"Clima ostile" verso l'Atletico Vieste e multa pesante: l'Unione smentisce il giudice sportivo

L'esecrazione della società per la ricostruzione emersa dal referto arbitrale

giovedì 28 marzo 2019 15.47
A cura di Vito Troilo
Più che la sanzione pecuniaria (anche se 800 euro non sono pochissimi), saranno stati senza dubbio la lettura delle motivazioni e i toni utilizzati per specificare le ragioni dell'ammenda a scatenare l'esecrazione dei dirigenti dell'Unione Calcio Bisceglie.

Il club azzurro presieduto da Enzo Pedone è stato multato "con diffida di più gravi sanzioni al ripetersi di tali episodi" a seguito di quanto sarebbe accaduto - il condizionale è d'obbligo conoscendo la serietà dei componenti della società - nel corso e al termine della sfida casalinga di domenica 24 marzo con l'Atletico Vieste.

Questo il contenuto del provvedimento del giudice sportivo, frutto della ricostruzione della terna arbitrale del match.

«Durante la fase di riscaldamento uno steward della società si avvicinava con fare minaccioso all'allenatore della squadra ospite, tentando di colpirlo con una testata al volto. Il Commissario di campo invitava il dirigente accompagnatore ad allontanare tale steward ma il medesimo non adottava alcun provvedimento ed il citato steward rimaneva nell'area degli spogliatoi. Al 42° del primo tempo un tifoso lanciava il liquido contenuto in una bottiglietta contro un giocatore della squadra ospite e lo bagnava. Durante l'intervallo stazionavano negli spogliatoi cinque soggetti estranei che inveivano contro giocatori e dirigenti della squadra ospite, allo scopo di intimidirli. A fine gara un soggetto non identificato accedeva negli spogliatoi, dirigendosi con fare minaccioso verso il dirigente accompagnatore della squadra ospite, ma veniva fermato dai giocatori della squadra in questione. Sempre a fine gara stazionavano negli spogliatoi dieci soggetti estranei che tentavano di aggredire i giocatori e i dirigenti della squadra ospite: l'immediato intervento dei carabinieri faceva desistere gli stessi».

Pronta e perentoria la replica dell'Unione Calcio Bisceglie:

«In merito al comunicato ufficiale Lnd Puglia numero 76 del 27 marzo, l'Unione Calcio intende prendere le distanze da quanto emerso nella relazione post Unione Calcio-Atletico Vieste.

Pur ammettendo in parte una maggiore tensione (tensione sportiva che non può tramutarsi in clima di ostilità), stante l'importanza della posta in palio per entrambe le compagini, la società biscegliese disconosce in maniera assoluta un clima di minacce, insulti, sfociante in presunti tentativi di lesioni fisiche agli ospiti, circostanze che vengono imputate alla stessa nel comunicato ufficiale.

Sin dalla fondazione, infatti, l'Unione Calcio si è sempre distinta per correttezza ed ospitalità. Lo denota l'assenza di precedenti "macchie" nei sette anni di storia del sodalizio azzurro, che, come noto, basa la sua attività sul settore giovanile, facendo della crescita personale e sportiva dei tesserati la mission peculiare. Giovani tesserati e famiglie che erano presenti alla gara, per la quale, nel prepartita e nell'intervallo, erano state riservate premiazioni alla presenza di sportivi biscegliesi protagonisti nel panorama internazionale ed esponenti dell'amministrazione comunale, ospiti che transitavano nella struttura in accordo con i vertici federali, invitati a partecipare alla cerimonia.
A ciò si aggiunge un contesto "blindato" del "Di Liddo" come conseguenza della limitazione della capienza, per cui le gare casalinghe si svolgono alla presenza di svariate pattuglie di forze dell'ordine a garanzia del rispetto di tali restrizioni.

Un motivo che rende quantomeno improbabile la semplice macchinazione di atti ostili nei confronti di chi ci rende visita. Alla gara contro il Vieste, inoltre, erano presenti tifosi ospiti che hanno assistito al match al fianco dei nostri spettatori, platea composta da famigliari e dirigenti biscegliesi, in quanto, come ben noto, la nostra realtà non ha seguito di tifoseria organizzata. Anche per questo respingiamo ogni accusa di persone estranee all'interno degli spogliatoi, respingendo altrettanto categoricamente tentativi di aggressione fisica di cui, infatti, non c'è alcun riscontro.

Per tutti questi motivi, poi, abbiamo accolto con stupore la richiesta da parte del Vieste di avere a proprio seguito due commissari di campo, con annessa istanza di venire accompagnati in campo per riscaldamento e partita da parte delle forze dell'ordine, atteggiamenti contrari ad un rapporto di fatto assolutamente cordiale tra le due società. Un rapporto di rispetto che ha avuto seguito nell'immediato post partita quando, al momento della partenza dei giocatori ospiti, i vertici delle due dirigenze si sono scambiati consueti saluti e auguri per il prosieguo della stagione.

L'Unione Calcio, quindi, si ritiene profondamente delusa e danneggiata per quanto dipinto artificiosamente dal comunicato ufficiale in cui, a nostro giudizio, sono state fatte confluire dinamiche, intra ed extra campo, di screzio tra giocatori nell'arco dei 90 minuti di gara (riscontrabili in ogni partita di qualsiasi categoria), a discapito di una società formata da gente professionista nel campo lavorativo, che fa calcio mossa da pura passione e spirito aggregativo.

Ricordiamo, poi, che nella domenica precedente (17 marzo) la nostra società ha ospitato la Wonderful Bari nel campionato regionale Allievi, in uno scontro al vertice contro i nostri azzurrini che ha visto imporsi proprio la compagine ospite, in una giornata-spot di sportività e fair play (nonostante la sconfitta sul campo che ha sancito la perdita della vetta del torneo all'ultima giornata) per cui abbiamo ricevuto innumerevoli attestazioni di stima.

Nessuna sanzione economica può essere paragonabile ad una simile immagine diffamatoria. In chiusura affermiamo senza timore di smentita che il "Di Liddo" non è certamente un campo in cui ostilità e minacce sono di casa, come da possibile testimonianza dei tanti giocatori, tesserati ed addetti ai lavori che ogni sabato e domenica ci rendono visita».