
Attualità
“80 voglia di Liberazione”: Ottant'anni di consapevolezza antifascista
Anche Bisceglie tra i nomi della Resistenza. D’Addato: «25 aprile fondamentale per poter rilanciare l’impegno per una società libera ed equa»
Bisceglie - venerdì 25 aprile 2025
11.19
«Il 25 aprile è la nostra festa, la festa di tutti e tutte le Italiane, cosí come anche di tutte le persone che condividono le nostre parole d'ordine: Antifascismo, Libertà, Democrazia e Pace» queste le parole di Rosalba D'Addato, presidente della Sezione di ANPI Bisceglie "Michele d'Addato".
«Nell'articolo 11 della nostra Costituzione Antifascista l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali - ha proseguito D'Addato - Mai come oggi la memoria del 25 aprile è fondamentale per poter resistere e rilanciare l'impegno per una società libera ed equa».
Sono ormai 80 gli anni passati dal 25 aprile 1945, in cui una Italia ormai distrutta e impoverita a causa delle disastrose conseguenze del regime fascista fu liberata dai suoi stessi cittadini e cittadine nel nome di una Resistenza partigiana. Prima a Napoli e dopo a Milano le primavere di una ritrovata e rinnovata consapevolezza democratica diedero vita alla ricorrenza del 25 aprile, la "Festa" della Liberazione.
«Abbiamo costituito il Comitato antifascista "80Voglia di liberazione" proprio perché il 25 aprile non si riduca a una mera commemorazione ma si inserisca in un percorso di approfondimento generativo di partecipazione civile. Donne e uomini che con la loro lotta, la loro vita o la loro morte, hanno permesso a noi di vivere in una società democratica. Tocca a noi difendere quotidianamente quei valori».
Anche la Popolazione Biscegliese ha subito la dittatura Fascista, particolarmente dura nei confronti dei dissidenti, figura iconica in tal senso Vincenzo Calace. A questo proposito importante è stato il contributo alla lotta di Resistenza di cittadini e cittadine provenienti dalla nostra città come dall'intero Sud. Per molti anni la partecipazione del Meridione all'opposizione al fascismo, e più in particolare alla Resistenza è stata ampiamente sottostimata. Solo recenti studi sono stati capaci di colmare questo vuoto di memoria in particolare per quanto riguarda proprio il territorio pugliese. Fondamentale in questo senso il lavoro di ricerca accuratissimo svolto da Roberto Tarantino e Pati Luceri sui deportati, internati militari e partigiani nella nostra provincia, raccolte poi in un volume che presenta le schede anagrafiche finora reperite: tre sono i nomi attinenti proprio a Bisceglie, tutti e tre di di donne partigiane e combattenti, (nella resistenza romana), di cui Pasqualina Di Benedetto capo di raggruppamento.
«Abbiamo ancora poche notizie, si tratta di attivare gli studi storici per conoscere qualcosa di più su queste figure» ha commentato la Presidente del gruppo di Bisceglie.
Nel manifesto di ANPI per la ricorrenza odierna è chiaro l'appello ad una presa di coscienza: «Ottant'anni dopo viviamo un tempo sconcertante e sconvolgente, di ritorno della guerra, e in particolare della guerra dei civili, dei nazionalismi, dei fascismi e dei razzismi - si legge nel manifesto -. Mai come oggi la memoria del 25 aprile ci dà la forza morale e civile per resistere e per rilanciare i principi costituzionali della Repubblica democratica fondata sul lavoro, sulla sovranità popolare nel ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Buon 25 Aprile di Resistenza.
«Nell'articolo 11 della nostra Costituzione Antifascista l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali - ha proseguito D'Addato - Mai come oggi la memoria del 25 aprile è fondamentale per poter resistere e rilanciare l'impegno per una società libera ed equa».
Sono ormai 80 gli anni passati dal 25 aprile 1945, in cui una Italia ormai distrutta e impoverita a causa delle disastrose conseguenze del regime fascista fu liberata dai suoi stessi cittadini e cittadine nel nome di una Resistenza partigiana. Prima a Napoli e dopo a Milano le primavere di una ritrovata e rinnovata consapevolezza democratica diedero vita alla ricorrenza del 25 aprile, la "Festa" della Liberazione.
«Abbiamo costituito il Comitato antifascista "80Voglia di liberazione" proprio perché il 25 aprile non si riduca a una mera commemorazione ma si inserisca in un percorso di approfondimento generativo di partecipazione civile. Donne e uomini che con la loro lotta, la loro vita o la loro morte, hanno permesso a noi di vivere in una società democratica. Tocca a noi difendere quotidianamente quei valori».
Anche la Popolazione Biscegliese ha subito la dittatura Fascista, particolarmente dura nei confronti dei dissidenti, figura iconica in tal senso Vincenzo Calace. A questo proposito importante è stato il contributo alla lotta di Resistenza di cittadini e cittadine provenienti dalla nostra città come dall'intero Sud. Per molti anni la partecipazione del Meridione all'opposizione al fascismo, e più in particolare alla Resistenza è stata ampiamente sottostimata. Solo recenti studi sono stati capaci di colmare questo vuoto di memoria in particolare per quanto riguarda proprio il territorio pugliese. Fondamentale in questo senso il lavoro di ricerca accuratissimo svolto da Roberto Tarantino e Pati Luceri sui deportati, internati militari e partigiani nella nostra provincia, raccolte poi in un volume che presenta le schede anagrafiche finora reperite: tre sono i nomi attinenti proprio a Bisceglie, tutti e tre di di donne partigiane e combattenti, (nella resistenza romana), di cui Pasqualina Di Benedetto capo di raggruppamento.
«Abbiamo ancora poche notizie, si tratta di attivare gli studi storici per conoscere qualcosa di più su queste figure» ha commentato la Presidente del gruppo di Bisceglie.
Nel manifesto di ANPI per la ricorrenza odierna è chiaro l'appello ad una presa di coscienza: «Ottant'anni dopo viviamo un tempo sconcertante e sconvolgente, di ritorno della guerra, e in particolare della guerra dei civili, dei nazionalismi, dei fascismi e dei razzismi - si legge nel manifesto -. Mai come oggi la memoria del 25 aprile ci dà la forza morale e civile per resistere e per rilanciare i principi costituzionali della Repubblica democratica fondata sul lavoro, sulla sovranità popolare nel ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Buon 25 Aprile di Resistenza.