Cronaca
47enne biscegliese coinvolto nell'indagine sulla presunta truffa del carburante
L'accusa è sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sul gasolio
Bisceglie - mercoledì 30 marzo 2022
15.18
L'inchiesta condotta dalla Procura della repubblica di Nola sull'ipotesi di reato in concorso di sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa su prodotti energetici riguarda anche un cittadino biscegliese di 47 anni. Il suo nome compare nel registro degli indagati.
Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe sfruttato la sua posizione di gestore di un distributore di carburante marittimo per mettere in vendita - con la complicità di altri indagati - gasolio riservato all'uso motopesca o agricolo come carburante per autotrazione. L'uso di alcuni trucchi avrebbe consentito, in base a quanto sostenuto dagli investigatori e dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, di eludere diverse accise alle quali i carburanti sono sottoposti nel momento in cui il loro impiego è destinato alla commercializzazione sul mercato.
La Guardia di Finanza ha riscontrato l'esistenza di un meccanismo attraverso il quale un additivo aggiunto all'interno delle cisterne degli autotrasportatori era in grado di modificare la colorazione del carburante - benché riservato ad altri usi - di modo da renderlo in tutto e per tutto identico a quello posto in vendita nei distributori. Il grado di coinvolgimento del biscegliese, tutto da verificare, avrebbe a che fare con la presunta disponibilità alla circolazione di documenti. Le 14 persone sotto inchiesta tra Napoli, Caserta, Salerno e la Bat avrebbero creato un vero e proprio sistema tramite il quale estrarre dai depositi fiscali, attraverso attestazioni solo formalmente corretti, il carburante soggetto alle agevolazioni di imposta che di norma toccano ai motopescherecci ed ai macchinari agricoli per destinarlo all'autotrazione, lucrando sul maggiore introito.
Secondo l'accusa, l'uomo avrebbe sfruttato la sua posizione di gestore di un distributore di carburante marittimo per mettere in vendita - con la complicità di altri indagati - gasolio riservato all'uso motopesca o agricolo come carburante per autotrazione. L'uso di alcuni trucchi avrebbe consentito, in base a quanto sostenuto dagli investigatori e dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli, di eludere diverse accise alle quali i carburanti sono sottoposti nel momento in cui il loro impiego è destinato alla commercializzazione sul mercato.
La Guardia di Finanza ha riscontrato l'esistenza di un meccanismo attraverso il quale un additivo aggiunto all'interno delle cisterne degli autotrasportatori era in grado di modificare la colorazione del carburante - benché riservato ad altri usi - di modo da renderlo in tutto e per tutto identico a quello posto in vendita nei distributori. Il grado di coinvolgimento del biscegliese, tutto da verificare, avrebbe a che fare con la presunta disponibilità alla circolazione di documenti. Le 14 persone sotto inchiesta tra Napoli, Caserta, Salerno e la Bat avrebbero creato un vero e proprio sistema tramite il quale estrarre dai depositi fiscali, attraverso attestazioni solo formalmente corretti, il carburante soggetto alle agevolazioni di imposta che di norma toccano ai motopescherecci ed ai macchinari agricoli per destinarlo all'autotrazione, lucrando sul maggiore introito.