Coronavirus, Eusebio Haliti: «Che orgoglio vedere l'Albania aiutare l'Italia»
Il biscegliese si sofferma anche sul rinvio delle Olimpiadi: «Un'occasione in più per provarci»
mercoledì 29 aprile 2020
10.31
«Bellissimo e commovente vedere l'Albania dare una mano all'Italia durante l'emergenza. Valori che i miei genitori mi hanno insegnato e trasmesso: solidarietà, lealtà e coraggio. Dal 4 maggio riprenderò gli allenamenti in pista all'aperto. Olimpiadi? Il rinvio per me è un'occasione in più per provare a staccare il pass. Avrò 12 mesi per poter mettere appunto la ritmica e la tecnica degli ostacoli». Queste sono state alcune delle considerazioni di Eusebio Haliti in un'intervista rilasciata a BisceglieViva.
Il Coronavirus ha stravolto anche il mondo dell'atletica leggera, che ha subìto uno stop forzato e ha registrato l'annullamento o un eventuale spostamento di quasi tutte le competizioni previste in estate. Il 29enne biscegliese spera naturalmente di ritornare a gareggiare quanto prima, quando questa difficile situazione terminerà.
Come hai preso la notizia della sospensione delle attività e come hai vissuto quest'emergenza?
La notizia l'ho appresa guardando la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Non è stato facile, ma a me veniva solo richiesto di stare a casa. Molti altri hanno fatto sacrifici ben più importanti e logoranti come il mondo ospedaliero, i miei colleghi dell'Esercito e le forze armate, le Forze di Polizia e le categorie di lavoratori che hanno continuato comunque a lavorare. Diventa tutto meno pesante però, quando pensi a chi purtroppo ha anche perso una persona cara.
Dal 4 maggio, con l'inizio della "Fase 2", alcune limitazioni saranno rimosse. Cosa cambierà per te?
A noi atleti di interesse nazionale sarà permessa la ripresa degli allenamenti. Riprenderò quelli all'aperto in pista e tornerò un po' alla mia normalità.
Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021 è un'occasione in più per te?
Si. Quest'anno sarebbe stata molto dura per la mancanza di gare. Con questo spostamento avrò altri 12 mesi per poter mettere appunto la ritmica e la tecnica degli ostacoli.
Come interpretare questa stagione 2020 già parzialmente compromessa per via dei numerosi eventi cancellati?
Ormai questa annata è un'incognita. Al momento non sappiamo nulla. Ci potranno essere gare regionali e i campionati italiani nel mese di settembre, ma queste sono solo ipotesi.
Cosa pensi che ti lascerà dentro, una volta conclusa, questa situazione?
Sicuramente tristezza per le numerose vittime e nel vedere tantissima gente del mio territorio in difficoltà economica. Mi lascerà anche tanta voglia di tornare "libero" e riprendere a "combattere", sia in pista che fuori con tutto ciò che è possibile e utile per il nostro territorio. Sempre al fianco del glorioso centro sportivo dell'Esercito e dell'Asd IoCorro, coi nostri piccoli atleti e l'istruttore Fidal Sabino Gadaleta.
Uno dei momenti più emozionanti è stato senza dubbio l'arrivo di medici e infermieri dall'Albania per dare supporto agli ospedali lombardi: cos'hai provato?
Orgoglio. È stato bellissimo e commovente vedere gli albanesi (shqiptart) dare una mano, con tutte le risorse del mondo ospedaliero, all'Italia. Valori che i miei genitori mi hanno insegnato e trasmesso: solidarietà, lealtà e coraggio.
Il Coronavirus ha stravolto anche il mondo dell'atletica leggera, che ha subìto uno stop forzato e ha registrato l'annullamento o un eventuale spostamento di quasi tutte le competizioni previste in estate. Il 29enne biscegliese spera naturalmente di ritornare a gareggiare quanto prima, quando questa difficile situazione terminerà.
Come hai preso la notizia della sospensione delle attività e come hai vissuto quest'emergenza?
La notizia l'ho appresa guardando la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte. Non è stato facile, ma a me veniva solo richiesto di stare a casa. Molti altri hanno fatto sacrifici ben più importanti e logoranti come il mondo ospedaliero, i miei colleghi dell'Esercito e le forze armate, le Forze di Polizia e le categorie di lavoratori che hanno continuato comunque a lavorare. Diventa tutto meno pesante però, quando pensi a chi purtroppo ha anche perso una persona cara.
Dal 4 maggio, con l'inizio della "Fase 2", alcune limitazioni saranno rimosse. Cosa cambierà per te?
A noi atleti di interesse nazionale sarà permessa la ripresa degli allenamenti. Riprenderò quelli all'aperto in pista e tornerò un po' alla mia normalità.
Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021 è un'occasione in più per te?
Si. Quest'anno sarebbe stata molto dura per la mancanza di gare. Con questo spostamento avrò altri 12 mesi per poter mettere appunto la ritmica e la tecnica degli ostacoli.
Come interpretare questa stagione 2020 già parzialmente compromessa per via dei numerosi eventi cancellati?
Ormai questa annata è un'incognita. Al momento non sappiamo nulla. Ci potranno essere gare regionali e i campionati italiani nel mese di settembre, ma queste sono solo ipotesi.
Cosa pensi che ti lascerà dentro, una volta conclusa, questa situazione?
Sicuramente tristezza per le numerose vittime e nel vedere tantissima gente del mio territorio in difficoltà economica. Mi lascerà anche tanta voglia di tornare "libero" e riprendere a "combattere", sia in pista che fuori con tutto ciò che è possibile e utile per il nostro territorio. Sempre al fianco del glorioso centro sportivo dell'Esercito e dell'Asd IoCorro, coi nostri piccoli atleti e l'istruttore Fidal Sabino Gadaleta.
Uno dei momenti più emozionanti è stato senza dubbio l'arrivo di medici e infermieri dall'Albania per dare supporto agli ospedali lombardi: cos'hai provato?
Orgoglio. È stato bellissimo e commovente vedere gli albanesi (shqiptart) dare una mano, con tutte le risorse del mondo ospedaliero, all'Italia. Valori che i miei genitori mi hanno insegnato e trasmesso: solidarietà, lealtà e coraggio.