La C riprende con playoff e playout. E il Bisceglie?
Consiglio federale il 4 giugno, per il team nerazzurro si teme la retrocessione diretta
venerdì 29 maggio 2020
L'ultima parola spetterà al consiglio federale nel corso della prossima riunione, in programma giovedì 4 giugno. Solo in quella sede, a quanto pare, sarà chiaro se il Bisceglie potrà esercitare il diritto di giocarsi la permanenza in Serie C ai playout o al contrario sarà dichiarato retrocesso a causa dell'eccessivo divario rispetto alla Sicula Leonzio, quartultima in classifica nel girone C del terzo torneo professionistico.
La soluzione intermedia rispetto al blocco totale del campionato con neutralizzazione delle classifiche e a un'impossibile ripresa con lo svolgimento di tutte le giornate restanti per completare la regular season (otto nel gruppo C, addirittura undici nei gironi A e B con alcune formazioni che dovrebbero giocare finanche dodici partite) dovrebbe prevalere. L'incognita riguarda l'applicazione del regolamento: se la promozione in B delle prime classificate al momento della sospensione (Monza, Vicenza e Reggina) sembra appurata, è caos riguardo la determinazione delle retrocessioni.
L'interpretazione alla lettera della formula non lascerebbe scampo a Gozzano, Rimini e Rieti (le ultime in graduatoria di ciascun girone) come purtroppo anche a Bisceglie e Rende per i distacchi notevoli da Leonzio e Picerno (rispettivamente 9 e 14 punti). Nicola Canonico è intenzionato a far valere le sue ragioni, partendo dall'assunto che la formazione nerazzurra, con 8 incontri a disposizione, avrebbe potuto limare quel punticino di troppo che potrebbe condannarla alla discesa in Serie D (e a un destino purtroppo quasi segnato). Il discorso, naturalmente, riguarderebbe tutte le contendenti, motivo per cui il timore è che la necessità di cristallizzare la situazione possa portare la Federcalcio a scelte drastiche. I playout, a quel punto, si giocherebbero solo nei gironi A e B. Buio pesto, invece, riguardo i playoff: l'ipotesi più accreditata resta quella di una competizione aperta a quei club che, avendone i requisiti di classifica, decidessero di tentare la scalata all'unico posto per la cadetteria.
La soluzione intermedia rispetto al blocco totale del campionato con neutralizzazione delle classifiche e a un'impossibile ripresa con lo svolgimento di tutte le giornate restanti per completare la regular season (otto nel gruppo C, addirittura undici nei gironi A e B con alcune formazioni che dovrebbero giocare finanche dodici partite) dovrebbe prevalere. L'incognita riguarda l'applicazione del regolamento: se la promozione in B delle prime classificate al momento della sospensione (Monza, Vicenza e Reggina) sembra appurata, è caos riguardo la determinazione delle retrocessioni.
L'interpretazione alla lettera della formula non lascerebbe scampo a Gozzano, Rimini e Rieti (le ultime in graduatoria di ciascun girone) come purtroppo anche a Bisceglie e Rende per i distacchi notevoli da Leonzio e Picerno (rispettivamente 9 e 14 punti). Nicola Canonico è intenzionato a far valere le sue ragioni, partendo dall'assunto che la formazione nerazzurra, con 8 incontri a disposizione, avrebbe potuto limare quel punticino di troppo che potrebbe condannarla alla discesa in Serie D (e a un destino purtroppo quasi segnato). Il discorso, naturalmente, riguarderebbe tutte le contendenti, motivo per cui il timore è che la necessità di cristallizzare la situazione possa portare la Federcalcio a scelte drastiche. I playout, a quel punto, si giocherebbero solo nei gironi A e B. Buio pesto, invece, riguardo i playoff: l'ipotesi più accreditata resta quella di una competizione aperta a quei club che, avendone i requisiti di classifica, decidessero di tentare la scalata all'unico posto per la cadetteria.