Attualità
A Bisceglie un museo subacqueo e il centro di recupero tartarughe più grande del Mediterraneo
Consegnati ufficialmente al comune l'immobile demaniale e lo specchio d'acqua delle grotte di Ripalta
Bisceglie - mercoledì 2 agosto 2017
11.45
Due ambiziosi sogni, in cantiere da anni, che stanno per essere realizzati.
Uno è il MuMart, il Museo Marino Artistico che sarà adagiato sulle acque antistanti le grotte di Ripalta, l'altro è il centro di recupero tartarughe marine più importante dell'intero Mediterraneo.
Con la sigla dei verbali di consegna tra il comandante della capitaneria di porto di Barletta Pierpaolo Pallotti, il sindaco del comune di Bisceglie Francesco Spina e il dirigente dell'ufficio tecnico Giacomo Losapio, mercoledì 2 agosto, Bisceglie è entrata nella piena disponibilità delle due aree demaniali.
L'ex immobile La Sirenella, dissequestrato, sarà recuperato per la realizzazione di un centro di recupero di tartarughe dotato di sala di accoglienza, pronto soccorso, sala operatoria, sala vasche, laboratorio chimico, sala autoptica, unità didattica e servizi. «Sarà il centro più grande del Mediterraneo» ha spiegato l'avvocato Nicolò Carnimeo, delegato regionale WWF in trasferta a Bisceglie. «Il centro di Molfetta non sarà chiuso, perché l'egregio lavoro di recupero compiuto in questi anni dalla marineria locale ha fatto lievitare esponenzialmente il numero degli esemplari recuperati. In questo tratto dell'Adriatico siamo ormai a cifre da record».
Quanto al museo, i cui lavori partiranno a settembre e si chiuderanno nell'arco di un mese, si prevede la posa sui fondali, ad otto metri di profondità, di tre installazioni artistiche, fruibili anche a non vedenti e ipovedenti, a sub e novizi accompagnati da personale esperto.
Le statue fungono da barriera protettiva di un'area, il Sic Poseidoneto di San Vito, di discreto interesse naturalistico ma fortemente degradato. Oltre alla funzione artistica e didattica hanno anche una funzione pratica: facilitare il ripopolamento ittico, contrastare la pesca illegale sottocosta e fornire substrato duro per gli organismi del benthos che popolano il fondale.
Uno è il MuMart, il Museo Marino Artistico che sarà adagiato sulle acque antistanti le grotte di Ripalta, l'altro è il centro di recupero tartarughe marine più importante dell'intero Mediterraneo.
Con la sigla dei verbali di consegna tra il comandante della capitaneria di porto di Barletta Pierpaolo Pallotti, il sindaco del comune di Bisceglie Francesco Spina e il dirigente dell'ufficio tecnico Giacomo Losapio, mercoledì 2 agosto, Bisceglie è entrata nella piena disponibilità delle due aree demaniali.
L'ex immobile La Sirenella, dissequestrato, sarà recuperato per la realizzazione di un centro di recupero di tartarughe dotato di sala di accoglienza, pronto soccorso, sala operatoria, sala vasche, laboratorio chimico, sala autoptica, unità didattica e servizi. «Sarà il centro più grande del Mediterraneo» ha spiegato l'avvocato Nicolò Carnimeo, delegato regionale WWF in trasferta a Bisceglie. «Il centro di Molfetta non sarà chiuso, perché l'egregio lavoro di recupero compiuto in questi anni dalla marineria locale ha fatto lievitare esponenzialmente il numero degli esemplari recuperati. In questo tratto dell'Adriatico siamo ormai a cifre da record».
Quanto al museo, i cui lavori partiranno a settembre e si chiuderanno nell'arco di un mese, si prevede la posa sui fondali, ad otto metri di profondità, di tre installazioni artistiche, fruibili anche a non vedenti e ipovedenti, a sub e novizi accompagnati da personale esperto.
Le statue fungono da barriera protettiva di un'area, il Sic Poseidoneto di San Vito, di discreto interesse naturalistico ma fortemente degradato. Oltre alla funzione artistica e didattica hanno anche una funzione pratica: facilitare il ripopolamento ittico, contrastare la pesca illegale sottocosta e fornire substrato duro per gli organismi del benthos che popolano il fondale.