L’estate del ciclismo si conclude con la Vuelta a España
Saranno venti gli italiani al via della corsa rossa tra cui Vincenzo Nibali e Fabio Aru
sabato 25 agosto 2018
09.00
Sarà la Vuelta de Spagna 2018 a chiudere l'estate del ciclismo professionistico che ha già regalato spettacolo soprattutto col Giro d'Italia (a trionfare è stato il britannico Chris Froome che è riuscito dunque a conquistare almeno una volta il giro rosa, il Tour de France e la Vuelta) e la corsa gialla terminata come sempre sugli Champs-Élysées che ha registrato la vittoria di un altro uomo Sky Garaint Thomas. Sabato 25 agosto partirà l'ultimo dei tre grandi giri previsti in estate: la Vuelta che negli anni si è distinta come il palcoscenico con le salite più ostiche e appassionanti presenti nelle ventuno tappe.
Alla partenza non ci saranno Froome e Thomas per il team Sky bensì Michal Kwiatkowski, corridore di grande talento che si è messo a disposizione dei due grandi capitani, ora il polacco è chiamato al salto di qualità nella corsa rossa con alcuni gregari di livello come David de la Cruz. Alla vigilia il favorito numero uno doveva essere Vincenzo Nibali se non fosse che l'azzurro durante la tappa dell'Alpe d'Huez del Tour de France sia caduto dalla bici e si fosse fratturato una vertebra. «Sto recuperando ma difficilmente potrò pensare alla classifica generale. Ho un ricordo bellissimo della Vuelta, visto che è stata la mia prima grande corsa a tappe vinta. Il mio obiettivo è cercare di vincere qualche tappa nell'ultima settimana di corsa» ha ribadito il corridore della Bahrain Merida che partirà con il dorsale numero 1.
L'Italia però potrà contare su Fabio Aru che ha voluto allenarsi duramente dopo il ritiro al Giro d'Italia. Al giro di Polonia ha dato buoni segnali ma dovrà battere il suo tallone d'Achille chiamato cronometro: «Per fortuna mi sono ripreso sia dal punto fisico che da quello psicologico. Quando vinci tutto ti sembra automatico, mentre è molto difficile rialzarsi quando vivi un momento negativo. Con nove arrivi in salita ci sarà spazio per attaccare perché difficilmente ci sarà una formazione che potrà controllare, come ha fatto il team Sky in passato. Bisognerà fare molto attenzione alle tappe brevi. Mi intriga la tappa con poco meno di 100 km per i 4000 metri di dislivello, ci sarà da divertirsi» ha spiegato Fabio Aru.
Un team agguerrito sarà la Movistar con Nairo Quintana che non ha convinto al Tour ma ha già trionfato in Spagna e Alejandro Valverde che ha ottenuto un successo e cinque podi. Da tenere d'occhio per la classifica generale saranno i fratelli Yates, Richie Porte che ancora una volta è stato sfortunato in Francia per via di una caduta che lo ha costretto al ritiro e Wilco Kelderman che si è posizionato quarto nella scorsa edizione.
Curiosità sarà per la classifica a punti: nelle ultime edizioni non è stato un velocista a conquistarla. Quest'anno ci proveranno Peter Sagan (maglia verde al Tour) e i due portacolori azzurri, freschi di medaglia agli Europei di Glasgow, Matteo Trentin e Elia Viviani che ha portato a casa la maglia ciclamino al Giro d'Italia.
Alla partenza non ci saranno Froome e Thomas per il team Sky bensì Michal Kwiatkowski, corridore di grande talento che si è messo a disposizione dei due grandi capitani, ora il polacco è chiamato al salto di qualità nella corsa rossa con alcuni gregari di livello come David de la Cruz. Alla vigilia il favorito numero uno doveva essere Vincenzo Nibali se non fosse che l'azzurro durante la tappa dell'Alpe d'Huez del Tour de France sia caduto dalla bici e si fosse fratturato una vertebra. «Sto recuperando ma difficilmente potrò pensare alla classifica generale. Ho un ricordo bellissimo della Vuelta, visto che è stata la mia prima grande corsa a tappe vinta. Il mio obiettivo è cercare di vincere qualche tappa nell'ultima settimana di corsa» ha ribadito il corridore della Bahrain Merida che partirà con il dorsale numero 1.
L'Italia però potrà contare su Fabio Aru che ha voluto allenarsi duramente dopo il ritiro al Giro d'Italia. Al giro di Polonia ha dato buoni segnali ma dovrà battere il suo tallone d'Achille chiamato cronometro: «Per fortuna mi sono ripreso sia dal punto fisico che da quello psicologico. Quando vinci tutto ti sembra automatico, mentre è molto difficile rialzarsi quando vivi un momento negativo. Con nove arrivi in salita ci sarà spazio per attaccare perché difficilmente ci sarà una formazione che potrà controllare, come ha fatto il team Sky in passato. Bisognerà fare molto attenzione alle tappe brevi. Mi intriga la tappa con poco meno di 100 km per i 4000 metri di dislivello, ci sarà da divertirsi» ha spiegato Fabio Aru.
Un team agguerrito sarà la Movistar con Nairo Quintana che non ha convinto al Tour ma ha già trionfato in Spagna e Alejandro Valverde che ha ottenuto un successo e cinque podi. Da tenere d'occhio per la classifica generale saranno i fratelli Yates, Richie Porte che ancora una volta è stato sfortunato in Francia per via di una caduta che lo ha costretto al ritiro e Wilco Kelderman che si è posizionato quarto nella scorsa edizione.
Curiosità sarà per la classifica a punti: nelle ultime edizioni non è stato un velocista a conquistarla. Quest'anno ci proveranno Peter Sagan (maglia verde al Tour) e i due portacolori azzurri, freschi di medaglia agli Europei di Glasgow, Matteo Trentin e Elia Viviani che ha portato a casa la maglia ciclamino al Giro d'Italia.