Vittorio Fata attacca Spina: «Hai tradito la lealtà». E conferma la sua candidatura
Rottura totale fra il sindaco facente funzioni e il suo predecessore
sabato 7 aprile 2018
19.41
È rottura totale tra Vittorio Fata e Francesco Spina. Il sindaco facente funzioni e il suo predecessore sono ormai ai ferri corti.
«Caro Francesco,
ho ascoltato le tue parole di questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Franco Napoletano.
Non ti nascondo che sono ferito e deluso, non tanto per la tua scelta legittima di puntare su un altro candidato sindaco, quanto sul tradimento del patto, prima di tutto di amicizia e lealtà, che c'era tra noi.
Quel patto nato cinque anni fa dalla mia scelta di sostenerti ed esserti vicino quando in tanti ti avevano abbandonato.
Formai la lista civica di gran lunga più suffragata di tutta la coalizione e sul campo, essendo il candidato più votato della prima lista, ho quindi conquistato la possibilità di amministrare la città che amo da vicesindaco.
Non c'è stata, quindi, nessuna scelta da parte tua a discapito di altri: solo merito, solo credibilità politica ed umana.
Hai raccontato la tua "verità", e le virgolette non sono un errore di battitura, e non voglio entrare in polemica con te perché non è nel mio stile e perché la gente credo sia stanca di queste stucchevoli tiritere.
Credo, però, che Bisceglie meriti di più dell'egoismo dei singoli, sempre pronti a voler aggregare solo se nelle vesti di attori protagonisti.
Perché, non ce lo nascondiamo, non prendiamo in giro la gente: Napoletano diventa collante di una intera coalizione solo con la sua ennesima candidatura a sindaco. Avrebbe ritirato i suoi propositi concilianti se il suo nome fosse stato messo da parte.
Io penso che la città di Bisceglie possa esprimere, tra i suoi quasi sessantamila cittadini, anche altre figure, altre proposte per la città, che sfuggano ai nomi soliti di chi ha amministrato ininterrottamente Bisceglie dal 1996.
Per questo sento di partecipare alla competizione elettorale, aprendo da me stesso un processo di rigenerazione politica vera, mettendo al centro, davvero senza egoismi, la creazione di una classe dirigente nuova in grado di proiettare Bisceglie nel futuro.
Guardo a tutti coloro che vorranno programmare concretamente un progetto futuribile, senza ambiguità e senza doppi giochi, basato sulla squadra, sulla crescita di tutti e sullo sviluppo di Bisceglie.
È arrivato il momento di mettere da parte gli egoismi, di smetterla di tutelare posizioni di potere e di metterci al lavoro per pianificare il futuro della nostra città e quello dei nostri figli».
«Caro Francesco,
ho ascoltato le tue parole di questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Franco Napoletano.
Non ti nascondo che sono ferito e deluso, non tanto per la tua scelta legittima di puntare su un altro candidato sindaco, quanto sul tradimento del patto, prima di tutto di amicizia e lealtà, che c'era tra noi.
Quel patto nato cinque anni fa dalla mia scelta di sostenerti ed esserti vicino quando in tanti ti avevano abbandonato.
Formai la lista civica di gran lunga più suffragata di tutta la coalizione e sul campo, essendo il candidato più votato della prima lista, ho quindi conquistato la possibilità di amministrare la città che amo da vicesindaco.
Non c'è stata, quindi, nessuna scelta da parte tua a discapito di altri: solo merito, solo credibilità politica ed umana.
Hai raccontato la tua "verità", e le virgolette non sono un errore di battitura, e non voglio entrare in polemica con te perché non è nel mio stile e perché la gente credo sia stanca di queste stucchevoli tiritere.
Credo, però, che Bisceglie meriti di più dell'egoismo dei singoli, sempre pronti a voler aggregare solo se nelle vesti di attori protagonisti.
Perché, non ce lo nascondiamo, non prendiamo in giro la gente: Napoletano diventa collante di una intera coalizione solo con la sua ennesima candidatura a sindaco. Avrebbe ritirato i suoi propositi concilianti se il suo nome fosse stato messo da parte.
Io penso che la città di Bisceglie possa esprimere, tra i suoi quasi sessantamila cittadini, anche altre figure, altre proposte per la città, che sfuggano ai nomi soliti di chi ha amministrato ininterrottamente Bisceglie dal 1996.
Per questo sento di partecipare alla competizione elettorale, aprendo da me stesso un processo di rigenerazione politica vera, mettendo al centro, davvero senza egoismi, la creazione di una classe dirigente nuova in grado di proiettare Bisceglie nel futuro.
Guardo a tutti coloro che vorranno programmare concretamente un progetto futuribile, senza ambiguità e senza doppi giochi, basato sulla squadra, sulla crescita di tutti e sullo sviluppo di Bisceglie.
È arrivato il momento di mettere da parte gli egoismi, di smetterla di tutelare posizioni di potere e di metterci al lavoro per pianificare il futuro della nostra città e quello dei nostri figli».