Bisceglie, tutto ancora fermo
I giorni trascorrono senza alcun tipo di progresso
lunedì 3 agosto 2020
14.30
Domenica 20 settembre, di riffa o di raffa, la stagione delle formazioni di Serie D si aprirà con lo svolgimento del turno preliminare di Coppa Italia. Le incognite riguardo il futuro prossimo del Bisceglie calcio assumono il rilievo dell'incombenza col trascorrere dei giorni: a sei settimane dal primo impegno ufficiale, l'unica certezza riguarda l'avvenuta iscrizione - con tanto di parere positivo della Covisod - al massimo campionato dilettantistico nazionale.
Vincenzo Racanati, l'imprenditore che si è occupato di formalizzare un passaggio tutt'altro che scontato, ha subito messo in chiaro l'esigenza di un corposo sostegno da parte di altri soggetti per la costruzione di un progetto come minimo sostenibile nell'immediato. Dal 24 luglio al 3 agosto sono trascorsi dieci giorni senza alcuna novità in questo senso: il Bisceglie non ha ancora una struttura societaria, non ha un budget di spesa e quindi non ha un direttore sportivo, non ha un allenatore, non ha neppure un calciatore sotto contratto. Il tempo stringe, le logiche del mercato non attendono certo la risoluzione delle questioni societarie di un solo club e diventa sempre più complicato immaginare la fattibilità di un'operazione - che richiede tempo e riflessioni anche in situazioni solide - tesa alla composizione di un organico all'altezza del compito e dell'obiettivo sportivo della salvezza.
I costi di una "semplice" partecipazione alla D - ipotizzando lo scenario malaugurato di una squadra imbottita di ragazzini - non possono prescindere dalla necessità di affrontare le trasferte, le spese di organizzazione degli incontri casalinghi, l'allestimento obbligatorio di un team Juniores che dovrebbe prendere parte a un torneo nazionale. Il tentativo generoso e comprensibile di Racanati, che ha agito come un tifoso appassionato, sembra al momento destinato a rivelarsi infruttuoso, a meno di auspicabili colpi di scena.
Vincenzo Racanati, l'imprenditore che si è occupato di formalizzare un passaggio tutt'altro che scontato, ha subito messo in chiaro l'esigenza di un corposo sostegno da parte di altri soggetti per la costruzione di un progetto come minimo sostenibile nell'immediato. Dal 24 luglio al 3 agosto sono trascorsi dieci giorni senza alcuna novità in questo senso: il Bisceglie non ha ancora una struttura societaria, non ha un budget di spesa e quindi non ha un direttore sportivo, non ha un allenatore, non ha neppure un calciatore sotto contratto. Il tempo stringe, le logiche del mercato non attendono certo la risoluzione delle questioni societarie di un solo club e diventa sempre più complicato immaginare la fattibilità di un'operazione - che richiede tempo e riflessioni anche in situazioni solide - tesa alla composizione di un organico all'altezza del compito e dell'obiettivo sportivo della salvezza.
I costi di una "semplice" partecipazione alla D - ipotizzando lo scenario malaugurato di una squadra imbottita di ragazzini - non possono prescindere dalla necessità di affrontare le trasferte, le spese di organizzazione degli incontri casalinghi, l'allestimento obbligatorio di un team Juniores che dovrebbe prendere parte a un torneo nazionale. Il tentativo generoso e comprensibile di Racanati, che ha agito come un tifoso appassionato, sembra al momento destinato a rivelarsi infruttuoso, a meno di auspicabili colpi di scena.