Attualità
A Bisceglie "l'anno vecchio è finito, ormai. Ma qualcosa ancora qui non va…"
La nota dell'associazione Biciliae a proposito dell'aumento del traffico
Bisceglie - giovedì 7 marzo 2024
9.34
«Passeggiando per le strade della nostra Bisceglie, la gente avverte uno stato di caos e ha la sensazione di trovarsi in una città invasa dalle automobili: dal momento in cui è stato sospeso il servizio dei parcheggi a pagamento, il traffico è considerevolmente aumentato. Circolano molte più auto di prima ed è diventato più complicato trovare un posto per parcheggiare» inizia così un comunicato diffuso da Biciliae.
«Questa situazione sta provocando un diffuso malcontento: gli automobilisti girano a vuoto in cerca di un posto libero, i commercianti si lamentano perché attribuiscono (a loro dire) il calo delle vendite alla mancata rotazione delle automobili parcheggiate. Ma questi commercianti si sono confrontati con i commercianti di Via Aldo Moro, zona pedonale che brulica di gente a tutte le ore?» si chiedono dall'associazione.
«Dappertutto si vedono automobili ferme in doppia fila, con le doppie frecce accese, parcheggiate in maniera selvaggia o molto fantasiosa, auto che sostano senza vergogna su attraversamenti pedonali, sulle discese dei marciapiedi, perfino nelle vicinanze del comando di polizia municipale. Ciò si deve anche alla falsa speranza degli automobilisti di non essere multati, convinti di scamparla perché non hanno parcheggiato peggio di altri, data la situazione caotica di occupazione dei parcheggi».
«Si percorrono strade i cui margini risultano occupati da coltivazioni intensive di erbacce e rifiuti, strade riasfaltate prive degli attraversamenti perdonali, marciapiedi pieni di escrementi degli amici a quattro zampe. Ci si trova anche a dover rinunciare alla possibilità di utilizzare parchi pubblici: parchi tenuti chiusi da anni, parchi lasciati in stato di totale abbandono, parchi senza la necessaria manutenzione, parchi deturpati da atti vandalici, parchi (concessi in convenzione a privati) di cui non si conoscono gli orari di apertura, con la certezza però di ritrovarli a fine convenzione in pessimo stato» si legge ancora nella nota.
«Tutto ciò avvilisce i cittadini, che si consolano attribuendo, come al solito, le colpe all'amministrazione comunale. Se però ognuno di noi guardasse tutto con un'altra ottica e riflettesse su come poter ridurre questo stato di confusione e stress quotidiano, potrebbe non assuefarsi alle problematiche descritte e vivere al meglio la propria
città».
«Non è più risolutivo evitare l'uso delle automobili nelle zone centrali? Non è più semplice utilizzare l'auto solo in caso di "reale" necessità? Perché non si è ancora compreso che le zone ad elevato traffico comportano inevitabilmente un inutile spreco di tempo e un aumento dello stress? E che i brevi percorsi quotidiani possono essere fatti in modo diverso, senza troppa frenesia? Spesso non è affatto necessario accompagnare i propri figli a scuola in automobile. Perché non si sceglie di farlo in modo diverso? E perché non educare i propri bambini alla sicurezza stradale?»
«Qualcuno talvolta per giustificarsi ha detto: "eh ma... d'inverno i bambini si raffreddano". Invece far respirare loro gas di scarico e polveri sottili (PM10 e PM 2.5) è più salutare? Perché non concepire parchi e giardini come luoghi dove trascorrere attimi di tranquillità e momenti di gioco spensierato, anziché luoghi dove scatenare l'inferno e scaricare la propria adrenalina in atti vandalici? Dove è che abbiamo smarrito il nostro senso civico? In tanti parlano del benessere dello slow food, perché non cominciare a pensare ad una città slow traffic? Come dite? "Si è sempre fatto così, perché dovremmo cambiare?" Si parla sempre più spesso di Transizione Ecologica. Forse dovremmo considerare prima una Transizione Culturale» concludono.
«Questa situazione sta provocando un diffuso malcontento: gli automobilisti girano a vuoto in cerca di un posto libero, i commercianti si lamentano perché attribuiscono (a loro dire) il calo delle vendite alla mancata rotazione delle automobili parcheggiate. Ma questi commercianti si sono confrontati con i commercianti di Via Aldo Moro, zona pedonale che brulica di gente a tutte le ore?» si chiedono dall'associazione.
«Dappertutto si vedono automobili ferme in doppia fila, con le doppie frecce accese, parcheggiate in maniera selvaggia o molto fantasiosa, auto che sostano senza vergogna su attraversamenti pedonali, sulle discese dei marciapiedi, perfino nelle vicinanze del comando di polizia municipale. Ciò si deve anche alla falsa speranza degli automobilisti di non essere multati, convinti di scamparla perché non hanno parcheggiato peggio di altri, data la situazione caotica di occupazione dei parcheggi».
«Si percorrono strade i cui margini risultano occupati da coltivazioni intensive di erbacce e rifiuti, strade riasfaltate prive degli attraversamenti perdonali, marciapiedi pieni di escrementi degli amici a quattro zampe. Ci si trova anche a dover rinunciare alla possibilità di utilizzare parchi pubblici: parchi tenuti chiusi da anni, parchi lasciati in stato di totale abbandono, parchi senza la necessaria manutenzione, parchi deturpati da atti vandalici, parchi (concessi in convenzione a privati) di cui non si conoscono gli orari di apertura, con la certezza però di ritrovarli a fine convenzione in pessimo stato» si legge ancora nella nota.
«Tutto ciò avvilisce i cittadini, che si consolano attribuendo, come al solito, le colpe all'amministrazione comunale. Se però ognuno di noi guardasse tutto con un'altra ottica e riflettesse su come poter ridurre questo stato di confusione e stress quotidiano, potrebbe non assuefarsi alle problematiche descritte e vivere al meglio la propria
città».
«Non è più risolutivo evitare l'uso delle automobili nelle zone centrali? Non è più semplice utilizzare l'auto solo in caso di "reale" necessità? Perché non si è ancora compreso che le zone ad elevato traffico comportano inevitabilmente un inutile spreco di tempo e un aumento dello stress? E che i brevi percorsi quotidiani possono essere fatti in modo diverso, senza troppa frenesia? Spesso non è affatto necessario accompagnare i propri figli a scuola in automobile. Perché non si sceglie di farlo in modo diverso? E perché non educare i propri bambini alla sicurezza stradale?»
«Qualcuno talvolta per giustificarsi ha detto: "eh ma... d'inverno i bambini si raffreddano". Invece far respirare loro gas di scarico e polveri sottili (PM10 e PM 2.5) è più salutare? Perché non concepire parchi e giardini come luoghi dove trascorrere attimi di tranquillità e momenti di gioco spensierato, anziché luoghi dove scatenare l'inferno e scaricare la propria adrenalina in atti vandalici? Dove è che abbiamo smarrito il nostro senso civico? In tanti parlano del benessere dello slow food, perché non cominciare a pensare ad una città slow traffic? Come dite? "Si è sempre fatto così, perché dovremmo cambiare?" Si parla sempre più spesso di Transizione Ecologica. Forse dovremmo considerare prima una Transizione Culturale» concludono.