Riforma dei campionati: boutade o proposta concreta?
La Serie C - col Bisceglie - diventerebbe semiprofessionistica
mercoledì 6 maggio 2020
11.53
Semplice boutade frutto di qualche disegno fantasioso o progetto concreto? L'attendibilità andrà verificata col tempo ma l'ipotesi di una profonda rivisitazione dell'organizzazione calcistica maschile in Italia comincia a far discutere.
Serie A a girone unico con 20 squadre, Serie B a due gironi da 20 formazioni ciascuno, un terzo campionato nel limbo del semiprofessionismo con 60 compagini divise in tre raggruppamenti e una Serie D con 9 gruppi da 18. Una modifica epocale, che ridurrebbe da 102 a 60 le società soggette alle normative del professionismo.
C'è chi ha già composto i gironi del secondo torneo, naturalmente in base a un criterio di ripartizione geografica: Bari e Monopoli si ritroverebbero in B a causa del ripescaggio in blocco di ben venti club dal livello inferiore.
L'organico del torneo di Serie C, che comprenderebbe sia il Bisceglie che la Virtus Francavilla, sarebbe rimpolpato a sua volta dall'innesto di 20 squadre dalla Serie D: le prime classificate di ciascun girone (9, tra cui il Bitonto), quindi con ogni probabilità anche le seconde (altre 9, compreso il Foggia) e altre due formazioni. Tutto, s'intende, al netto di rinunce e declassamenti, cui si ovvierebbe con l'integrazione di altre realtà che scalpitano per passare al semiprofessionismo.
L'esigenza di colmare la lacuna nell'organico della D comporterebbe ripescaggi a cascata dall'Eccellenza, categoria dalla quale salirebbero non più 36 ma almeno 56 squadre, con un posto assicurato anche per il Corato, secondo in classifica nel massimo campionato calcistico pugliese alle spalle del Molfetta. L'assetto del calcio italiano potrebbe subire una modifica radicale.
Serie A a girone unico con 20 squadre, Serie B a due gironi da 20 formazioni ciascuno, un terzo campionato nel limbo del semiprofessionismo con 60 compagini divise in tre raggruppamenti e una Serie D con 9 gruppi da 18. Una modifica epocale, che ridurrebbe da 102 a 60 le società soggette alle normative del professionismo.
C'è chi ha già composto i gironi del secondo torneo, naturalmente in base a un criterio di ripartizione geografica: Bari e Monopoli si ritroverebbero in B a causa del ripescaggio in blocco di ben venti club dal livello inferiore.
L'organico del torneo di Serie C, che comprenderebbe sia il Bisceglie che la Virtus Francavilla, sarebbe rimpolpato a sua volta dall'innesto di 20 squadre dalla Serie D: le prime classificate di ciascun girone (9, tra cui il Bitonto), quindi con ogni probabilità anche le seconde (altre 9, compreso il Foggia) e altre due formazioni. Tutto, s'intende, al netto di rinunce e declassamenti, cui si ovvierebbe con l'integrazione di altre realtà che scalpitano per passare al semiprofessionismo.
L'esigenza di colmare la lacuna nell'organico della D comporterebbe ripescaggi a cascata dall'Eccellenza, categoria dalla quale salirebbero non più 36 ma almeno 56 squadre, con un posto assicurato anche per il Corato, secondo in classifica nel massimo campionato calcistico pugliese alle spalle del Molfetta. L'assetto del calcio italiano potrebbe subire una modifica radicale.