Quel paragone del Corriere dello sport tra Bisceglie... e Juventus
Il giornale mette a confronto l'incidenza differente delle spese mediche sui bilanci dei top team e delle squadre di C
giovedì 16 aprile 2020
Juventus e Bisceglie utilizzate come pietre di paragone per descrivere il differente impatto economico dell'emergenza Coronavirus sotto l'aspetto puramente sanitario. Un articolo apparso sul quotidiano "Il corriere dello sport" di mercoledì 15 aprile ha messo a confronto le sproporzioni tra un top team del calcio italiano e una formazione del terzo campionato professionistico a parità di necessità peraltro sacrosante.
La tutela della salute dei calciatori comprende anche le visite mediche obbligatorie e accurate cui ciascun club dovrà sottoporre i suoi tesserati: secondo quanto definito nel pezzo, firmato da Furio Zara, il costo del check-up per singolo giocatore oscillerebbe tra i 1800 e i 2000 euro, al punto che l'ipotesi di spesa, per società, sarebbe compresa tra 45 e 50 mila euro per l'organico della prima squadra, cui aggiungere una cifra molto simile per la compagine maggiore del settore giovanile (Primavera per la A e la B, Berretti per la C).
Un totale tra i 90 e 100 mila euro che inciderebbe in modo assai diverso sui conti del Bisceglie rispetto a quelli della Juventus. Una ragione in più, a giudizio degli osservatori, per ritenere quasi impossibile la ripresa dell'annata in una Serie C che, fatte salve alcune eccezioni, non era certo nelle migliori condizioni complessive di stabilità economico-finanziaria ancora prima della pandemia.
La tutela della salute dei calciatori comprende anche le visite mediche obbligatorie e accurate cui ciascun club dovrà sottoporre i suoi tesserati: secondo quanto definito nel pezzo, firmato da Furio Zara, il costo del check-up per singolo giocatore oscillerebbe tra i 1800 e i 2000 euro, al punto che l'ipotesi di spesa, per società, sarebbe compresa tra 45 e 50 mila euro per l'organico della prima squadra, cui aggiungere una cifra molto simile per la compagine maggiore del settore giovanile (Primavera per la A e la B, Berretti per la C).
Un totale tra i 90 e 100 mila euro che inciderebbe in modo assai diverso sui conti del Bisceglie rispetto a quelli della Juventus. Una ragione in più, a giudizio degli osservatori, per ritenere quasi impossibile la ripresa dell'annata in una Serie C che, fatte salve alcune eccezioni, non era certo nelle migliori condizioni complessive di stabilità economico-finanziaria ancora prima della pandemia.