"Vittorio Emanuele II", un ospedale di primo livello. A tutti gli effetti

Terminata l'emergenza, una "promozione sul campo" è il riconoscimento minimo che possa essere tributato al personale del nosocomio biscegliese

domenica 26 aprile 2020
A cura di Vito Troilo
La catena di assistenza per i pazienti affetti da Coronavirus dell'Azienda sanitaria locale (Asl) nella Bat ha come punto di riferimento l'ospedale "Vittorio Emanuele II". Già dall'inizio dell'emergenza sanitaria, il dipartimento di prevenzione ha svolto un'importante attività sul presidio della città di Bisceglie, che ospita l'unità operativa di malattie infettive, rendendolo a tutti gli effetti un Covid Hospital.

La struttura, che può avere più di una centinaia di posti letto occupati per il virus, ospita quasi tutte le persone contagiate della provincia, oltre ad alcuni casi extraterritoriali.

Il cerchio di assistenza dell'Asl è stato chiuso con la piena realizzazione del presidio post-Covid-19 di Canosa e il rifornimento di una seconda apparecchiatura in grado di effettuare i tamponi al "Dimiccoli" di Barletta.

Sarà inevitabile, al termine dell'emergenza sanitaria, aprire la discussione sulla necessità di una "promozione sul campo" del nosocomio biscegliese, unico ospedale di base tra quelli individuati in Puglia per la cura dei contagiati da Coronavirus, a ospedale di primo livello. Considerato lo sforzo compiuto da tutto il personale - e ancora in corso -, ci sembra il minimo.