Cronaca
Agguato via Ruvo, Libera: «Le forze dell'ordine facciano luce al più presto sui fatti»
Nota del Presidio "Sergio Cosmai"
Bisceglie - giovedì 10 agosto 2017
12.12
L'8 agosto è stato ucciso in un agguato un pregiudicato biscegliese, freddato da una scarica di proiettili. Nella notte tra il 10 e l'11 giugno scorso un giovane di 25 anni era stato ammazzato con un colpo di pistola al volto.
«Questi recenti fatti di sangue costituiscono motivo di seria preoccupazione per la civiltà di questo paese» hanno affermato, in una nota, i referenti del Presidio Libera "Sergio Cosmai", che si costituì nel 2009 all'indomani dell'omicidio Cianciana. «Sono stati anni difficili, nei quali abbiamo provato con fatica a comprendere i bisogni di un territorio che a tratti continua a sembrarci sconosciuto. Anni nei quali anche esprimere un'opinione diviene difficile».
La città di Bisceglie, secondo Libera, «è assopita e distratta. Le macchinose congetture, i progetti mai realizzati e quelli che non apportano alcun beneficio sono tutto fuorché proficui e a vantaggio del cittadino. Sono stati anni in cui, nonostante lo scoraggiamento, abbiamo provato a intessere trame silenziose di giustizia e legalità provando a partire dai più piccoli, semi da coltivare gelosamente e con estrema premura.
Oggi decidiamo di rompere il silenzio per chiedere alla comunità cittadina di ridestarsi da quel sonno per ricominciare a costruire insieme una città non solo sicura ma anche capace di offrire occasioni e strumenti che permettano a ciascuno di scegliersi il proprio futuro senza alcuna paura per l'avvenire.
Chiediamo alle autorità civili, giudiziarie e alle forze dell'ordine di fare luce al più presto su questi terribili omicidi in modo che i responsabili siano assicurati alla giustizia e che l'opinione pubblica sia informata della verità. Chiediamo anche a coloro i quali possano essere d'aiuto nella ricostruzione degli accaduti di non chiudere gli occhi e di rendersi disponibili per il lavoro degli inquirenti.
Vogliamo, in ultimo, rinnovare il nostro impegno a essere presidio attento alle necessità del nostro territorio consci delle sue numerose potenzialità, provando a costruire una rete solida assieme a tutte le realtà associative e culturali, certi che questi raccapriccianti eventi così come hanno avuto inizio troveranno presto una fine» hanno concluso gli attivisti.
«Questi recenti fatti di sangue costituiscono motivo di seria preoccupazione per la civiltà di questo paese» hanno affermato, in una nota, i referenti del Presidio Libera "Sergio Cosmai", che si costituì nel 2009 all'indomani dell'omicidio Cianciana. «Sono stati anni difficili, nei quali abbiamo provato con fatica a comprendere i bisogni di un territorio che a tratti continua a sembrarci sconosciuto. Anni nei quali anche esprimere un'opinione diviene difficile».
La città di Bisceglie, secondo Libera, «è assopita e distratta. Le macchinose congetture, i progetti mai realizzati e quelli che non apportano alcun beneficio sono tutto fuorché proficui e a vantaggio del cittadino. Sono stati anni in cui, nonostante lo scoraggiamento, abbiamo provato a intessere trame silenziose di giustizia e legalità provando a partire dai più piccoli, semi da coltivare gelosamente e con estrema premura.
Oggi decidiamo di rompere il silenzio per chiedere alla comunità cittadina di ridestarsi da quel sonno per ricominciare a costruire insieme una città non solo sicura ma anche capace di offrire occasioni e strumenti che permettano a ciascuno di scegliersi il proprio futuro senza alcuna paura per l'avvenire.
Chiediamo alle autorità civili, giudiziarie e alle forze dell'ordine di fare luce al più presto su questi terribili omicidi in modo che i responsabili siano assicurati alla giustizia e che l'opinione pubblica sia informata della verità. Chiediamo anche a coloro i quali possano essere d'aiuto nella ricostruzione degli accaduti di non chiudere gli occhi e di rendersi disponibili per il lavoro degli inquirenti.
Vogliamo, in ultimo, rinnovare il nostro impegno a essere presidio attento alle necessità del nostro territorio consci delle sue numerose potenzialità, provando a costruire una rete solida assieme a tutte le realtà associative e culturali, certi che questi raccapriccianti eventi così come hanno avuto inizio troveranno presto una fine» hanno concluso gli attivisti.