva, significa sciupare, scialacquare, consumare senza ottenere alcun frutto; in quella intransitiva pronominale, invece, vuol dire dedicarsi a uno scopo che non merita. Perché allora le vite delle Sorelle Povere di Santa Chiara, comunemente chiamate Clarisse, sarebbero sprecate?
«Credo che la risposta vada rintracciata nella loro adesione a un amore di Dio che non gradisce riduzioni o restrizioni» ha spiegato fra Alessandro Mastromatteo, ministro provinciale dell'ordine dei frati minori. «Sono vite sprecate perché non hanno scelto di perimetrare i confini della loro donazione all'Altissimo, Onnipotente e Bon Signore e a quanti hanno la grazia di incontrarle. Vite sprecate perché nella loro esistenza sussiste una sopreccedenza di orazione, di fedeltà, di povertà, di dedizione, di libertà» ha aggiunto.
«Vite paradossali, in cui lo spreco inteso come gioiosa abbondanza è un vero e proprioo ssimoro, la cui forza interna rompe il circuito di pensiero di quanti contemplano in accezione negativa la vita di coloro che proprio della contemplazione fanno uno spreco, unicamente a beneficio di Dio e della Chiesa tutta».
L'evento rientra nel calendario delle celebrazioni dei 500 anni di presenza delle Sorelle Povere nella città di Bisceglie:
"Vite sprecate" è un titolo insolito e assai suggestivo, che incuriosisce lo spettatore. Il verbo sprecare, nell'accezione transitiva, significa sciupare, scialacquare, consumare senza ottenere alcun frutto; in quella intransitiva pronominale, invece, vuol dire dedicarsi a uno scopo che non merita. Perché allora le vite delle Sorelle Povere di Santa Chiara, comunemente chiamate Clarisse, sarebbero sprecate?
«Credo che la risposta vada rintracciata nella loro adesione a un amore di Dio che non gradisce riduzioni o restrizioni» ha spiegato fra Alessandro Mastromatteo, ministro provinciale dell'ordine dei frati minori. «Sono vite sprecate perché non hanno scelto di perimetrare i confini della loro donazione all'Altissimo, Onnipotente e Bon Signore e a quanti hanno la grazia di incontrarle. Vite sprecate perché nella loro esistenza sussiste una sopreccedenza di orazione, di fedeltà, di povertà, di dedizione, di libertà» ha aggiunto.
«Vite paradossali, in cui lo spreco inteso come gioiosa abbondanza è un vero e proprioo ssimoro, la cui forza interna rompe il circuito di pensiero di quanti contemplano in accezione negativa la vita di coloro che proprio della contemplazione fanno uno spreco, unicamente a beneficio di Dio e della Chiesa tutta».
L'evento rientra nel calendario delle celebrazioni dei 500 anni di presenza delle Sorelle Povere nella città di Bisceglie: