Bisceglie-Bari, il derby della delusione

Domenica di fronte due squadre il cui rendimento è per ora sotto le aspettative

lunedì 4 novembre 2019 17.01
A cura di Vito Troilo
Sarà in ogni caso un momento particolare per le due storie calcistiche e soprattutto per Bisceglie. Peccato, però, che questo inconsueto confronto col Bari, programmato per la quattordicesima giornata d'andata nel girone C del campionato di Serie C, metterà faccia a faccia due squadre in difficoltà, comunque in corsa per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ma non nelle condizioni che le rispettive tifoserie si sarebbero augurate a inizio stagione.

I numeri, al momento, sono implacabili: i biancorossi del presidente Luigi De Laurentis sono quinti in classifica a otto lunghezze dalla Reggina capolista; il team nerazzurro è sprofondato al terzultimo posto con appena 10 punti raccolti, in piena zona playout. Due rendimenti sotto le aspettative.

Bari, una pentola a pressione

L'inevitabile pressione intorno al Bari - club che per tradizione e potenzialità non c'entra nulla con la Serie C - ha tritato già Giovanni Cornacchini, che ha guidato il team dei galletti alla risalita dalla Serie D (sebbene nel tutt'altro che irresistibile girone I; spuntarla nel gruppo delle pugliesi sarebbe stato molto più complicato): esonero dopo appena cinque turni e un ruolino di marcia insoddisfacente di due vittorie e un pareggio a fronte di due sconfitte. Il sostituito, Vincenzo Vivarini, è imbattuto: quattro successi e altrettanti pareggi.

Gli otto punti da recuperare rispetto alla testa della classifica non sono pochi, specie considerando che il Bari, nel girone di ritorno, se la vedrà in trasferta con Reggina, Viterbese, Monopoli, Ternana, Catanzaro e Potenza: un calendario tutt'altro che agevole. L'indiscutibile qualità dell'organico potrebbe - è l'auspicio dei tanti tifosi della squadra del capoluogo - emergere nei playoff qualora la rimonta al vertice non riuscisse. La squadra biancorossa, che ha rischiato grosso in casa con l'ottima Vibonese, non andando oltre il pari (2-2), è chiamata a dare segnali importanti già domenica nel derby.

Bisceglie, momento delicatissimo dentro e fuori dal campo

Momento delicatissimo per il Bisceglie, che ha incassato a Teramo il settimo stop in tredici gare: il cambio alla guida tecnica, con l'arrivo di Sandro Pochesci al posto dell'esonerato Rudy Vanoli, non ha sortito gli effetti sperati. La debolezza complessiva dell'organico stellato è emersa in tutta la sua evidenza col trascorrere delle partite. Troppi gli errori commessi in fase di costruzione della squadra, che paga dazio in termini di esperienza e qualità soprattutto a centrocampo e sulle corsie esterne. Le storie di campo hanno lasciato la scena, nell'ultima settimana, alle vicende societarie: il duro sfogo e le dimissioni di Nicola Canonico incupiscono un ambiente strutturalmente fragile, che avrebbe bisogno di ben altro in una fase di chiara difficoltà.

Il Bisceglie non ha ancora vinto fra le mura amiche (solo tre pareggi e tre battute d'arresto) e l'insoddisfazione dei sostenitori nerazzurri - amplificata dalle speranze di fine estate dopo le travagliate vicissitudini della riammissione nel calcio professionistico - è un elemento caratterizzante di queste settimane. L'avvicendamento dell'allenatore ha prodotto appena due punti in sei gare, consolidando l'impressione che le lacune tecniche siano davvero profonde. Sarà un vero e proprio derby della delusione, quello nel quale si affronteranno una cenerentola scalza e una principessa senza scettro, a caccia del "bacio" del rilancio.
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