Bisceglie, tifosi in preda allo sconforto
Il kappaò con la Sicula Leonzio rende più difficile il compito della formazione nerazzurra
lunedì 17 febbraio 2020
17.50
Erano quasi in duecento, sugli spalti del "Vito Simone Veneziani" di Monopoli. Nonostante tutto. Sono rimasti doppiamente delusi: dalla prestazione e, aspetto più doloroso, dal risultato. L'ennesima stagione di evitabile sofferenza sta sfiancando anche i più appassionati sostenitori del Bisceglie. Dare torto a chi ha smesso di assistere agli incontri della squadra diventa sempre più difficile.
Cinque punti conquistati nelle prime sette gare del girone di ritorno, col ruolino di una vittoria (ai danni del Rende: 1-0), due pareggi e quattro sconfitte: un passo stentato, affievolito dalla mancata rivoluzione dell'organico nella quale i tifosi nerazzurri hanno inutilmente confidato.
La salvezza diretta pare un miraggio: è distante dodici punti a dodici giornate dal termine della stagione regolare. Il quintultimo posto è a 7 lunghezze e l'esito dello scontro diretto di domenica 23 febbraio col Picerno (ancora in trasferta) sarà fondamentale per comprendere quali margini sussistano per una rimonta. La Sicula Leonzio, intanto, ha agganciato gli stellati e il Rende si è riavvicinato a due lunghezze, distanza alla quale si troverebbe il Rieti senza il -5. Lo spettro della retrocessione, purtroppo, è concreto non solo nel caso di arrivo in ventesima posizione ma anche se si dovesse scendere al 19° posto, considerata la necessità di un margine non oltre gli otto punti rispetto alla 16ª affinché i playout si svolgano: il Picerno, al momento, è +9 sul Rende.
Le cifre non rendono l'idea dello sconforto tra coloro che hanno a cuore le sorti del Bisceglie. Sono in tanti a sentirsi ingannati dalle promesse estive di un'annata tranquilla, con vista sui playoff. Quel progetto tecnico, forse, non ha mai preso il via; l'entusiasmo per la riammissione in Serie C è svanito in fretta, come gran parte degli oltre 900 sottoscrittori dell'abbonamento, in molti casi pentiti dell'atto di fiducia compiuto. Il disimpegno del gruppo dirigenziale biscegliese - in totale dissonanza con l'atteggiamento del proprietario Nicola Canonico - ha fatto il resto.
Cinque punti conquistati nelle prime sette gare del girone di ritorno, col ruolino di una vittoria (ai danni del Rende: 1-0), due pareggi e quattro sconfitte: un passo stentato, affievolito dalla mancata rivoluzione dell'organico nella quale i tifosi nerazzurri hanno inutilmente confidato.
La salvezza diretta pare un miraggio: è distante dodici punti a dodici giornate dal termine della stagione regolare. Il quintultimo posto è a 7 lunghezze e l'esito dello scontro diretto di domenica 23 febbraio col Picerno (ancora in trasferta) sarà fondamentale per comprendere quali margini sussistano per una rimonta. La Sicula Leonzio, intanto, ha agganciato gli stellati e il Rende si è riavvicinato a due lunghezze, distanza alla quale si troverebbe il Rieti senza il -5. Lo spettro della retrocessione, purtroppo, è concreto non solo nel caso di arrivo in ventesima posizione ma anche se si dovesse scendere al 19° posto, considerata la necessità di un margine non oltre gli otto punti rispetto alla 16ª affinché i playout si svolgano: il Picerno, al momento, è +9 sul Rende.
Le cifre non rendono l'idea dello sconforto tra coloro che hanno a cuore le sorti del Bisceglie. Sono in tanti a sentirsi ingannati dalle promesse estive di un'annata tranquilla, con vista sui playoff. Quel progetto tecnico, forse, non ha mai preso il via; l'entusiasmo per la riammissione in Serie C è svanito in fretta, come gran parte degli oltre 900 sottoscrittori dell'abbonamento, in molti casi pentiti dell'atto di fiducia compiuto. Il disimpegno del gruppo dirigenziale biscegliese - in totale dissonanza con l'atteggiamento del proprietario Nicola Canonico - ha fatto il resto.