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"Alle radici della Repubblica italiana", evento promosso dall'Anpi Bisceglie

Numerose storie di biscegliesi contenute nel volume "Deportati, internati militari, partigiani e vittima delle vendetta tedesca della provincia Bat"

Si è svolta martedì, negli spazi esterni delle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, l'iniziativa "Alle radici della Repubblica italiana".

L'evento all'aperto è stato promosso dalla sezione Anpi di Bisceglie e coordinato da Rosalba D'Addato, che ha introdotto gli ospiti della serata: il professor Roberto Tarantino e il professor Pati Luceri, autori del libro "Deportati, internati militari, partigiani e vittime della vendetta tedesca della provincia Bat" e la dottoressa Maria Chiara Dell'Orco, autrice della tesi di laurea in storia contemporanea dal titolo "LImi l'altra resistenza, il Tenente Alessandro Pastore".
La lettura di un brano della tesi, a cura dello studente liceale Ettore Caccialupi, ha dato il via agli interventi, coi saluti di Antonello Rustico (presidente Anpi Bisceglie) e del Sindaco Angelantonio Angarano, il quale ha rimarcato ancora una volta la recente concessione della cittadinanza onoraria biscegliese a Liliana Segre e ricordato Vincenzo Calae.

Tarantino, presidente Anpi Bat, ha inquadrato il tema degli Imi (internati mIlitari italiani) citando anche la vicenda di suo nonno, il colonnello Francesco Grasso, deportato in Germania dopo essersi opposto ai tedeschi nei tristemente noti fatti dell'eccidio di Barletta del settembre 1943.

Dell'Orco ha invece raccontato la storia del Tenente Alessandro Pastore (suo non lontano parente) con il suo triste epilogo: egli infatti è morto il 31 maggio del 1944 nel lager di Fussen, in Germania, senza aver mai più rivisto il figlio Raffaele nato nel 1939, peraltro presente all'incontro del 1 giugno. La storia di quest'internato, che viveva a Bisceglie dopo aver sposato nel 1938 Margherita Veneziani Santonio, è simile a molte altre storie di Imi purtroppo poco conosciute.

«Il suo sacrificio, senza aver mai accettato di "arruolarsi" nella repubblica fantoccio di Salò ma rimanendo fedele ai valori della libertà e giustizia pagando con la propria vita, dovrebbe fare riflettere tutti coloro che oggi equiparano i morti e cavalcano gli opportunismi sempre in agguato, ieri come oggi! I morti sono diversi nella misura in cui da vivi si è stati diversi» ha sottolineato Anpi Bisceglie.

Luceri, originario di Martano (comune della Grecìa salentina), già autore di diversi testi di ricerca storica sui partigiani, deportati e internati dell'intera Puglia, ha evidenziato i vari morti prigionieri italiani uccisi dal "fuoco amico" degli alleati che hanno bombardato navi dove erano reclusi antifascisti italiani oppositori al regime. E anche su quelle navi affondate come per esempio il piroscafo Oria, la Doninzetti, la Sinfra, la Petrella, la Mario Rosselli o l'Ardena sono morti diversi biscegliesi.

Rosalba D'Addato ha invitato ad aderire all'Anpi per poter insieme dare voce a questi nostri "eroi" per i quali oggi la memoria rischia di essere cancellata.

Il volume è in vendita al bookstore Mondadori di Bisceglie: 525 nomi e cognomi di cittadini del territorio censiti e suddivisi per le varie tipologie. Il 72% di essi sono stati deportati nei lager nazisti e l'11%, ovvero 41 persone, sono morte nei campi di lavoro/sterminio. 64 persone sono state invece partigiani, fra cui 3 donne.

«È stato un lavoro enorme, per il quale davvero ringraziamo Roberto Tarantino e Pati Luceri, ma ora tocca a noi il compito di dare un volto, di incarnare queste storie attraverso i vari discendenti di questi nostri eroi silenziosi. Quale maniera migliore per celebrare la festa della Repubblica Italiana?» è l'osservazione di Antonello Rustico, presidente Anpi Bisceglie.
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