Cronaca
Agli arresti domiciliari il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo
La Procura di Potenza lo ha accusato di abuso d'ufficio. Coinvolti anche un agente di Polizia e tre imprenditori
Italia - martedì 19 maggio 2020
11.22
Il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo è agli arresti domiciliari per ordine della Procura di Potenza, con le accuse di abuso d'ufficio.
Secondo l'accusa, l'ex capo della Procura della Repubblica di Trani avrebbe compiuto "atti idonei in modo non equivoco" a indurre un giovane sostituto procuratore - Silvia Curione - a perseguire penalmente una persona che gli imprenditori, considerati i mandanti, avevano denunciato per usura. Per la denuncia però, secondo l'inchiesta, non vi erano presupposti né di fatto né di diritto.
Lo stesso provvedimento di custodia presso le rispettive abitazioni è stato eseguito a carico di Michele Scivittaro, ispettore della Polizia di Stato in servizio nella Questura tarantina e distaccato in Procura, che in passato aveva lavorato a Trani con Capristo, e di tre imprenditori del barese (Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo). L'inchiesta ha avuto inizio un anno fa.
Sono state effettuate perquisizioni locali e personali nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro degli indagati, nonché di altri soggetti e di un altro indagato appartenente all'ordine giudiziario, nei cui confronti si procede per abuso di ufficio e favoreggiamento personale. Gli agenti della Guardia di Finanza e della squadra mobile di Potenza hanno eseguito i provvedimenti.
I reati ipotizzati sono contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio, contro la fede pubblica e contro l'amministrazione della giustizia.
Secondo l'accusa, l'ex capo della Procura della Repubblica di Trani avrebbe compiuto "atti idonei in modo non equivoco" a indurre un giovane sostituto procuratore - Silvia Curione - a perseguire penalmente una persona che gli imprenditori, considerati i mandanti, avevano denunciato per usura. Per la denuncia però, secondo l'inchiesta, non vi erano presupposti né di fatto né di diritto.
Lo stesso provvedimento di custodia presso le rispettive abitazioni è stato eseguito a carico di Michele Scivittaro, ispettore della Polizia di Stato in servizio nella Questura tarantina e distaccato in Procura, che in passato aveva lavorato a Trani con Capristo, e di tre imprenditori del barese (Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo). L'inchiesta ha avuto inizio un anno fa.
Sono state effettuate perquisizioni locali e personali nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro degli indagati, nonché di altri soggetti e di un altro indagato appartenente all'ordine giudiziario, nei cui confronti si procede per abuso di ufficio e favoreggiamento personale. Gli agenti della Guardia di Finanza e della squadra mobile di Potenza hanno eseguito i provvedimenti.
I reati ipotizzati sono contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio, contro la fede pubblica e contro l'amministrazione della giustizia.