Zona arancione, Confcommercio: «Emiliano riveda l'ordinanza»
Carriera e i delegati delle città coinvolte: «Non si può dire ora di richiudere domani»
lunedì 7 dicembre 2020
20.30
In merito all'ultimo provvedimento del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha ricollocato per la Bat i comuni di Andria, Barletta, Bisceglie e Spinazzola in zona arancione, i delegati di Confcommercio delle città coinvolte (Leo Carriera, Claudio Sinisi e Francesco Divenuto) hanno espresso il loro dissenso a «decisioni prese dalla sera alla mattina». «Non è possibile che si stabiliscano misure simili dall'oggi al domani, soprattutto perché interessano il settore del food le cui materie prime e prodotti sono freschi e deperibili. Non entriamo nel merito della decisione presa ma contestiamo il metodo applicato: i titolari di ristoranti ma anche di bar avevano acquistato tutti i prodotti per lavorare, le cucine sono già all'opera per la preparazione del menù dell'Immacolata, i frigoriferi sono pieni e pronti per soddisfare le richieste dei clienti» hanno sostenuto.
«Non si può dire ora di richiudere da domani. È impensabile. Si tratta inoltre di una categoria già fortemente provata, molti sono alle pezze, ora si sta davvero esagerando. Non possiamo che aggiungere la nostra voce al coro di disperazione che si sta levando in queste ore e chiedere al governatore Emiliano di rivedere l'ordinanza, facendola entrare in vigore dal 9 dicembre ed estendendola semmai all'intero territorio provinciale per non penalizzare nessuno. Oppure di prevedere subito un possibile ristoro di emergenza per il grave danno economico causato da questa ordinanza» ha concluso Carriera.
«Non si può dire ora di richiudere da domani. È impensabile. Si tratta inoltre di una categoria già fortemente provata, molti sono alle pezze, ora si sta davvero esagerando. Non possiamo che aggiungere la nostra voce al coro di disperazione che si sta levando in queste ore e chiedere al governatore Emiliano di rivedere l'ordinanza, facendola entrare in vigore dal 9 dicembre ed estendendola semmai all'intero territorio provinciale per non penalizzare nessuno. Oppure di prevedere subito un possibile ristoro di emergenza per il grave danno economico causato da questa ordinanza» ha concluso Carriera.