Politica
Agricoltura, le proposte di Bisceglie Civile: «Creiamo un consorzio che valorizzi davvero i prodotti locali»
L'associazione coordinata da Grazia Amoruso pensa ad un ente misto che promuova le attività di ricerca e avvantaggi nei costi i produttori
Bisceglie - giovedì 7 dicembre 2017
"Bisceglie civile – proposte per la città" fa il punto della situazione sull'agricoltura a Bisceglie, nel cuore della campagna olearia 2017/18.
Riconoscendo gli sforzi fatti dagli imprenditori locali in ambito cerasicolo, olivicolo e viticolo – che in diversi casi hanno portato a risultati eccellenti – l'associazione di cui è portavoce Grazia Amoruso riflette su alcuni punti critici dell'intero comparto.
Riassumendoli: pochi giovani che intraprendono un percorso lavorativo nell'ambito dell'agroalimentare; poche imprese che imbottigliano in proprio l'olio appena molìto e troppi produttori che scelgono di vendere il frutto ancor prima della spremitura; zero marketing territoriale, ovvero assenza di «strategie di ampio respiro come la promozione di nuove infrastrutture di trasporto o produttive, i protocolli d'intesa con università, gli istituti scolastici e i centri di formazione locali per la formazione del personale e gli altri stratagemmi che consentirebbero l'identificazione della città con uno o più prodotti tipici da sfruttare a fini commerciali e turistici».
Per dare una svolta all'agricoltura locale, Bisceglie Civile pensa ad un consorzio che possa valorizzare e commercializzare i prodotti agricoli ed agroalimentari di Bisceglie e promuoverne il consumo accorciando, con specifiche iniziative, la filiera. Per chi entra nel consorzio, che l'associazione immagina come un ente misto a maggioranza pubblica - ci sarebbero una serie di agevolazioni: fertilizzanti, antiparassitari e carburante a prezzi agevolati; assistenza tecnica coordinata e costante; possibilità di fare innovazione e promuovere iniziative di ricerca; disponibilità di mezzi e attrezzature in locazione a prezzi vantaggiosi; vigilanza nelle campagne con contratti di assicurazione e indennizzi garantiti in caso di furto e danneggiamenti; formazione per i lavoratori specializzati, soprattutto se giovani, in collaborazione con le scuole superiori locali; visite guidate e percorsi rupestri nell'agro di Bisceglie, eventi e manifestazioni in grado di valorizzazione i prodotti agroalimentari, sulla scorta di esperienze positive degli anni passati come"Oliamoci bene" e "Rosso Ciliegia".
«Al fine di evitare la dispersione di risorse preziose – spiega Bisceglie civile - il Consorzio dovrebbe assorbire altri enti analoghi già esistenti, quali il "Consorzio della ciliegia e della frutta tipica" ed il "Consorzio autonomo guardie campestri", svolgendone le funzioni. Dovrebbe dotarsi di personale accuratamente selezionato, in base al criterio del merito. Dovrebbe porsi, in definitiva, come strumento utile a promuovere un'identità territoriale ben definita in modo tale da implementare i circuiti di marketing territoriale e da favorire la crescita di un'economia locale fondata sulla valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari».
Riconoscendo gli sforzi fatti dagli imprenditori locali in ambito cerasicolo, olivicolo e viticolo – che in diversi casi hanno portato a risultati eccellenti – l'associazione di cui è portavoce Grazia Amoruso riflette su alcuni punti critici dell'intero comparto.
Riassumendoli: pochi giovani che intraprendono un percorso lavorativo nell'ambito dell'agroalimentare; poche imprese che imbottigliano in proprio l'olio appena molìto e troppi produttori che scelgono di vendere il frutto ancor prima della spremitura; zero marketing territoriale, ovvero assenza di «strategie di ampio respiro come la promozione di nuove infrastrutture di trasporto o produttive, i protocolli d'intesa con università, gli istituti scolastici e i centri di formazione locali per la formazione del personale e gli altri stratagemmi che consentirebbero l'identificazione della città con uno o più prodotti tipici da sfruttare a fini commerciali e turistici».
Per dare una svolta all'agricoltura locale, Bisceglie Civile pensa ad un consorzio che possa valorizzare e commercializzare i prodotti agricoli ed agroalimentari di Bisceglie e promuoverne il consumo accorciando, con specifiche iniziative, la filiera. Per chi entra nel consorzio, che l'associazione immagina come un ente misto a maggioranza pubblica - ci sarebbero una serie di agevolazioni: fertilizzanti, antiparassitari e carburante a prezzi agevolati; assistenza tecnica coordinata e costante; possibilità di fare innovazione e promuovere iniziative di ricerca; disponibilità di mezzi e attrezzature in locazione a prezzi vantaggiosi; vigilanza nelle campagne con contratti di assicurazione e indennizzi garantiti in caso di furto e danneggiamenti; formazione per i lavoratori specializzati, soprattutto se giovani, in collaborazione con le scuole superiori locali; visite guidate e percorsi rupestri nell'agro di Bisceglie, eventi e manifestazioni in grado di valorizzazione i prodotti agroalimentari, sulla scorta di esperienze positive degli anni passati come"Oliamoci bene" e "Rosso Ciliegia".
«Al fine di evitare la dispersione di risorse preziose – spiega Bisceglie civile - il Consorzio dovrebbe assorbire altri enti analoghi già esistenti, quali il "Consorzio della ciliegia e della frutta tipica" ed il "Consorzio autonomo guardie campestri", svolgendone le funzioni. Dovrebbe dotarsi di personale accuratamente selezionato, in base al criterio del merito. Dovrebbe porsi, in definitiva, come strumento utile a promuovere un'identità territoriale ben definita in modo tale da implementare i circuiti di marketing territoriale e da favorire la crescita di un'economia locale fondata sulla valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari».