Attualità
Ai microfoni di BisceglieViva il Compasso d'oro Ilario de Vincenzo
Il progettista di Omniagv ha raccontato ai nostri microfoni la storia del progetto insignito dell'ambizioso premio del Compasso d'oro
Bisceglie - sabato 28 settembre 2024
11.05
Il 20 giugno scorso l'ingegnere Ilario de Vincenzo, responsabile dell'aria meccanica e di ricerca e sviluppo della Tesar Automation, è stato insignito del prestigioso premio Compasso d'Oro per i suoi meriti in qualità di progettista di OmniAGV. De Vincenzo ha dunque raccontato ai nostri microfoni del progetto e dei grandi traguardi raggiunti.
Omniagv nasce nel contesto dei veicoli a guida autonoma impiegati nella logistica industriale. Infatti, quasi tutte le aziende hanno la necessità di trasportare componenti notevole peso all'interno dei loro stabilimenti. Un tempo questo lavoro veniva svolto esclusivamente da esseri umani. «Si tratta di una mansione stancante, a basso valore aggiunto. Oggi, nell'era dell'intelligenza artificiale, questo lavoro viene sempre più spesso delegato ai robot che lavorano h24 e che sono in grado di realizzare quella che si chiama consegna just-in-time: il componente semifinito arriva esattamente nel momento in cui è richiesto nel processo, sia esso di produzione o di assemblaggio» ha spiegato De Vincenzo.
Nato a Trani ma cresciuto a Bisceglie, Ilario si laurea in ingegneria meccanica a Bari e dimostra fin da subito una forte inclinazione verso la progettazione e la ricerca. «Mi sono appassionato al mondo dell'ingegneria meccanica grazie a mio nonno, Nicola Colamartino, imprenditore biscegliese del secondo dopoguerra. Dovendo far fronte alla conversione di molte aziende all'industria bellica ed avendo molte richieste, mio nonno si cimentò nella creazione di macchinari per diversi settori, nonostante il suo focus principale fosse per le macchine per la lavorazione del marmo – ha raccontato l'ingegnere -. Ho ereditato questa passione da lui e sono fiero di sentire la sua presenza in molte delle mie scelte. Era una persona molto stimata a Bisceglie, e dai racconti delle persone che lo hanno conosciuto, ho capito che siamo molto simili: è come se lui in me rivivesse». Dopo il dottorato di ricerca De Vincenzo avvia la carriera universitaria. Tuttavia dopo poco si trova di fronte ad un bivio: la possibilità sfidante di partecipare alla realizzazione di un progetto con un team di eccellenze regionali o proseguire la carriera accademica.
Il resto è storia.
Compasso d'oro per OMNIAGV
«Durante il Post-doc in Università, il mio tutor, il professor Giuseppe Carbone, mi accennò al fatto che presso il Politecnico di Bari stava prendendo forma un team di eccellenze tra ricercatori ed enti di ricerca per risolvere un problema complesso, segnalato dallo stabilimento barese della Bosch. Decisi di mettermi in gioco: sentivo che si trattava di un'esperienza decisiva per la mia carriera» ha spiegato. La celebre azienda cercava delle soluzioni innovative per lo spostamento di un ampio parco di carrelli, dalle ridottissime dimensioni e carichi fino a 500 kg. Di fatto non esisteva sul mercato una soluzione capace di gestirli autonomamente dato il notevole peso e le ridotte dimensioni: 40 cm di larghezza per 16 cm di altezza. «Abbiamo dovuto affrontare due sfide tanto limitanti quanto stimolanti: dimensioni ristrette e carico elevato. Per soddisfare la richiesta abbiamo realizzato un veicolo completamente innovativo dal punto di vista delle soluzioni meccaniche. Abbiamo riprogettato un telaio inedito, creato su di esso un sistema di sollevamento per prelevare i carrelli da terra e stabilizzarli durante il trasporto – ha spiegato De Vincenzo -. Ma soprattutto abbiamo dovuto ideare una nuova una ruota omnidirezionale che rispondesse alle nostre esigenze. Ad oggi la "Ruota Aptius" nata da quei mesi, è il nostro brevetto. L'omnidirezionalità è fondamentale negli ambienti industriali, spesso dinamici e angusti ed è stata la chiave dell'innovazione e dell'efficienza del nostro progetto. La ruota Aptius è una evoluzione della ruota Mecanum: a parità di dimensioni, la nostra ruota riesce a trasportare carichi decisamente maggiori. Questa è stata la svolta che ha permesso di soddisfare le esigenze dello stabilimento Bosch» ha poi concluso.
Riconoscimenti ricevuti
A completare il quadro di Omniagv un'altra eccellenza dell'ingegneria meccanica avanzata: la sostituzione automatica della batteria. «Quando si parla di veicoli elettrici il tallone d'Achille è l'autonomia della batteria. Noi abbiamo superato questa criticità creando un'altra macchina, la "Omniagv station", una stazione di ricarica e sostituzione automatica della batteria che, in un pit-stop di 90 secondi, sostituisce la batteria esausta con quella carica. In questo modo il veicolo è sempre operativo nello stabilimento – ha raccontato il giovane progettista -. La capacità di carico, unita alla movimentazione intrinsecamente efficiente unita alla disponibilità continua, permette ai nostri clienti di avere un minor numero di mezzi. Questo rappresenta un grande vantaggio in termini di ritorno sull'investimento tecnologico».
Premiazione "Compasso d'oro 2024". Ilario De Vincenzo e Stefano Festa (CEO Tesar e Tesar Automation) ritirano il premio
«Essere insignito dei vari premi e del Compasso d'oro mi ha reso molto fiero del lavoro svolto insieme al mio team: si tratta di un traguardo condiviso e collettivo. Il riconoscimento viene assegnato ogni due anni da una commissione internazionale che attinge alle selezioni ADI Index e assegna 20 Compassi d'Oro. Il Compasso d'Oro è considerato il premio Nobel del design – ha raccontato De Vincenzo -. Osservando la storia del Compasso d'Oro si ripercorre la storia d'Italia: i prodotti premiati sono diventati iconici e raccontano anno dopo anno l'evoluzione dell'ingegno italiano. Inoltre questa è la prima volta che un robot a guida autonoma vince il Compasso d'Oro ed è la prima volta che questo riconoscimento giunge in Puglia in 70 anni della sua fondazione». Il successo internazionale si affianca però al valore affettivo del riconoscimento per meriti di rappresentanza di Bisceglie nel Mondo, consegnato all'ingegnere dal Sindaco Angelantonio Angarano. «Questa città mi ha visto crescere e decidere chi volessi essere e di cosa volessi occuparmi. È stato un onore essere accolto nei palazzi del Comune e ricevere un riconoscimento per aver portato Bisceglie nel Mondo – ha raccontato De Vincenzo -. È molto importante per me sapere che il nido dove son cresciuto abbia prestato attenzione ad un'intera carriera. Spesso si è profeti fuori dalla propria patria perciò vedere riconosciuti i propri meriti anche a livello cittadino ripaga profondamente. La percepisco come la chiusura di un cerchio, seppur ancora un punto di partenza. Sono felice di restituire lustro a mio nonno tramite il mio impegno».
Ma la ricerca non si ferma: nei prossimi mesi verrà lanciato un altro veicolo collaterale ad Omniagv, pensato per completare le esigenze della logistica industriale. «Il nuovo progetto, che sarà presentato a novembre 2024, mantiene le innovazioni tecnologiche di Omniagv, introducendone altre molto interessanti. È stato pensato per movimentare non solo carrelli, ma anche pallet, scatole e merci di vario tipo, e potrà essere utilizzato anche in ambiti sanitari». ha spiegato De Vincenzo. «Ora ci stiamo impegnando tantissimo per trasformare il successo dei premi in un successo commerciale, continuando sempre a investire nella ricerca e a creare nuove tecnologie all'avanguardia. Sento di dover ancora ringraziare per il lavoro svolto in questi mesi il mio eccellente team, oltre al gruppo Tesar e all'amministratore delegato Stefano Festa, così come la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in tutto il percorso di vita e professionale» ha poi concluso.
Omniagv nasce nel contesto dei veicoli a guida autonoma impiegati nella logistica industriale. Infatti, quasi tutte le aziende hanno la necessità di trasportare componenti notevole peso all'interno dei loro stabilimenti. Un tempo questo lavoro veniva svolto esclusivamente da esseri umani. «Si tratta di una mansione stancante, a basso valore aggiunto. Oggi, nell'era dell'intelligenza artificiale, questo lavoro viene sempre più spesso delegato ai robot che lavorano h24 e che sono in grado di realizzare quella che si chiama consegna just-in-time: il componente semifinito arriva esattamente nel momento in cui è richiesto nel processo, sia esso di produzione o di assemblaggio» ha spiegato De Vincenzo.
Nato a Trani ma cresciuto a Bisceglie, Ilario si laurea in ingegneria meccanica a Bari e dimostra fin da subito una forte inclinazione verso la progettazione e la ricerca. «Mi sono appassionato al mondo dell'ingegneria meccanica grazie a mio nonno, Nicola Colamartino, imprenditore biscegliese del secondo dopoguerra. Dovendo far fronte alla conversione di molte aziende all'industria bellica ed avendo molte richieste, mio nonno si cimentò nella creazione di macchinari per diversi settori, nonostante il suo focus principale fosse per le macchine per la lavorazione del marmo – ha raccontato l'ingegnere -. Ho ereditato questa passione da lui e sono fiero di sentire la sua presenza in molte delle mie scelte. Era una persona molto stimata a Bisceglie, e dai racconti delle persone che lo hanno conosciuto, ho capito che siamo molto simili: è come se lui in me rivivesse». Dopo il dottorato di ricerca De Vincenzo avvia la carriera universitaria. Tuttavia dopo poco si trova di fronte ad un bivio: la possibilità sfidante di partecipare alla realizzazione di un progetto con un team di eccellenze regionali o proseguire la carriera accademica.
Il resto è storia.
La storia del progetto
Compasso d'oro per OMNIAGV
«Durante il Post-doc in Università, il mio tutor, il professor Giuseppe Carbone, mi accennò al fatto che presso il Politecnico di Bari stava prendendo forma un team di eccellenze tra ricercatori ed enti di ricerca per risolvere un problema complesso, segnalato dallo stabilimento barese della Bosch. Decisi di mettermi in gioco: sentivo che si trattava di un'esperienza decisiva per la mia carriera» ha spiegato. La celebre azienda cercava delle soluzioni innovative per lo spostamento di un ampio parco di carrelli, dalle ridottissime dimensioni e carichi fino a 500 kg. Di fatto non esisteva sul mercato una soluzione capace di gestirli autonomamente dato il notevole peso e le ridotte dimensioni: 40 cm di larghezza per 16 cm di altezza. «Abbiamo dovuto affrontare due sfide tanto limitanti quanto stimolanti: dimensioni ristrette e carico elevato. Per soddisfare la richiesta abbiamo realizzato un veicolo completamente innovativo dal punto di vista delle soluzioni meccaniche. Abbiamo riprogettato un telaio inedito, creato su di esso un sistema di sollevamento per prelevare i carrelli da terra e stabilizzarli durante il trasporto – ha spiegato De Vincenzo -. Ma soprattutto abbiamo dovuto ideare una nuova una ruota omnidirezionale che rispondesse alle nostre esigenze. Ad oggi la "Ruota Aptius" nata da quei mesi, è il nostro brevetto. L'omnidirezionalità è fondamentale negli ambienti industriali, spesso dinamici e angusti ed è stata la chiave dell'innovazione e dell'efficienza del nostro progetto. La ruota Aptius è una evoluzione della ruota Mecanum: a parità di dimensioni, la nostra ruota riesce a trasportare carichi decisamente maggiori. Questa è stata la svolta che ha permesso di soddisfare le esigenze dello stabilimento Bosch» ha poi concluso.
Riconoscimenti ricevuti
A completare il quadro di Omniagv un'altra eccellenza dell'ingegneria meccanica avanzata: la sostituzione automatica della batteria. «Quando si parla di veicoli elettrici il tallone d'Achille è l'autonomia della batteria. Noi abbiamo superato questa criticità creando un'altra macchina, la "Omniagv station", una stazione di ricarica e sostituzione automatica della batteria che, in un pit-stop di 90 secondi, sostituisce la batteria esausta con quella carica. In questo modo il veicolo è sempre operativo nello stabilimento – ha raccontato il giovane progettista -. La capacità di carico, unita alla movimentazione intrinsecamente efficiente unita alla disponibilità continua, permette ai nostri clienti di avere un minor numero di mezzi. Questo rappresenta un grande vantaggio in termini di ritorno sull'investimento tecnologico».
Storia di un'eccellenza
Dato l'alto livello di innovazione di Omniagv, Ilario ed il suo team hanno deciso di sottoporre il progetto ai più prestigiosi concorsi di tecnologia italiani, aggiudicandoseli tutti, tra cui l'ADI (Associazione del Disegno Industriale) Design Index, il Premio Innovazione ADI Design Index, il "Premio dei Premi", ovvero il Premio Innovazione Nazionale conferito per concessione del Presidente della Repubblica Italiana. Successivamente il progetto ha vinto anche il Premio Innovazione 4.0 e, poco dopo, è arrivato il Compasso d'oro.Premiazione "Compasso d'oro 2024". Ilario De Vincenzo e Stefano Festa (CEO Tesar e Tesar Automation) ritirano il premio
«Essere insignito dei vari premi e del Compasso d'oro mi ha reso molto fiero del lavoro svolto insieme al mio team: si tratta di un traguardo condiviso e collettivo. Il riconoscimento viene assegnato ogni due anni da una commissione internazionale che attinge alle selezioni ADI Index e assegna 20 Compassi d'Oro. Il Compasso d'Oro è considerato il premio Nobel del design – ha raccontato De Vincenzo -. Osservando la storia del Compasso d'Oro si ripercorre la storia d'Italia: i prodotti premiati sono diventati iconici e raccontano anno dopo anno l'evoluzione dell'ingegno italiano. Inoltre questa è la prima volta che un robot a guida autonoma vince il Compasso d'Oro ed è la prima volta che questo riconoscimento giunge in Puglia in 70 anni della sua fondazione». Il successo internazionale si affianca però al valore affettivo del riconoscimento per meriti di rappresentanza di Bisceglie nel Mondo, consegnato all'ingegnere dal Sindaco Angelantonio Angarano. «Questa città mi ha visto crescere e decidere chi volessi essere e di cosa volessi occuparmi. È stato un onore essere accolto nei palazzi del Comune e ricevere un riconoscimento per aver portato Bisceglie nel Mondo – ha raccontato De Vincenzo -. È molto importante per me sapere che il nido dove son cresciuto abbia prestato attenzione ad un'intera carriera. Spesso si è profeti fuori dalla propria patria perciò vedere riconosciuti i propri meriti anche a livello cittadino ripaga profondamente. La percepisco come la chiusura di un cerchio, seppur ancora un punto di partenza. Sono felice di restituire lustro a mio nonno tramite il mio impegno».
Il Team di Tesar Automation: da sinistra, Christian G. Sette, Ilario De Vincenzo, Alessandro Mastrorosa, Davide G. Mannone, Rocco Nicola Lombardi, Davide Iacovello, Raffaele Ciliberti