Sport, amore e passione raccontati da Vittorio Brandi al Castello

«Essere i primi tifosi di se stessi e partire da se stessi» il messaggio del tedoforo ai più giovani

sabato 17 febbraio 2018 10.10
A cura di Donatella Todisco
Lo sport non solo come disciplina ma anche metafora e promotore dei valori basilari della vita.

È stato questo il tema dominante, venerdì 16 febbraio presso la sala multimediale del Castello di Bisceglie, dell'incontro incluso nella rassegna "Un caffè al Centro d'ascolto", sostenuta dalla Fondazione Dcl presieduta da Lucia Di Ceglie. Testimonial dell'evento Vittorio Brandi. Il 53enne ostunese ha un record particolare: ha all'attivo due esperienze come tedoforo alle Olimpiadi estive di Londra 2012 e alla manifestazione sportiva a cinque cerchi in corso a Pyeongchang nella Corea del Sud.

Fedeli compagne di viaggio, la fiaccola olimpica e la divisa ufficiale da tedoforo accompagnano Vittorio Brandi in tutte le sue trasferte in giro per l'Italia col fine di divulgare, attraverso il messaggio delle Olimpiadi, i valori dello sport e della formazione nei contesti sociali giovanili.

L'ex cestista ha raccontato la sua duplice esperienza, ripercorrendo e ricordando le emozioni di Londra 2012 e quelle più recenti di Pyeongchang: «Occorre provare determinate esperienze per poterle raccontare. Avere tra le mani la torcia è una sensazione piacevolissima. La fiaccola è per eccellenza portatrice dei sani valori sportivi come quello della fratellanza, della solidarietà e dell'agonismo a prescindere dai risultati» ha affermato il tedoforo pugliese.

«Sia a Londra, coperta da un cielo grigio, che in Corea ho sempre portato nel cuore la Puglia. Ho riscontrato le differenze delle due società: quella inglese, occidentale, più simile alla nostra, la gente cercava un contatto con me mentre quella coreana più mite caratterizzata dal rispetto per gli altri individui e la bellezza e il fascino dei luoghi tipici di quei posti» ha aggiunto l'ex atleta ostunese. «Prima di partire per lo stato asiatico mi sono informato sulla situazione sociale e sono rimasto sorpreso di come lo sport riesca ad unire persone divise per credenze politiche e religiose. Lo sport ti dà la carica per affrontare ogni cosa » ha sottolineato Brandi.

«Essere i primi tifosi di se stessi e partire da se stessi»: questo il messaggio trasmesso con passione e amore ai giovani d'oggi.

Importanti anche le testimonianze di Sabino Piccolo, referente della Polisportiva "Gaetano Cavallaro", che ha sottolineato la voglia di progredire nella nuova disciplina dell'handbyke ma anche gli ostacoli che i dirigenti delle società incontrano per promuovere tale attività e di Mara Altamura che ha raccontato la meravigliosa storia sportiva di Carmelo Musci.

Spazio anche all'esperienza come tedoforo di Antonio Rutigliano, delegato provinciale Coni Bat, alla manifestazione sportiva a cinque cerchi di Torino 2006 e di Ferdinando Di Cesare che fu portatore della fiamma olimpica a Trani nel 2006. Comune denominatore è la passione per lo sport e la tenacia e perseveranza con cui hanno promosso i valori di aggregazione, fratellanza e solidarietà.

Sono intervenuti anche il sindaco facente funzioni Vittorio Fata e l'assessore allo sport Rachele Barra che hanno apprezzato il progetto di divulgazione dei valori dello sport del tedoforo pugliese che per la seconda volta ha fatto tappa a Bisceglie. «I risultati si raggiungono lavorando. Tutti si devono impegnare per raggiungere degli obiettivi e non occorre trovare scorciatoie. Il compito di tutti è far rientrare tutti nei valori veri della vita» ha dichiarato Rachele Barra.

Come la vita è un continuo divenire, fluire che modifica sempre aspetto e sfumature, così Vittorio Brandi non vuole fermarsi e si augura di partecipare ad una terza esperienza da tedoforo nelle prossime Olimpiadi estive di Tokyo 2020. I somma non c'è due senza tre... può essere che con la sua passione e determinazione il tedoforo pugliese riesca a raggiungere questo obiettivo!