Sottopasso ferroviario, l’architetto Bartolo Di Pierro: «Incomprensibile la sostituzione del granito con il cartongesso»
Così la stazione è più vulnerabile agli attacchi dei vandali
sabato 8 aprile 2017
11.40
iReport
«Ci sono cose che io non riesco a capire. Proprio non ci arrivo. È un mio limite personale».
Così l'architetto Bartolo Di Pierro, attento lettore di Bisceglie in Diretta e osservatore ancora più acuto, ci scrive per segnalare quello che sta accadendo durante i lavori di Rete Ferroviaria Italiana nel sottopasso della stazione di Bisceglie. Scelte architettonicamente sbagliate, fatte solo "perché il cambiamento sia evidente" renderebbero il sottopasso, che fino ad oggi ha resistito ai teppisti, vulnerabile nel giro di poco.
«In origine - racconta – nel sotto ferrovia pedonale che collega piazza Diaz con via Sant'Andrea si pensò di rivestire le pareti in calcestruzzo con lastre in granito grigio. Scelta funzionalmente perfetta. Il granito e' un materiale idoneo per spaccare i polsi al teppista che voglia prendere a pugni un muro .Materiale perfetto per rompere le caviglie al frustrato che voglia prenderlo a calci.
Sono state così perfette quelle lastre in granito per il loro scopo che l'unica onta subita in tanti anni, e dopo tanta frequentazione, è stata solo qualche scritta idiota del solito incontinente graffitaro.
Sono state talmente perfette quelle lastre in granito al loro scopo al punto che qualcuno, più perfetto delle lastre, ha pensato bene di farle rivestire con lastre di cartongesso di un paio di centimetri che formeranno una intercapedine vuota di 3-4 cm.
La domanda è: quanto tempo passerà prima che un teppista di passaggio sentendo, sotto il battere delle nocche sul muro, il risuonare del retrostante vuoto, non cercherà di sfondare quegli esili pannelli?»
Così l'architetto Bartolo Di Pierro, attento lettore di Bisceglie in Diretta e osservatore ancora più acuto, ci scrive per segnalare quello che sta accadendo durante i lavori di Rete Ferroviaria Italiana nel sottopasso della stazione di Bisceglie. Scelte architettonicamente sbagliate, fatte solo "perché il cambiamento sia evidente" renderebbero il sottopasso, che fino ad oggi ha resistito ai teppisti, vulnerabile nel giro di poco.
«In origine - racconta – nel sotto ferrovia pedonale che collega piazza Diaz con via Sant'Andrea si pensò di rivestire le pareti in calcestruzzo con lastre in granito grigio. Scelta funzionalmente perfetta. Il granito e' un materiale idoneo per spaccare i polsi al teppista che voglia prendere a pugni un muro .Materiale perfetto per rompere le caviglie al frustrato che voglia prenderlo a calci.
Sono state così perfette quelle lastre in granito per il loro scopo che l'unica onta subita in tanti anni, e dopo tanta frequentazione, è stata solo qualche scritta idiota del solito incontinente graffitaro.
Sono state talmente perfette quelle lastre in granito al loro scopo al punto che qualcuno, più perfetto delle lastre, ha pensato bene di farle rivestire con lastre di cartongesso di un paio di centimetri che formeranno una intercapedine vuota di 3-4 cm.
La domanda è: quanto tempo passerà prima che un teppista di passaggio sentendo, sotto il battere delle nocche sul muro, il risuonare del retrostante vuoto, non cercherà di sfondare quegli esili pannelli?»