Il Bisceglie prepara la sfida di Bari, provarci è un dovere

Nerazzurri già al lavoro: out per squalifica Priola e Vona, incognita Hassan

mercoledì 28 aprile 2021 10.06
A cura di Vito Troilo
L'abietto episodio intimidatorio ai danni dei calciatori del Bari verificatosi nella giornata di martedì, consistente nell'apparizione di un eloquente striscione sovrastato da una testa di maiale sui cancelli dello stadio "San Nicola", ha rubato inevitabilmente la scena ai temi e alle suggestioni verso il confronto che chiuderà la stagione regolare del Bisceglie. I nerazzurri andranno alla ricerca di una vittoria che, al netto della portata storica, consentirebbe loro di scavalcare la Paganese qualora gli avversari designati per la doppia sfida playout del 15 e 22 maggio non dovessero espugnare il "Pinto" di Caserta.

Provarci, insomma, è un dovere e la compagine del presidente Racanati ha cominciato il lavoro di avvicinamento al match in programma domenica alle ore 20:30. Il gruppo si è ritrovato martedì pomeriggio e proseguirà gli allenamenti nelle mattinate di mercoledì, giovedì e venerdì. La rifinitura è fissata per sabato pomeriggio. Mister Giovanni Bucaro (sei punti messi in saccoccia nelle tre gare susseguenti alla scelta del club di richiamarlo alla guida della squadra) dovrà ricostruire l'assetto difensivo in ragione delle squalifiche del capitano Giusto Priola e di Edoardo Vona. Tornerà invece da un turno di stop il centrale Errico Altobello il cui utilizzo è praticamente certo nel quartetto che potrebbe comprendere Maxime Giron a sinistra, Salvatore Tazza a destra e l'under Mario De Marino in mezzo nel caso in cui l'israeliano Hassan non dovesse riuscire a tornare per tempo in Italia.

La salvezza degli stellati passerà, è opportuno tenerne conto, esclusivamente per le due gare decisive con la Paganese e l'assenza del fattore campo - si giocherà a porte chiuse - renderebbe quasi ininfluente la differenza tra la sede degli incontri di andata e ritorno. Il vantaggio più concreto è semmai la possibilità di usufruire di due risultati su tre nel computo complessivo delle reti realizzate e poter impostare le gare in base a questa condizione.

Il futuro prossimo è rappresentato dalla contesa con avversari tanto fuori portata in termini di blasone e valore assoluto dell'organico quanto in confusione sotto tutti i punti di vista: spogliatoio a pezzi, morale a terra, "chimica" da tempo saltata, situazione societaria delicata, tifoseria in rivolta. È facile immaginare con quale spirito i giocatori della formazione biancorossa affronteranno questo scorcio conclusivo di un'annata da dimenticare ma è altrettanto legittimo attendersi un minimo di reazione d'orgoglio alle recenti vicissitudini del campo (l'umiliante 0-3 incassato a Torre del Greco) e all'atto esecrabile che è balzato agli onori della cronaca. La decisione del proprietario De Laurentiis di esonerare Massimo Carrera e affidarsi al trainer con cui il Bari ha cominciato la stagione - il diversamente simpatico Gaetano Auteri - è stata interpretata quasi alla stregua di un segnale di resa da molti addetti ai lavori.

La qualità del roster allestito forse non è all'altezza della straripante Ternana, del solido Catanzaro e dell'eclettico Avellino ma di certo superiore a un Bisceglie costruito in fretta e furia per reggere l'urto della C. Escludere colpi di coda dei "galletti" e ritenere la compagine nerazzurra addirittura favorita sarebbe un errore: molto semplicemente, il pronostico appare aperto in considerazione di mutati stati d'animo e delle motivazioni in casa Bisceglie per un appuntamento di prestigio, in uno stadio da 60mila posti, che gente come Mansour (in Eccellenza la passata stagione) ritiene a giusta ragione l'opportunità per mettersi in evidenza.