Voto ai fuorisede, la proposta di Fratelli d’Italia. Tonia Spina: «Svolta epocale»
Il gruppo al Senato ha presentato un emendamento per il decreto di voto in occasione delle elezioni europee
sabato 17 febbraio 2024
Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento alla Commissione Affari Costituzionali del Senato in merito alle prossime elezioni europee. L'emendamento, attualmente in fase di discussione, mira a garantire il diritto di voto agli studenti fuorisede. Questa iniziativa - per il momento - riguarda esclusivamente le elezioni europee dell'8 e 9 giugno e non costituisce una legge permanente, ma una soluzione temporanea per agevolare il voto di circa 600.000 persone.
L'emendamento proposto prevede due scenari principali: nel caso in cui lo studente fuorisede risieda nella stessa circoscrizione elettorale del suo comune di residenza, avrà la possibilità di votare nella città in cui temporaneamente risiede, grazie a sezioni speciali create per questo scopo. Nel caso in cui, invece, lo studente fuorisede risieda al di fuori della sua circoscrizione elettorale di residenza, potrà votare nel capoluogo di regione, sempre attraverso sezioni specifiche. In questo secondo scenario, i candidati e i partiti saranno quelli della circoscrizione della città di origine dello studente.
«Ho accolto con grande favore questa cosa e spero che venga allargata anche ai lavoratori fuorisede, perché bisogna garantire a tutti quanti il diritto di voto. Questa è veramente una riforma storica - ha spiegato la coordinatrice provinciale di Fratelli d'Italia, Tonia Spina -. Basterà presentare la domanda nel Comune di appartenenza entro 35 giorni prima del voto e poi verrà indicato dove votare. Il meccanismo forse è un po' complicato, ma resta una svolta epocale. Fino ad oggi si poteva chiedere solo un rimborso per tornare a casa ad esercitare un diritto, adesso stiamo dimostrando che si può votare anche nei paesi di domicilio. Io mi auguro che la riforma diventi definitiva e riguardi tutti i fuorisede. Altrimenti tanta gente non tornerà proprio per votare».
Il procedimento prevede che entro 35 giorni prima delle elezioni, i fuorisede debbano presentare domanda (online o tramite delega) al comune di residenza. Almeno 20 giorni prima delle elezioni, il comune verifica i dati e li trasmette alla città di domicilio o al capoluogo di regione. Cinque giorni prima delle elezioni, lo studente riceverà un documento di ammissibilità al voto, contenente il numero e l'indirizzo della sezione in cui recarsi.
Purtroppo l'emendamento non vale anche per le elezioni amministrative: se lo studente dovesse optare per il voto nella città di domicilio, non sarà abilitato a votare alle elezioni amministrative.
Questo emendamento rappresenta una misura transitoria, specificamente pensata per le prossime elezioni europee. Tuttavia, la Commissione Affari Costituzionali del Senato sta lavorando parallelamente su un disegno di legge per stabilire regole generali in merito al voto dei fuorisede. La proposta di legge, già passata alla Camera a luglio, prevede una delega al governo da esercitare entro 24 mesi e potrebbe coinvolgere anche i lavoratori, ampliando il bacino di persone interessate a questa innovazione elettorale a circa 5 milioni.
L'emendamento proposto prevede due scenari principali: nel caso in cui lo studente fuorisede risieda nella stessa circoscrizione elettorale del suo comune di residenza, avrà la possibilità di votare nella città in cui temporaneamente risiede, grazie a sezioni speciali create per questo scopo. Nel caso in cui, invece, lo studente fuorisede risieda al di fuori della sua circoscrizione elettorale di residenza, potrà votare nel capoluogo di regione, sempre attraverso sezioni specifiche. In questo secondo scenario, i candidati e i partiti saranno quelli della circoscrizione della città di origine dello studente.
«Ho accolto con grande favore questa cosa e spero che venga allargata anche ai lavoratori fuorisede, perché bisogna garantire a tutti quanti il diritto di voto. Questa è veramente una riforma storica - ha spiegato la coordinatrice provinciale di Fratelli d'Italia, Tonia Spina -. Basterà presentare la domanda nel Comune di appartenenza entro 35 giorni prima del voto e poi verrà indicato dove votare. Il meccanismo forse è un po' complicato, ma resta una svolta epocale. Fino ad oggi si poteva chiedere solo un rimborso per tornare a casa ad esercitare un diritto, adesso stiamo dimostrando che si può votare anche nei paesi di domicilio. Io mi auguro che la riforma diventi definitiva e riguardi tutti i fuorisede. Altrimenti tanta gente non tornerà proprio per votare».
Il procedimento prevede che entro 35 giorni prima delle elezioni, i fuorisede debbano presentare domanda (online o tramite delega) al comune di residenza. Almeno 20 giorni prima delle elezioni, il comune verifica i dati e li trasmette alla città di domicilio o al capoluogo di regione. Cinque giorni prima delle elezioni, lo studente riceverà un documento di ammissibilità al voto, contenente il numero e l'indirizzo della sezione in cui recarsi.
Purtroppo l'emendamento non vale anche per le elezioni amministrative: se lo studente dovesse optare per il voto nella città di domicilio, non sarà abilitato a votare alle elezioni amministrative.
Questo emendamento rappresenta una misura transitoria, specificamente pensata per le prossime elezioni europee. Tuttavia, la Commissione Affari Costituzionali del Senato sta lavorando parallelamente su un disegno di legge per stabilire regole generali in merito al voto dei fuorisede. La proposta di legge, già passata alla Camera a luglio, prevede una delega al governo da esercitare entro 24 mesi e potrebbe coinvolgere anche i lavoratori, ampliando il bacino di persone interessate a questa innovazione elettorale a circa 5 milioni.