"Voci nell'oblio della memoria" per non dimenticare i Martiri della Divisione Acqui

L’eroismo dei soldati che mantennero il senso dell’onore e l’amore per la loro Patria

lunedì 11 febbraio 2019 11.34
A cura di Cinzia Montedoro
Settantasei anni fa si consumava il brutale massacro compiuto dai tedeschi nell'isola di Cefalonia e Corfù, una delle pagine più drammatiche della storia, crudele testimonianza del sacrificio delle nostre Forze Armate per l'affermazione dei più alti valori di libertà, democrazia e giustizia.

Per ricordare il violento eccidio da parte delle truppe naziste, sabato 9 febbraio si è tenuto a Casamassima, nella sede Ansi (associazione nazionale sottufficiali d'Italia), il convegno "Voci nell'oblio della memoria, eccidio della divisione Acqui", evento in collaborazione col Club per l'UNESCO di Bisceglie organizzato dalla sezione di Casamassima dell'Ancr (associazione nazionale combattenti e reduci) e il patrocinio dell'Anda (associazione nazionale divisione Acqui), dell'associazione Arma Aeronautica sezione di Casamassima e dell'associazione nazionale Carabinieri sezione di Casamassima.

Tra le vittime di questo massacro anche tre soldati biscegliesi, citati nel primo tomo del libro "Stammlager, l'incubo della memoria", a cura dello scrittore Vitoronzo Pastore.

Il convegno è stato introdotto dal presidente Club per l'UNESCO di Bisceglie, Pina Catino che ha sottolineato come l'organizzazione internazionale riconosca agli storici e agli scrittori, il ruolo fondamentale per la promozione di un educazione, istruzione, formazione di qualità verso la cultura della pace. Commemorare le vittime è un dovere, diventiamo cosi attori della memoria attiva; memoria che è rivolta al futuro e impegnata per la dignità di ogni singolo essere umano, come fondamento di pace.

Il professor Graziano Leuci, membro del Club di Bisceglie, ha letto il preambolo dell'atto costitutivo UNESCO, che chiarisce con efficacia il ruolo e la dimensione etica dell'UNESCO e dei club che sono nati dall'immensa aspirazione alla pace, cresciuta in seguito alle drammatiche esperienze di guerra del secolo scorso.

Hanno partecipato il Generale Francesco Bruno della Brigata Pinerolo, il Tenente Colonnello Michele Miulli dell'Arma dei Carabinieri - Reggimento "Puglia", il Luogotenente Stefano Piatti della Brigata Pinerolo, il vicepresidente Ansi di Casamassima Aniello Romano, il Colonnello Donato Marasco - dirigente del Sacrario militare d'oltremare di Bari, il consigliere nazionale Ansi Gaetano Ruocco e il segretario federale combattenti e reduci avvocato Fabio Zeppola.

«Vorrei essere una rondinella e venirvi a trovare» scriveva un ragazzo della "Acqui" ai suoi genitori. Con queste parole lo scrittore Vitoronzo Pastore, autore del libro "Il massacro della Divisione Acqui, 1939-1943", pubblicato nel 2013, ha salutato le Autorità militari e civili e tutti gli ospiti presenti.

Ricordare è un dovere, per cui oltre all'evento è stata presentata la mostra "Vite trucidate" dedicata a quei ragazzi della Divisione Acqui che si immolarono all'insegna della dolorosa e faticosa conquista della libertà, sacrificando se stessi.

«È stato arduo, nell'allestimento della mostra, aver dovuto fare una selezione delle numerose testimonianze inedite d'importanza storica di trucidati e reduci, corrispondenze e manoscritti» ha spiegato Pastore. Novità assoluta della mostra, l'esposizione in copia del documento, in possesso dell'autore, di attestazione giurata che probabilmente è stata atto probatorio nel processo di Norimberga, oltre a cartoline dei singoli Acquini, medagliati al Valor Militare e con riguardo ai militari di truppa.

La mostra sarà aperta al pubblico fino a sabato 16 febbraio (dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 18:00) e alle scolaresche di ogni ordine e grado dal 18 febbraio al 30 marzo previa prenotazione. Per informazioni: 3475905224 o mail vitopastore2004@libero.it.