Giochi del Mediterraneo 2026, presentate le tre opzioni per la mascotte
Sarà possibile votare fino al 16 giugno
sabato 16 maggio 2020
15.02
La ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo si terrà a Taranto (con diverse competizioni previste in altre città della provincia ionica, oltre che a Brindisi e Lecce) dal 13 al 22 giugno 2026. L'Italia ospiterà per la quarta volta la manifestazione: era già accaduto nel 1963 (Napoli), nel 1997 (Bari, con le gare del torneo di pallavolo femminile al PalaDolmen di Bisceglie) e nel 2009 (Pescara).
Sabato 16 maggio, nel corso di una videoconferenza stampa, è stata presentata la votazione on line per la scelta della mascotte dei Giochi: Ionios, Skuma e Ikkos le tre opzioni fra le quali si potrà scegliere fino al prossimo 16 giugno con una preferenza sul sito dell'evento (link).
Ionios è un delfino birichino dalla pettinatura punk. Il "piccolo principe" del mare nostrum, simbolo della felicità dei giochi in acqua e presente nel gonfalone della città di Taranto. I delfini, oltre a essere un patrimonio condiviso nelle acque del Mediterraneo, sono un simbolo specifico del golfo di Taranto che ospita ancora migliaia di esemplari, visibili poco lontano dalla costa. La storia antica della gloriosa Taranto ellenica è piena di racconti in cui il delfino, simbolo del favore di Apollo, da tempi lontanissimi è segno di gioia e buon augurio per questa città così centrale per il Mediterrano, ora come allora.
Skuma è l'immagine dei migliori frutti del mar di Taranto. Giovane, bella e ribelle contro ogni stereotipo. Skuma è un omaggio a un mitile "umile" ma deliziosissimo e produttivo. Il suo filamento, infatti, è stato per secoli trasformato dalle donne in una resistente fibra tessile che da qualche anno è oggetto di recupero, conservazione e rilancio.
Ikkos è il mito tarantino dei giochi olimpici, le cui gesta brillarono nel mondo ellenico. Il suo ricco e solenne sepolcro, custodito all'interno del Museo nazionale archeologico, testimonia l'enorme fama che ebbe in tutta la Magna Grecia. Si può certamente dire che Ikkos fu il Cristiano Ronaldo del Pentathlon in un'epoca in cui lo sport era considerato una religione, tanto da fermare guerre e conflitti in occasione delle Olimpiadi. Per i Giochi del Mediterraneo Ikkos è un supereroe moderno: metà atleta, metà mare nostrum, "sirenetto" che richiama a Taranto gli innamorati dello sport.
Quasi cinquemila atleti in rappresentanza di 26 stati e oltre tremila fra tecnici, dirigenti, accompagnatori, delegazioni, giudici, arbitri e giornalisti accreditati saranno a Taranto e in provincia per le gare che riguarderanno diverse discipline. Il programma tecnico sarà ufficializzato solo tredici mesi prima dell'evento internazionale, in calendario nel 2026, anno delle Olimpiadi invernali di Cortina. 60 gli impianti sportivi individuati per la manifestazione, gran parte dei quali già in funzione mentre la piscina olimpica e il centro nautico saranno costruiti ex novo.
Sabato 16 maggio, nel corso di una videoconferenza stampa, è stata presentata la votazione on line per la scelta della mascotte dei Giochi: Ionios, Skuma e Ikkos le tre opzioni fra le quali si potrà scegliere fino al prossimo 16 giugno con una preferenza sul sito dell'evento (link).
Ionios è un delfino birichino dalla pettinatura punk. Il "piccolo principe" del mare nostrum, simbolo della felicità dei giochi in acqua e presente nel gonfalone della città di Taranto. I delfini, oltre a essere un patrimonio condiviso nelle acque del Mediterraneo, sono un simbolo specifico del golfo di Taranto che ospita ancora migliaia di esemplari, visibili poco lontano dalla costa. La storia antica della gloriosa Taranto ellenica è piena di racconti in cui il delfino, simbolo del favore di Apollo, da tempi lontanissimi è segno di gioia e buon augurio per questa città così centrale per il Mediterrano, ora come allora.
Skuma è l'immagine dei migliori frutti del mar di Taranto. Giovane, bella e ribelle contro ogni stereotipo. Skuma è un omaggio a un mitile "umile" ma deliziosissimo e produttivo. Il suo filamento, infatti, è stato per secoli trasformato dalle donne in una resistente fibra tessile che da qualche anno è oggetto di recupero, conservazione e rilancio.
Ikkos è il mito tarantino dei giochi olimpici, le cui gesta brillarono nel mondo ellenico. Il suo ricco e solenne sepolcro, custodito all'interno del Museo nazionale archeologico, testimonia l'enorme fama che ebbe in tutta la Magna Grecia. Si può certamente dire che Ikkos fu il Cristiano Ronaldo del Pentathlon in un'epoca in cui lo sport era considerato una religione, tanto da fermare guerre e conflitti in occasione delle Olimpiadi. Per i Giochi del Mediterraneo Ikkos è un supereroe moderno: metà atleta, metà mare nostrum, "sirenetto" che richiama a Taranto gli innamorati dello sport.
Quasi cinquemila atleti in rappresentanza di 26 stati e oltre tremila fra tecnici, dirigenti, accompagnatori, delegazioni, giudici, arbitri e giornalisti accreditati saranno a Taranto e in provincia per le gare che riguarderanno diverse discipline. Il programma tecnico sarà ufficializzato solo tredici mesi prima dell'evento internazionale, in calendario nel 2026, anno delle Olimpiadi invernali di Cortina. 60 gli impianti sportivi individuati per la manifestazione, gran parte dei quali già in funzione mentre la piscina olimpica e il centro nautico saranno costruiti ex novo.