Canonico prova a portare il titolo del Bisceglie a Molfetta
L'imprenditore ha chiesto un incontro al sindaco Tommaso Minervini
giovedì 19 luglio 2018
22.45
Un vero e proprio pellegrinaggio alla ricerca di una piazza disposta ad accoglierlo (o almeno a tollerarne la presenza) con un impianto in regola per la Serie C. È lo scenario che si prospetta a Nicola Canonico, in questi giorni, quale conseguenza più rilevante dei gesti compiuti nelle ultime ore.
L'imprenditore edile ha poco tempo per risolvere l'intricato enigma relativo alle modalità pratiche di utilizzo del titolo sportivo dell'A. S. Bisceglie, che potrebbe diventare A. S. Bari 2018 nel caso in cui la richiesta di cambio di denominazione e colori sociali dovesse ricevere l'accoglimento da parte della Federcalcio. La squadra che al momento, nonostante tutto il caos, continua a svolgere il ritiro precampionato ad Alfedena, in Abruzzo, non ha un campo per disputare le gare interne della Coppa Italia di Serie C e soprattutto del terzo campionato professionistico.
Giovedì è toccato a Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta, ricevere una richiesta urgente di incontro da parte di Canonico. Il primo cittadino avrebbe nicchiato, evitando di esporsi, rispondendo con la consueta galanteria all'input.
Le città del territorio con una struttura a norma, al netto delle deroghe, per i requisiti minimi previsti dalla Lega Pro non sono tantissime: scartata, per ora, l'ipotesi Bari e inimmaginabile (pur se non da escludere) un approccio con Andria, il titolare del diritto sportivo non ha quasi altra scelta che tentare di rivolgersi, oltre che a Molfetta, all'amministrazione di Barletta guidata dal neoeletto Mino Cannito per farsi aprire magari le porte del "Cosimo Puttilli".
L'ostacolo principale, in ogni caso, è rappresentato dalla prevedibile totale contrarietà a questo tipo di operazioni da parte delle tifoserie organizzate, che in questa settimana nella quale il calcio pugliese ha messo in scena uno spettacolo semplicemente indegno, al contrario hanno dimostrato maturità e mentalità alla faccia dei luoghi comuni.
Smentita, intanto, la bizzarra voce di un interessamento del molfettese Mauro Lanza nei confronti del titolo che sarà consegnato nelle mani del sindaco di Bari Antonio Decaro per fare ripartire il calcio nella città capoluogo di regione. I tifosi del "galletto" hanno già patito abbastanza: c'è un limite a tutto.
L'imprenditore edile ha poco tempo per risolvere l'intricato enigma relativo alle modalità pratiche di utilizzo del titolo sportivo dell'A. S. Bisceglie, che potrebbe diventare A. S. Bari 2018 nel caso in cui la richiesta di cambio di denominazione e colori sociali dovesse ricevere l'accoglimento da parte della Federcalcio. La squadra che al momento, nonostante tutto il caos, continua a svolgere il ritiro precampionato ad Alfedena, in Abruzzo, non ha un campo per disputare le gare interne della Coppa Italia di Serie C e soprattutto del terzo campionato professionistico.
Giovedì è toccato a Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta, ricevere una richiesta urgente di incontro da parte di Canonico. Il primo cittadino avrebbe nicchiato, evitando di esporsi, rispondendo con la consueta galanteria all'input.
Le città del territorio con una struttura a norma, al netto delle deroghe, per i requisiti minimi previsti dalla Lega Pro non sono tantissime: scartata, per ora, l'ipotesi Bari e inimmaginabile (pur se non da escludere) un approccio con Andria, il titolare del diritto sportivo non ha quasi altra scelta che tentare di rivolgersi, oltre che a Molfetta, all'amministrazione di Barletta guidata dal neoeletto Mino Cannito per farsi aprire magari le porte del "Cosimo Puttilli".
L'ostacolo principale, in ogni caso, è rappresentato dalla prevedibile totale contrarietà a questo tipo di operazioni da parte delle tifoserie organizzate, che in questa settimana nella quale il calcio pugliese ha messo in scena uno spettacolo semplicemente indegno, al contrario hanno dimostrato maturità e mentalità alla faccia dei luoghi comuni.
Smentita, intanto, la bizzarra voce di un interessamento del molfettese Mauro Lanza nei confronti del titolo che sarà consegnato nelle mani del sindaco di Bari Antonio Decaro per fare ripartire il calcio nella città capoluogo di regione. I tifosi del "galletto" hanno già patito abbastanza: c'è un limite a tutto.