«Vuol farci credere che Bisceglie sia tra le migliori 46 città d'Italia in tema di attenzione per l'ambiente?»
Legambiente attacca Sindaco e amministrazione sul riconoscimento "Spighe verdi"
venerdì 4 settembre 2020
08.45
Bisceglie ha ottenuto, nelle scorse settimane, il riconoscimento "Spighe verdi" assegnato dall'organizzazione internazionale non governativa Fee (acronimo di foundation or environmental education, ovvero fondazione per l'educazione ambientale) e nei giorni scorsi la bandiera che ricorda l'assegnazione del premio - riservato alla 46 migliori città italiane per attenzione nei confronti dell'ambiente - è stata esposta da uno dei balconi di Palazzo San Domenico (link all'articolo). Diverse, in verità, sono state le perplessità mostrate a questo proposito: fra le più rilevanti, quelle esposte da Legambiente Bisceglie.
«L'unica ragione condivisibile per aver "brigato" per ottenere la spiga verde, è il cercare di promuovere la nostra città, sperando che il riconoscimento attiri l'attenzione di qualche distratto turista. Sul resto, stendere un velo pietoso è perlomeno d'obbligo» ha rimarcato il presidente del circolo biscegliese Alessandro Di Gregorio.
«Ma il velo non riesce a nascondere le "inesattezze" e le "sviste", comunicate alla commissione che valuta le informazioni giunte e non la veridicità di esse.
Un po' come la vecchia storia della percentuale di indifferenziata "fantasma" che ha portato Bisceglie al premio di Legambiente ma sopratutto, a rientrare nella quantità prevista per lo sgravio regionale» ha aggiunto, riferendosi al caso - mai del tutto chiarito - dell'assegnazione a Bisceglie del premio di Comune riciclone contestato a più riprese (da associazioni ambientaliste e da forze politiche di opposizione) per la diffusione di dati ritenuti non corretti sulla percentuale di raccolta differenziata (link all'articolo).
«Questa storia che andrebbe dimenticata, viene invece riportata alla luce, ogni volta che si vuol dimostrare che l'amministrazione comunale è attenta ai problemi ambientali (sic).
Tornando alla spiga (senza dilungarci sui particolari delle informazioni fornite, come ad esempio i chilometri e chilometri di piste ciclabili che, con tutta la buona volontà non riusciamo a trovare a Bisceglie), chiediamo al nostro solerte e comunicativo Sindaco: quali opere sono state fatte per "promuovere uno sviluppo rurale sostenibile capace di valorizzare il territorio, rispettoso dell'ambiente e della qualità della vita, capace di innovazione"?
E se questo fosse davvero stato fatto, quali risultati ha prodotto?
Lei, caro sindaco, vuol farci credere che Bisceglie sia tra le migliori 46 città d'Italia in tema di attenzione per l'ambiente?» ha incalzato Di Gregorio.
«Ha già dimenticato la recente delibera sulla maglia 165, adottata in spregio di un protocollo d'intesa con cui, due anni fa Legambiente regionale e i Comuni di Bisceglie e Molfetta si impegnavano a salvaguardare proprio quella zona, promuovendo uno sviluppo sostenibile?
Certo, quando la cosa è stata sottoscritta lei non era sindaco e i giornali non li leggeva, forse.
E sicuramente non le sarà giunta notizia dei molteplici roghi con cui, nell'agro "sostenibile", si brucia di tutto. I cittadini a volte non riescono a respirare nelle proprie case a causa dei fumi acri.
E non le avranno detto del sistematico scempio della zona di Ripalta dove, oltre ai frequenti roghi dolosi, viene scaricata ogni tipo di immondizia.
E avrà dimenticato la "storia" dell'utilizzo dei reflui in agricoltura o dell'Area marina protetta» ha sottolineato.
«E poi ci spieghi la questione del percolato per cui l'area di pertinenza dell'impresa che effettua la raccolta di rifiuti è stata sottoposta a sequestro (circostanza che non risulta a questo giornale, ndr). Anche in questo caso, non le comportava un controllo, diretto o indiretto, su di un'azienda con cui il comune ha un contratto di milioni?
Ci fermiamo qui, davvero.
Sperando e chiedendo di essere smentiti. Sarebbe la prima volta ma sarebbe davvero entusiasmante sapere che tutte quelle bellissime parole sull'ambiente e la sostenibilità dello sviluppo rurale, corrispondono a realtà.
Restiamo in attesa di un suo gradito riscontro» ha concluso.
«L'unica ragione condivisibile per aver "brigato" per ottenere la spiga verde, è il cercare di promuovere la nostra città, sperando che il riconoscimento attiri l'attenzione di qualche distratto turista. Sul resto, stendere un velo pietoso è perlomeno d'obbligo» ha rimarcato il presidente del circolo biscegliese Alessandro Di Gregorio.
«Ma il velo non riesce a nascondere le "inesattezze" e le "sviste", comunicate alla commissione che valuta le informazioni giunte e non la veridicità di esse.
Un po' come la vecchia storia della percentuale di indifferenziata "fantasma" che ha portato Bisceglie al premio di Legambiente ma sopratutto, a rientrare nella quantità prevista per lo sgravio regionale» ha aggiunto, riferendosi al caso - mai del tutto chiarito - dell'assegnazione a Bisceglie del premio di Comune riciclone contestato a più riprese (da associazioni ambientaliste e da forze politiche di opposizione) per la diffusione di dati ritenuti non corretti sulla percentuale di raccolta differenziata (link all'articolo).
«Questa storia che andrebbe dimenticata, viene invece riportata alla luce, ogni volta che si vuol dimostrare che l'amministrazione comunale è attenta ai problemi ambientali (sic).
Tornando alla spiga (senza dilungarci sui particolari delle informazioni fornite, come ad esempio i chilometri e chilometri di piste ciclabili che, con tutta la buona volontà non riusciamo a trovare a Bisceglie), chiediamo al nostro solerte e comunicativo Sindaco: quali opere sono state fatte per "promuovere uno sviluppo rurale sostenibile capace di valorizzare il territorio, rispettoso dell'ambiente e della qualità della vita, capace di innovazione"?
E se questo fosse davvero stato fatto, quali risultati ha prodotto?
Lei, caro sindaco, vuol farci credere che Bisceglie sia tra le migliori 46 città d'Italia in tema di attenzione per l'ambiente?» ha incalzato Di Gregorio.
«Ha già dimenticato la recente delibera sulla maglia 165, adottata in spregio di un protocollo d'intesa con cui, due anni fa Legambiente regionale e i Comuni di Bisceglie e Molfetta si impegnavano a salvaguardare proprio quella zona, promuovendo uno sviluppo sostenibile?
Certo, quando la cosa è stata sottoscritta lei non era sindaco e i giornali non li leggeva, forse.
E sicuramente non le sarà giunta notizia dei molteplici roghi con cui, nell'agro "sostenibile", si brucia di tutto. I cittadini a volte non riescono a respirare nelle proprie case a causa dei fumi acri.
E non le avranno detto del sistematico scempio della zona di Ripalta dove, oltre ai frequenti roghi dolosi, viene scaricata ogni tipo di immondizia.
E avrà dimenticato la "storia" dell'utilizzo dei reflui in agricoltura o dell'Area marina protetta» ha sottolineato.
«E poi ci spieghi la questione del percolato per cui l'area di pertinenza dell'impresa che effettua la raccolta di rifiuti è stata sottoposta a sequestro (circostanza che non risulta a questo giornale, ndr). Anche in questo caso, non le comportava un controllo, diretto o indiretto, su di un'azienda con cui il comune ha un contratto di milioni?
Ci fermiamo qui, davvero.
Sperando e chiedendo di essere smentiti. Sarebbe la prima volta ma sarebbe davvero entusiasmante sapere che tutte quelle bellissime parole sull'ambiente e la sostenibilità dello sviluppo rurale, corrispondono a realtà.
Restiamo in attesa di un suo gradito riscontro» ha concluso.