Tempo scaduto per il passaggio del Bisceglie da Canonico in altre mani. Si valuta la manifestazione d'interesse giunta martedì
Tifosi nerazzurri in trepidazione. Spunta un'ipotesi "ponte"
mercoledì 25 luglio 2018
10.02
Sono scadute nella tarda serata di martedì 24 luglio le 96 ore di apertura concesse da Nicola Canonico alla possibilità di una cessione dell'intero pacchetto azionario dell'A. S. Bisceglie srl.
Nonostante l'intensificarsi dei contatti a partire da venerdì e gli accorati appelli rivolti dai rappresentanti biscegliesi della dirigenza nerazzurra la situazione sembrerebbe non essere cambiata. L'imprenditore edile di Palo del colle, pesantemente contestato nei giorni scorsi a causa della sua avventata decisione di tentare il cambio di denominazione e colori sociali con l'obiettivo di trasferire l'attività a Bari, dovrebbe restare saldamente alla guida del 100% delle quote del club fra le azioni in suo possesso e quelle nelle disponibilità dei suoi familiari.
Le condizioni poste da Canonico (risarcimento dei 55 mila euro della quota d'iscrizione al campionato di Serie C già versata e presentazione di una garanzia fideiussoria per un valore di 350 mila euro necessaria alla partecipazione al terzo torneo professionistico) e soprattutto gli elevati costi di gestione per la definizione di un budget indispensabile a ben figurare hanno rappresentato i duri ostacoli contro cui, volenterosamente e ostinatamente, il gruppo dirigenziale biscegliese ha cercato di combattere. Le prossime ore saranno decisive per comprendere quali passi in avanti siano stati compiuti, se l'interesse di alcune non meglio precisate forze economiche non locali sia stato in qualche modo concretizzato o al contrario l'assetto societario non abbia subìto alcuna modifica.
Un'ipotesi "ponte" circolata nelle ultime ore prevederebbe la nomina, da parte di Canonico, di un presidente operativo "terzo", ex calciatore e dalle riconosciute qualità umane, per la gestione delle questioni societarie, capace di smussare gradualmente gli angoli e consentire il ritorno della squadra a Bisceglie. L'eventualità, pur se non impossibile, è da considerarsi al momento remota.
Nonostante l'intensificarsi dei contatti a partire da venerdì e gli accorati appelli rivolti dai rappresentanti biscegliesi della dirigenza nerazzurra la situazione sembrerebbe non essere cambiata. L'imprenditore edile di Palo del colle, pesantemente contestato nei giorni scorsi a causa della sua avventata decisione di tentare il cambio di denominazione e colori sociali con l'obiettivo di trasferire l'attività a Bari, dovrebbe restare saldamente alla guida del 100% delle quote del club fra le azioni in suo possesso e quelle nelle disponibilità dei suoi familiari.
Le condizioni poste da Canonico (risarcimento dei 55 mila euro della quota d'iscrizione al campionato di Serie C già versata e presentazione di una garanzia fideiussoria per un valore di 350 mila euro necessaria alla partecipazione al terzo torneo professionistico) e soprattutto gli elevati costi di gestione per la definizione di un budget indispensabile a ben figurare hanno rappresentato i duri ostacoli contro cui, volenterosamente e ostinatamente, il gruppo dirigenziale biscegliese ha cercato di combattere. Le prossime ore saranno decisive per comprendere quali passi in avanti siano stati compiuti, se l'interesse di alcune non meglio precisate forze economiche non locali sia stato in qualche modo concretizzato o al contrario l'assetto societario non abbia subìto alcuna modifica.
Un'ipotesi "ponte" circolata nelle ultime ore prevederebbe la nomina, da parte di Canonico, di un presidente operativo "terzo", ex calciatore e dalle riconosciute qualità umane, per la gestione delle questioni societarie, capace di smussare gradualmente gli angoli e consentire il ritorno della squadra a Bisceglie. L'eventualità, pur se non impossibile, è da considerarsi al momento remota.