«L'Eccellenza deve ripartire». Il grido dei capitani di 20 squadre

Tra i firmatari della lettera Vincenzo Bufi dell'Unione Calcio Bisceglie

lunedì 18 gennaio 2021
I capitani di 20 squadre militanti nel campionato di Eccellenza pugliese hanno scritto una lettera riguardo l'ulteriore sospensione dei tornei regionali per effetto del nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.

Tra i firmatari Vincenzo Bufi dell'Unione Calcio Bisceglie, oltre a Angelo Colella (Atletico Vieste), Ivan Regner (Ugento), Diego Manisi (Gallipoli), Achille Casalino (Atletico Racale), Francesco Mariano (Otranto), Bartolo Lorusso (Atletico Mola), Rodolfo De Vivo (Alto Tavoliere San Severo), Pasquale Trotta (Manfredonia), Rocco D'Aiello (Corato), Anibal Montaldi (Ostuni), Dino Marino (Martina), Massimo Pollidori (Barletta), Bartoli (Vigor Trani), Damián Salto (Polisportiva Virtus Matino), Leonardo Mascia (Team Ortanova), Antonio D'Arcante (Sava calcio), Giuseppe Negro (Maglie), Paolo Augelli (San Marco in Lamis), Manolo Stango (Real Siti).

Speravamo che il nuovo Dpcm portasse novità positive per noi calciatori militanti nel Campionato di Eccellenza. Invece, così non è stato. Ancora una volta siamo stati discriminati, considerati come l'ultima ruota del carro.
Continuiamo a non capire come mai la serie D possa seguitare a giocare e noi no. Eppure, il nostro Campionato e del tutto simile a quello della D e, per questo, è necessario parificarlo, sotto tutti gli aspetti. E' oltremodo ingiusta tale disparità, non foss'altro per il fatto che le due categorie (serie D ed Eccellenza), convivono sinergicamente, sono continuità l'una dell'altra.

Perché, dunque, fermare l'Eccellenza (senza alcuna prospettiva, al momento) e lasciar continuare lo svolgimento del Campionato di serie D? Questa situazione non ha alcun senso. Per questo chiediamo che si dia corso, da subito, alla ripresa del Campionato di Eccellenza. Le società hanno fatto investimenti, sono perfettamente organizzate riguardo il rispetto di tutte le normative anticovid. Sono pienamente consapevoli di mettere in sicurezza giocatori e tecnici e noi, giocatori, siamo perfettamente responsabili in tale contesto. Continuare a non considerarci, oltre ad offendere la nostra dignità, offende un intero apparato che, tra mille sacrifici e privazioni, riesce a muovere un comparto economico più che significativo.

Molti di noi vivono di calcio, per cui l'averci fermato ha procurato a noi stessi, e alle nostre famiglie, danni rilevanti. Ma, al di là dell'aspetto economico, il non consentirci di giocare e di allenare, sta creando danni notevoli alla nostra salute, che risente in modo considerevole del blocco di ogni attività sportiva. Ed è per questo che chiediamo di ripartire in sicurezza, garantendo il bene primario della salute di noi tutti atleti e degli addetti ai lavori. E, a tal proposito, chiediamo che anche per il Campionato di Eccellenza vengano adottate le medesime regole previste per il Campionato di serie D.

Vogliamo sicurezza per il nostro futuro. Non chiediamo la luna nel pozzo, ma solo che, come la serie D, anche noi si possa tornare a calcare l'erbetta nei rettangoli di gioco delle nostre città.
Chiediamo rispetto e attenzione, come cittadini italiani rispettosi delle regole. E con noi giocatori, lo chiedono tutti coloro i quali fanno vivere questo settore così importante per lo sport e per l'economia.
Dignità per tutti andiamo cercando. E crediamo non di chiedere troppo.
Con i migliori saluti.
I capitani