Un Bisceglie tutto carattere pareggia al 90°, in dieci, a Viterbo
Nuova dimostrazione di personalità del collettivo nerazzurro. Gol pesantissimo di Sartore
mercoledì 21 ottobre 2020
22.30
La fortuna bisogna anche sapersela cercare. E così, malgrado una prova meno brillante - specie sul piano fisico - rispetto alle due precedenti, il Bisceglie ha dimostrato di essere "nato con la camicia". Il pari strappato a Viterbo è un premio all'applicazione e alla tenacia di una squadra che, pur se in debito d'ossigeno, non ha rinunciato a esprimere la sua personalità. Il valore del punto conquistato nel Lazio non è inferiore, sul piano della credibilità che il collettivo nerazzurro si sta costruendo agli occhi degli avversari, a quello dei due successi consecutivi. E ha sottolineato come il percorso di ricerca dell'identità di questo gruppo passi per una sola certezza: la fedeltà a un modulo tattico su misura per le caratteristiche dei calciatori in organico.
Nerazzurri schierati da Bucaro ancora col 3-4-3 ma con ben cinque novità rispetto all'undici iniziale della sfida vinta domenica ai danni del Palermo. Debutto per Altobello nel pacchetto arretrato a fianco di Vona e Priola davanti al confermato Russo tra i pali; spazio a Tarantino sul versante sinistro e Pelliccia a destra nel quartetto mediano completato da Maimone e Cittadino; trio offensivo composto da Sartore, Musso e Padulano. Un autentico platoon system di uomini, quello utilizzato dal tecnico, pur se in continuità di termini tattici.
Promettente l'approccio dei viaggianti, propositivi e in palla al punto che la Viterbese ha dato l'impressione di soffrirne il dinamismo. È mancata, semmai, la concretezza e un pizzico di fortuna alla squadra del presidente Racanati, specie quando, dopo appena otto minuti, un bolide di Cittadino da oltre 20 metri ha superato il portiere Daga centrando però l'incrocio dei pali.
L'episodio ha spaventato i padroni di casa, la cui reazione ha prodotto una breve ma efficace fiammata. Russo ha dapprima bloccato in due tempi un tentativo centrale di Rossi a chiusura di una trama piuttosto confusa del collettivo laziale, che poco dopo ha sfiorato il vantaggio col diagonale velenoso di De Santis da posizione decentrata: palla sulla base del palo e quindi nuovamente sul terreno di gioco. L'azione è proseguita con un campanile alzato da Bezziccheri che ha costretto l'estremo stellato a rifugiarsi in angolo e sul cross basso dalla bandierina l'attaccante gialloblù Rossi ha pescato il jolly con un delizioso colpo di tacco destinato all'angolino e imprendibile. Seconda rete consecutiva per il centravanti, già a segno nel blitz di domenica a Cava de' Tirreni.
Reazione tonica sul piano caratteriale del Bisceglie, che ha fatto mostra di lucidità nell'assorbire il contraccolpo psicologico del terzo svantaggio su quattro partite. Supremazia territoriale e tanto giro palla ma poco costrutto: l'impressione, netta, è che a mancare fossero più le energie che le idee. Intanto, pur non entusiasmando, Vona e compagni hanno avuto il merito di restare compatti e "sul pezzo": nessuna occasione plateale, solo qualche rimostranza per un contatto nell'area viterbese tra Musso e Mbende parso regolare. Il triangolo offensivo stellato ha cercato di comunicare ma senza successo. Quasi inevitabile che il trainer biscegliese decidesse di cambiare due dei tre "lati" a partita in corso.
L'unico acuto del talento di Tounkara in apertura di ripresa: sinistro teso in corsa, gran parata di Russo. L'uscita per infortunio di Altobello, rilevato da De Marino, non ha scombussolato le alchimie pugliesi, cui Maurizi ha opposto solo tanta densità in mezzo al campo, anche al costo di spaccare in due la sua squadra, con le punte isolate. Dentro Rocco e Mansour per Padulano e Musso: più che bocciature, la constatazione della necessità di affidarsi a forze fresche.
La palla del pari è capitata al 62° sui piedi di Maimone, che di prima intenzione ha calciato malamente dall'interno dei sedici metri a seguito di una respinta coi pugni di Daga su cross di Tarantino (buona prova la sua prima di lasciare il posto a Giron). Spazio anche al giovane Ferrante in luogo di un esausto Cittadino e partita sempre più segnata dall'incapacità del Bisceglie di affondare il colpo nonostante l'apprezzabile sforzo e la buona circolazione di palla. Un'incompiuta, insomma. Sensazione accentuata dalla seconda ammonizione rimediata - non senza un pizzico di ingenuità - dal giovane De Marino: a quel punto (era l'84°) forse in pochi avrebbero riposto fiducia nella truppa cara al presidente Vincenzo Racanati...
E invece il Bisceglie ha pescato dal cilindro la più semplice delle giocate per riequilibrare lo score: palla vagante conquistata da Rocco, protezione, traversone basso da sinistra e tap-in di Sartore, lesto nell'anticipare tutti con quel senso del gol mancato a Foggia. Non a Viterbo: una rete pesante e meritatissima, quello del forte giocatore brasiliano, che ha classe e intelligenza per fare molto bene in C. Un campionato nel quale la fortuna bisogna sapersela cercare.
Bisceglie (3-4-3): 1 Russo, 5 Priola, 6 Vona, 8 Cittadino (dal 68° 15 Ferrante), 10 Padulano (dal 56° 7 Mansour), 16 Pelliccia, 18 Musso (dal 56° 11 Rocco), 23 Maimone, 24 Sartore, 25 Tarantino (dal 68° 3 Giron), 26 Altobello (dal 48° 4 De Marino). Allenatore: Bucaro. A disposizione: 22 Spurio, 9 Manfrellotti, 13 Zagaria, 14 Cigliano, 19 Vitale, 20 Lauria, 21 Casella.
Arbitro: Filippo Giaccapaglia di Jesi.
Assistenti: Massimiliano Bonomo di Milano e Vincenzo Adriano Catucci di Pesaro.
Quarto ufficiale: Valerio Crezzini di Siena.
Reti: 16° Rossi, 90° Sartore.
Note: dato spettatori non ancora comunicato. Ammoniti: Priola (41°), Tounkara (46° primo tempo), Baschirotto (47°), Maurizi (83°), Bianchi (94°). Espulso De Marino all'84° per somma di ammonizioni. Calci d'angolo: 4-1. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo cinque minuti.
Nerazzurri schierati da Bucaro ancora col 3-4-3 ma con ben cinque novità rispetto all'undici iniziale della sfida vinta domenica ai danni del Palermo. Debutto per Altobello nel pacchetto arretrato a fianco di Vona e Priola davanti al confermato Russo tra i pali; spazio a Tarantino sul versante sinistro e Pelliccia a destra nel quartetto mediano completato da Maimone e Cittadino; trio offensivo composto da Sartore, Musso e Padulano. Un autentico platoon system di uomini, quello utilizzato dal tecnico, pur se in continuità di termini tattici.
Promettente l'approccio dei viaggianti, propositivi e in palla al punto che la Viterbese ha dato l'impressione di soffrirne il dinamismo. È mancata, semmai, la concretezza e un pizzico di fortuna alla squadra del presidente Racanati, specie quando, dopo appena otto minuti, un bolide di Cittadino da oltre 20 metri ha superato il portiere Daga centrando però l'incrocio dei pali.
L'episodio ha spaventato i padroni di casa, la cui reazione ha prodotto una breve ma efficace fiammata. Russo ha dapprima bloccato in due tempi un tentativo centrale di Rossi a chiusura di una trama piuttosto confusa del collettivo laziale, che poco dopo ha sfiorato il vantaggio col diagonale velenoso di De Santis da posizione decentrata: palla sulla base del palo e quindi nuovamente sul terreno di gioco. L'azione è proseguita con un campanile alzato da Bezziccheri che ha costretto l'estremo stellato a rifugiarsi in angolo e sul cross basso dalla bandierina l'attaccante gialloblù Rossi ha pescato il jolly con un delizioso colpo di tacco destinato all'angolino e imprendibile. Seconda rete consecutiva per il centravanti, già a segno nel blitz di domenica a Cava de' Tirreni.
Reazione tonica sul piano caratteriale del Bisceglie, che ha fatto mostra di lucidità nell'assorbire il contraccolpo psicologico del terzo svantaggio su quattro partite. Supremazia territoriale e tanto giro palla ma poco costrutto: l'impressione, netta, è che a mancare fossero più le energie che le idee. Intanto, pur non entusiasmando, Vona e compagni hanno avuto il merito di restare compatti e "sul pezzo": nessuna occasione plateale, solo qualche rimostranza per un contatto nell'area viterbese tra Musso e Mbende parso regolare. Il triangolo offensivo stellato ha cercato di comunicare ma senza successo. Quasi inevitabile che il trainer biscegliese decidesse di cambiare due dei tre "lati" a partita in corso.
L'unico acuto del talento di Tounkara in apertura di ripresa: sinistro teso in corsa, gran parata di Russo. L'uscita per infortunio di Altobello, rilevato da De Marino, non ha scombussolato le alchimie pugliesi, cui Maurizi ha opposto solo tanta densità in mezzo al campo, anche al costo di spaccare in due la sua squadra, con le punte isolate. Dentro Rocco e Mansour per Padulano e Musso: più che bocciature, la constatazione della necessità di affidarsi a forze fresche.
La palla del pari è capitata al 62° sui piedi di Maimone, che di prima intenzione ha calciato malamente dall'interno dei sedici metri a seguito di una respinta coi pugni di Daga su cross di Tarantino (buona prova la sua prima di lasciare il posto a Giron). Spazio anche al giovane Ferrante in luogo di un esausto Cittadino e partita sempre più segnata dall'incapacità del Bisceglie di affondare il colpo nonostante l'apprezzabile sforzo e la buona circolazione di palla. Un'incompiuta, insomma. Sensazione accentuata dalla seconda ammonizione rimediata - non senza un pizzico di ingenuità - dal giovane De Marino: a quel punto (era l'84°) forse in pochi avrebbero riposto fiducia nella truppa cara al presidente Vincenzo Racanati...
E invece il Bisceglie ha pescato dal cilindro la più semplice delle giocate per riequilibrare lo score: palla vagante conquistata da Rocco, protezione, traversone basso da sinistra e tap-in di Sartore, lesto nell'anticipare tutti con quel senso del gol mancato a Foggia. Non a Viterbo: una rete pesante e meritatissima, quello del forte giocatore brasiliano, che ha classe e intelligenza per fare molto bene in C. Un campionato nel quale la fortuna bisogna sapersela cercare.
VITERBESE-BISCEGLIE 1-1
Viterbese (3-5-2): 1 Daga, 2 Bianchi, 3 Mbende, 4 Bensaja (dal 64° 21 De Falco), 6 Boschirotto, 8 Bezziccheri (dall'80° 17 Sibilia), 9 Tounkara (dall'80° 27 Matteo Menghi), 14 De Santis, 18 Salandria (dall'80° 31 Besea), 20 Rossi (dal 59° 29 Cappelluzzo), 32 Ferrani. Allenatore: Maurizi. A disposizione: 22 Maraolo, 15 Emanuele Menghi, 23 Galardi, 24 Zanon, 25 Macrì, 28 Benvenuti, 30 Scalera.Bisceglie (3-4-3): 1 Russo, 5 Priola, 6 Vona, 8 Cittadino (dal 68° 15 Ferrante), 10 Padulano (dal 56° 7 Mansour), 16 Pelliccia, 18 Musso (dal 56° 11 Rocco), 23 Maimone, 24 Sartore, 25 Tarantino (dal 68° 3 Giron), 26 Altobello (dal 48° 4 De Marino). Allenatore: Bucaro. A disposizione: 22 Spurio, 9 Manfrellotti, 13 Zagaria, 14 Cigliano, 19 Vitale, 20 Lauria, 21 Casella.
Arbitro: Filippo Giaccapaglia di Jesi.
Assistenti: Massimiliano Bonomo di Milano e Vincenzo Adriano Catucci di Pesaro.
Quarto ufficiale: Valerio Crezzini di Siena.
Reti: 16° Rossi, 90° Sartore.
Note: dato spettatori non ancora comunicato. Ammoniti: Priola (41°), Tounkara (46° primo tempo), Baschirotto (47°), Maurizi (83°), Bianchi (94°). Espulso De Marino all'84° per somma di ammonizioni. Calci d'angolo: 4-1. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo cinque minuti.