Ghirelli insiste: «La C non è in grado di tornare a giocare»
Il presidente della Lega Pro: «Ce l'hanno detto anche i medici sociali: dovevamo fare gli ipocriti?»
mercoledì 20 maggio 2020
19.07
Un dissenso evidente, emerso nei giorni scorsi e confermato anche nel corso della riunione del consiglio federale di mercoledì 20 maggio. Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ritiene che le 60 formazioni di Serie C non siano nelle condizioni di garantire la ripresa del campionato rispettando le misure di sicurezza.
«Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B e appunto Serie C. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali: dovevamo fare gli ipocriti?» ha affermato.
«Il calcio va veramente riformato nella sua cultura. Noi non siamo in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Quello che si sa del nuovo protocollo ci porta a dire che sarà ancora più dura per i nostri club. Mi auguro che io abbia torto rispetto alla situazione» ha aggiunto.
«Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l'ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff. Playoff e playout si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c'è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c'è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno» ha concluso Ghirelli.
«Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B e appunto Serie C. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali: dovevamo fare gli ipocriti?» ha affermato.
«Il calcio va veramente riformato nella sua cultura. Noi non siamo in grado di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute. Quello che si sa del nuovo protocollo ci porta a dire che sarà ancora più dura per i nostri club. Mi auguro che io abbia torto rispetto alla situazione» ha aggiunto.
«Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l'ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff. Playoff e playout si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c'è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c'è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno» ha concluso Ghirelli.