Politica
Accoltellamento a Bisceglie, Galantino: «Occorre la certezza della pena»
L'intervento integrale in aula del parlamentare biscegliese
Italia - lunedì 8 novembre 2021
18.46
Il parlamentare biscegliese di Fratelli d'Italia Davide Galantino è intervenuto alla Camera dei deputati all'indomani del grave fatto di sangue verificatosi in città domenica alle 5 del mattino all'interno del DF Disco.
«Invito gli esponenti del Governo a una seria riflessione rispetto a ciò che accade fuori da questi palazzi.
Mi riferisco ovviamente a quanto accaduto in una discoteca di Bisceglie, della mia città.
Un evento di inaudita gravità che dovrebbe portarci ad accendere i riflettori, non più con le parole ma con i fatti, per un susseguirsi di episodi violenti che sta diventando insostenibile.
Penso che nei prossimi provvedimenti legislativi si debba tenere assolutamente in considerazione l'escalation di violenza in questo periodo eccezionalmente complesso.
La Procura di Trani ha aperto un fascicolo per tentato omicidio sul caso del giovane 26enne accoltellato più volte, probabilmente per uno stupido diverbio nato, si dice, per un apprezzamento nei confronti di una ragazza.
Un piccolo particolare che poi ha scatenato prima la discussione e poi lo sfogo di sei coltellate nella zona tra inguine e gamba e fiumi di sangue che scorrevano sul corpo del ragazzo.
Anche la clip che circolava dopo l'episodio dovrebbe farci riflettere considerando che in quello stesso video si vedono altri ragazzi che riprendono una scena agghiacciante invece di correre a chiamare un'ambulanza.
Un ragazzo che entra armato in discoteca non entra per divertirsi.
Entra per sfogarsi e cercare un pretesto per farlo. Allora credo che il Governo debba concentrarsi sulla repressione di questi episodi sempre più frequenti.
Occorre rilevare che l'omessa adozione di provvedimenti cautelari è anche figlia della "cultura" degli svuota-carceri e di evitare il sovraffollamento delle stesse, ma non possiamo reprimere il crimine – come ho sentito affermare dal lato sinistro dell'emiciclo – superando il carcere come trattamento sanzionatorio.
Solo pochi giorni fa è avvenuto l'omicidio di Claudio Lasala. Un altro povero giovane 24enne ucciso nella mia provincia, a Barletta con una coltellata da un 18enne per un cocktail negato. Ovviamente anche quello era un pretesto per dare sfogo alla propria malvagità.
E non è bastato usare il coltello perché mentre Claudio era a terra che lamentava i fortissimi dolori, quella belva è tornata indietro e lo ha colpito in testa con un casco in maniera talmente violenta che il casco si è rotto.
Il Paese si è concentrato completamente sulla pandemia, il Covid, le restrizioni, il passaporto per andare a lavorare, ma si è dimenticato che esistono tanti altri problemi da risolvere.
E se da una parte si penalizza chi sceglie di non sottostare alle imposizioni del Governo in era pandemica, dall'altra si strizza l'occhio a chi ruba, a chi uccide, a chi occupa abusivamente case di proprietà, a chi aggredisce.
Si strizza l'occhio a chi delinque.
Non si può entrare in un luogo pubblico solo se muniti di un passaporto e poi ci troviamo gente armata disposta a uccidere per puro divertimento.
Non esiste più rispetto per le persone, non esiste più rispetto per la vita, non esiste più la disciplina, non esiste la libertà di godersi una serata in totale spensieratezza o di starsene tranquilli a casa dopo il lavoro perché magari i propri figli sono fuori con gli amici.
Possiamo aumentare i controlli - e personalmente ho presentato molti atti parlamentari per potenziare gli organici delle Forze dell'Ordine e di Polizia in una provincia che non è certo sul podio per indice di benessere, ma le nostre donne e i nostri uomini in uniforme, che Fratelli d'Italia ringrazia ogni giorno per il lavoro che svolgono, non bastano più, quando chi delinque viene rispedito a casa dopo due ore. Occorre la certezza della pena: mia nonna diceva che l'alberello va raddrizzato quando è in fase di crescita riferendosi all'educazione da impartire ai propri figli.
E basta guardare oltralpe per capire che un Paese virtuoso funziona più o meno così. Nella Confederazione elvetica, per esempio, i bambini sono penalmente maggiorenni già a partire dai 10 anni e, dal punto di vista penale, li si può quindi ritenere responsabili con l'obiettivo di proteggere e rieducare i minori come pure di impedire che commettono altri reati nell'adolescenza o in seguito quando diventano adulti.
E concludo rinnovando il mio invito a una serissima riflessione, perché è importante applicare pene e misure tempestive e adeguate affinché le nostre comunità possano vivere serenamente. Perché in un Paese in cui chi sbaglia non viene punito è un Paese destinato a fallire».
«Invito gli esponenti del Governo a una seria riflessione rispetto a ciò che accade fuori da questi palazzi.
Mi riferisco ovviamente a quanto accaduto in una discoteca di Bisceglie, della mia città.
Un evento di inaudita gravità che dovrebbe portarci ad accendere i riflettori, non più con le parole ma con i fatti, per un susseguirsi di episodi violenti che sta diventando insostenibile.
Penso che nei prossimi provvedimenti legislativi si debba tenere assolutamente in considerazione l'escalation di violenza in questo periodo eccezionalmente complesso.
La Procura di Trani ha aperto un fascicolo per tentato omicidio sul caso del giovane 26enne accoltellato più volte, probabilmente per uno stupido diverbio nato, si dice, per un apprezzamento nei confronti di una ragazza.
Un piccolo particolare che poi ha scatenato prima la discussione e poi lo sfogo di sei coltellate nella zona tra inguine e gamba e fiumi di sangue che scorrevano sul corpo del ragazzo.
Anche la clip che circolava dopo l'episodio dovrebbe farci riflettere considerando che in quello stesso video si vedono altri ragazzi che riprendono una scena agghiacciante invece di correre a chiamare un'ambulanza.
Un ragazzo che entra armato in discoteca non entra per divertirsi.
Entra per sfogarsi e cercare un pretesto per farlo. Allora credo che il Governo debba concentrarsi sulla repressione di questi episodi sempre più frequenti.
Occorre rilevare che l'omessa adozione di provvedimenti cautelari è anche figlia della "cultura" degli svuota-carceri e di evitare il sovraffollamento delle stesse, ma non possiamo reprimere il crimine – come ho sentito affermare dal lato sinistro dell'emiciclo – superando il carcere come trattamento sanzionatorio.
Solo pochi giorni fa è avvenuto l'omicidio di Claudio Lasala. Un altro povero giovane 24enne ucciso nella mia provincia, a Barletta con una coltellata da un 18enne per un cocktail negato. Ovviamente anche quello era un pretesto per dare sfogo alla propria malvagità.
E non è bastato usare il coltello perché mentre Claudio era a terra che lamentava i fortissimi dolori, quella belva è tornata indietro e lo ha colpito in testa con un casco in maniera talmente violenta che il casco si è rotto.
Il Paese si è concentrato completamente sulla pandemia, il Covid, le restrizioni, il passaporto per andare a lavorare, ma si è dimenticato che esistono tanti altri problemi da risolvere.
E se da una parte si penalizza chi sceglie di non sottostare alle imposizioni del Governo in era pandemica, dall'altra si strizza l'occhio a chi ruba, a chi uccide, a chi occupa abusivamente case di proprietà, a chi aggredisce.
Si strizza l'occhio a chi delinque.
Non si può entrare in un luogo pubblico solo se muniti di un passaporto e poi ci troviamo gente armata disposta a uccidere per puro divertimento.
Non esiste più rispetto per le persone, non esiste più rispetto per la vita, non esiste più la disciplina, non esiste la libertà di godersi una serata in totale spensieratezza o di starsene tranquilli a casa dopo il lavoro perché magari i propri figli sono fuori con gli amici.
Possiamo aumentare i controlli - e personalmente ho presentato molti atti parlamentari per potenziare gli organici delle Forze dell'Ordine e di Polizia in una provincia che non è certo sul podio per indice di benessere, ma le nostre donne e i nostri uomini in uniforme, che Fratelli d'Italia ringrazia ogni giorno per il lavoro che svolgono, non bastano più, quando chi delinque viene rispedito a casa dopo due ore. Occorre la certezza della pena: mia nonna diceva che l'alberello va raddrizzato quando è in fase di crescita riferendosi all'educazione da impartire ai propri figli.
E basta guardare oltralpe per capire che un Paese virtuoso funziona più o meno così. Nella Confederazione elvetica, per esempio, i bambini sono penalmente maggiorenni già a partire dai 10 anni e, dal punto di vista penale, li si può quindi ritenere responsabili con l'obiettivo di proteggere e rieducare i minori come pure di impedire che commettono altri reati nell'adolescenza o in seguito quando diventano adulti.
E concludo rinnovando il mio invito a una serissima riflessione, perché è importante applicare pene e misure tempestive e adeguate affinché le nostre comunità possano vivere serenamente. Perché in un Paese in cui chi sbaglia non viene punito è un Paese destinato a fallire».