Bisceglie alla ricerca del tempo perduto
Sfida casalinga al Catania, necessario vincere per avanzare nella bagarre salvezza. Live score sul nostro sito a partire dalle 14:30
sabato 6 marzo 2021
12.00
Coincidenze. Quella casalinga col Catania dell'8 marzo 2020 fu l'ultima partita di regular season del Bisceglie. Un anno dopo, il 7 marzo 2021, quello stesso confronto si riproporrà sul rettangolo malconcio del "Gustavo Ventura" (fischio d'inizio ore 15, live score sul nostro sito a partire dalle 14:30).
La precaria situazione di classifica del team nerazzurro e il senso di incompiutezza intorno alla compagine etnea indurrebbero a ritenere che non sia cambiato nulla. Gli stellati sono in piena bagarre per evitare la retrocessione e dovranno cambiare passo per tentare di salvarsi senza ricorrere ai playout; i rossazzurri inseguono il quinto posto in graduatoria e confidano di poter ricoprire un ruolo di outsider nei playoff. L'esigente piazza di Catania ancora in C e senza una prospettiva immediata di risalita; Bisceglie alle prese con lo scotto del noviziato di una società che ha scongiurato per un soffio la scomparsa del calcio in città.
Lo stato d'animo nell'ambiente catanese non è certo dei migliori: la sconfitta interna di misura (0-1) nel sentitissimo confronto tutto siciliano col Palermo è vista alla stregua di un'onta, da riscattare nel modo più convincente possibile. Ecco perché il match di domenica costituirà un banco di prova ancora più duro del previsto per i padroni di casa, che sotto la gestione di Aldo Papagni (500 panchina tra i professionisti festeggiate mercoledì a Monopoli) hanno raccolto sei punti in altrettante gare, migliorando la media di Bucaro (0.75); le sei reti realizzate nell'ultimo scorcio sono un progresso deciso in termini di produttività offensiva, non compensato dalla necessaria tenuta difensiva (8 gol incassati). Il cruccio è sempre lo stesso: porta mantenuta inviolata appena tre volte in 26 gare, segno di una squadra che paga a carissimo prezzo anche il minimo errore commesso, la sbavatura o la disattenzione. Toccherà non sbagliare praticamente più nulla per mettere fieno in cascina e cercare di lasciarsi alle spalle altre quattro contendenti. È un'autentica ricerca del tempo perduto per un gruppo dalle potenzialità ancora inespresse che al contrario ha mostrato tutte le sue fragilità.
La precaria situazione di classifica del team nerazzurro e il senso di incompiutezza intorno alla compagine etnea indurrebbero a ritenere che non sia cambiato nulla. Gli stellati sono in piena bagarre per evitare la retrocessione e dovranno cambiare passo per tentare di salvarsi senza ricorrere ai playout; i rossazzurri inseguono il quinto posto in graduatoria e confidano di poter ricoprire un ruolo di outsider nei playoff. L'esigente piazza di Catania ancora in C e senza una prospettiva immediata di risalita; Bisceglie alle prese con lo scotto del noviziato di una società che ha scongiurato per un soffio la scomparsa del calcio in città.
Lo stato d'animo nell'ambiente catanese non è certo dei migliori: la sconfitta interna di misura (0-1) nel sentitissimo confronto tutto siciliano col Palermo è vista alla stregua di un'onta, da riscattare nel modo più convincente possibile. Ecco perché il match di domenica costituirà un banco di prova ancora più duro del previsto per i padroni di casa, che sotto la gestione di Aldo Papagni (500 panchina tra i professionisti festeggiate mercoledì a Monopoli) hanno raccolto sei punti in altrettante gare, migliorando la media di Bucaro (0.75); le sei reti realizzate nell'ultimo scorcio sono un progresso deciso in termini di produttività offensiva, non compensato dalla necessaria tenuta difensiva (8 gol incassati). Il cruccio è sempre lo stesso: porta mantenuta inviolata appena tre volte in 26 gare, segno di una squadra che paga a carissimo prezzo anche il minimo errore commesso, la sbavatura o la disattenzione. Toccherà non sbagliare praticamente più nulla per mettere fieno in cascina e cercare di lasciarsi alle spalle altre quattro contendenti. È un'autentica ricerca del tempo perduto per un gruppo dalle potenzialità ancora inespresse che al contrario ha mostrato tutte le sue fragilità.