Il Bisceglie resta a Nicola Canonico
Fallita anche la trattativa col gruppo guidato da Vincenzo Todaro
giovedì 23 agosto 2018
15.27
L'intero pacchetto azionario dell'A. S. Bisceglie srl è rimasto nelle disponibilità di Nicola Canonico e dei suoi familiari. L'imprenditore edile di Palo del colle non ha concluso neppure l'ultima di una lunga serie di trattative aperte (forse) per la cessione del club.
Il gruppo guidato da Vincenzo Todaro (che comprende anche Vincenzo Audiello, Umberto Quistelli e Vito Ippedico) si sarebbe arreso all'evidenza, emersa col trascorrere dei giorni, della mancanza di una concreta volontà del patron di vendere le sue quote.
Sfumato anche l'ultimo tentativo, il sodalizio stellato è ancora di proprietà del dirigente che lo scorso 16 luglio ha annunciato l'intenzione di trasferirne la sede a Bari e modificarne i colori sociali in bianco e rosso. Una decisione che ha scatenato conseguenze sempre più rovinose, dalla rivolta dei sostenitori nerazzurri all'orgoglioso "niet" dei tifosi baresi a un'ipotesi di passaggio del titolo nel capoluogo, dalla reazione dei componenti biscegliesi (non soci) della dirigenza alle speculazioni di coloro che, non avendo scrupoli, hanno approfittato della situazione per farsi mezzo chilo di pubblicità gratuita dichiarando di voler rilevare il Bisceglie.
Canonico ha avuto a che fare, in alcune circostanze, con interlocutori seri che avrebbero potuto garantire una gestione economico-sportivo dignitosa ma l'impressione che sia sempre stato convinto di non mollare il suo giocattolo ha prevalso anche sulle più ottimistiche previsioni. Gli toccherà decidere in fretta cosa fare in questo momento controverso. Lo scenario tecnico attuale non è certo quello di una formazione competitiva e motivata alla partecipazione a un campionato di Serie C.
Il gruppo guidato da Vincenzo Todaro (che comprende anche Vincenzo Audiello, Umberto Quistelli e Vito Ippedico) si sarebbe arreso all'evidenza, emersa col trascorrere dei giorni, della mancanza di una concreta volontà del patron di vendere le sue quote.
Sfumato anche l'ultimo tentativo, il sodalizio stellato è ancora di proprietà del dirigente che lo scorso 16 luglio ha annunciato l'intenzione di trasferirne la sede a Bari e modificarne i colori sociali in bianco e rosso. Una decisione che ha scatenato conseguenze sempre più rovinose, dalla rivolta dei sostenitori nerazzurri all'orgoglioso "niet" dei tifosi baresi a un'ipotesi di passaggio del titolo nel capoluogo, dalla reazione dei componenti biscegliesi (non soci) della dirigenza alle speculazioni di coloro che, non avendo scrupoli, hanno approfittato della situazione per farsi mezzo chilo di pubblicità gratuita dichiarando di voler rilevare il Bisceglie.
Canonico ha avuto a che fare, in alcune circostanze, con interlocutori seri che avrebbero potuto garantire una gestione economico-sportivo dignitosa ma l'impressione che sia sempre stato convinto di non mollare il suo giocattolo ha prevalso anche sulle più ottimistiche previsioni. Gli toccherà decidere in fretta cosa fare in questo momento controverso. Lo scenario tecnico attuale non è certo quello di una formazione competitiva e motivata alla partecipazione a un campionato di Serie C.