Politica
Amendolagine all'attacco: «Piano del commercio poco strategico»
Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle spiega il ritiro di un debito fuori bilancio: «Il comune avrebbe concesso per sbaglio 6 mila euro in più a un legale»
Bisceglie - mercoledì 2 ottobre 2019
18.55
Enzo Amendolagine, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Bisceglie, è decisamente critico a proposito dell'approvazione del Documento strategico del commercio, avvenuta lunedì 30 settembre. L'esponente pentastellato non ha dubbi: «L'approssimazione e l'assenza di visione politica dell'amministrazione Angarano a ogni consiglio comunale si manifestano in tutta la loro amara realtà».
Quanto al testo votato dalla maggioranza e da alcuni altri esponenti dell'opposizione, Amendolagine non ha usato mezzi termini: «Di strategico ha ben poco. Non c'è nessuna visione strutturale e innovativa per il commercio cittadino; sicuramente è un ottimo esercizio ragionieristico, derivante anche dallo scarso coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria del territorio. Il consulente che ha supportato l'amministrazione nella redazione del piano ha sottolineato che lo stesso è stato occasione per censire le attività commerciali presenti sul territorio. Paradossale che non fosse già disponibile una base dati delle attività commerciali presenti in città, visto che lo Sportello unico delle attività produttive già dovrebbe disporre di quei dati» ha spiegato.
«Il piano strategico dovrebbe, partendo da dati certamente già disponibili, fornire la visione strategica di rilancio del tessuto commerciale biscegliese. Prima di raccontare le magnifiche e progressive sorti del nostro tessuto commerciale bisognerebbe garantire cose semplici ma essenziali ai commercianti: il rispetto della legalità e quindi una seria attività di presidio del territorio e di controllo degli abusivi, la garanzia di un servizio di igiene urbana efficiente, il coinvolgimento dei nostri produttori ad esempio nei servizi di refezione scolastica per garantire un servizio a km zero.
Idee semplici, cui poter affiancare visioni più strategiche come quelle già presenti nel nostro programma elettorale: incentivare il commercio, il piccolo ristoro e l'artigianato nel nostro borgo antico, ad esempio, anche tramite misure di agevolazione fiscale e l'affidamento di immobili comunali non utilizzati a nuove imprese artigiane». Amendolagine è perciò uscito dall'aula al momento del voto sul provvedimento a causa «della mancanza di reale programmazione e di indirizzo politico».
Le valutazioni negative del Movimento 5 Stelle hanno riguardato anche l'approvazione di decine di debiti fuori bilancio. Uno in particolare ha attirato l'attenzione di Enzo Amendolagine: oltre 21mila euro per compensi da corrispondere a un legale. «Tralasciamo la critica al solito dispendioso sistema di affidamento degli incarichi legali, più volte denunciato. Premettendo che l'ammontare di tale compenso non fosse affatto in linea con le tabelle dei compensi per incarichi legali stabiliti con delibera commissariale nel 2013, come ha evidenziato l'avvocato del comune nella relazione indirizzata al sindaco e al dirigente dell' area contenzioso, l'anomalia di questo debito è rappresentata dal fatto che la parcella da corrispondere al legale fosse di oltre 21 mila euro e, nonostante allo stesso fossero già stati corrisposti 6 mila euro come anticipo, il debito portato in approvazione in consiglio – con il benestare, evidentemente distratto, di dirigenti e revisori dei conti – sarebbe risultato essere sempre di oltre 21 mila euro, anziché di poco più di 15 mila». L'intervento di Amendolagine «ha salvato 6 mila euro dalle casse comunali: il punto in discussione sul debito fuori bilancio in questione è stato ritirato.
Caso particolare a parte, è il contesto a preoccupare: l'aamministrazione è sciatta nella gestione delle risorse pubbliche e i dirigenti sono stati in questa circostanza alquanto distratti. A ogni giro di boa consiliare, insomma, l'orizzonte di governo della giunta della svolta ci sembra sempre più addensarsi di nubi che rischiano di far scrosciare acqua a catinelle sulla testa dei biscegliesi».
Quanto al testo votato dalla maggioranza e da alcuni altri esponenti dell'opposizione, Amendolagine non ha usato mezzi termini: «Di strategico ha ben poco. Non c'è nessuna visione strutturale e innovativa per il commercio cittadino; sicuramente è un ottimo esercizio ragionieristico, derivante anche dallo scarso coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria del territorio. Il consulente che ha supportato l'amministrazione nella redazione del piano ha sottolineato che lo stesso è stato occasione per censire le attività commerciali presenti sul territorio. Paradossale che non fosse già disponibile una base dati delle attività commerciali presenti in città, visto che lo Sportello unico delle attività produttive già dovrebbe disporre di quei dati» ha spiegato.
«Il piano strategico dovrebbe, partendo da dati certamente già disponibili, fornire la visione strategica di rilancio del tessuto commerciale biscegliese. Prima di raccontare le magnifiche e progressive sorti del nostro tessuto commerciale bisognerebbe garantire cose semplici ma essenziali ai commercianti: il rispetto della legalità e quindi una seria attività di presidio del territorio e di controllo degli abusivi, la garanzia di un servizio di igiene urbana efficiente, il coinvolgimento dei nostri produttori ad esempio nei servizi di refezione scolastica per garantire un servizio a km zero.
Idee semplici, cui poter affiancare visioni più strategiche come quelle già presenti nel nostro programma elettorale: incentivare il commercio, il piccolo ristoro e l'artigianato nel nostro borgo antico, ad esempio, anche tramite misure di agevolazione fiscale e l'affidamento di immobili comunali non utilizzati a nuove imprese artigiane». Amendolagine è perciò uscito dall'aula al momento del voto sul provvedimento a causa «della mancanza di reale programmazione e di indirizzo politico».
Le valutazioni negative del Movimento 5 Stelle hanno riguardato anche l'approvazione di decine di debiti fuori bilancio. Uno in particolare ha attirato l'attenzione di Enzo Amendolagine: oltre 21mila euro per compensi da corrispondere a un legale. «Tralasciamo la critica al solito dispendioso sistema di affidamento degli incarichi legali, più volte denunciato. Premettendo che l'ammontare di tale compenso non fosse affatto in linea con le tabelle dei compensi per incarichi legali stabiliti con delibera commissariale nel 2013, come ha evidenziato l'avvocato del comune nella relazione indirizzata al sindaco e al dirigente dell' area contenzioso, l'anomalia di questo debito è rappresentata dal fatto che la parcella da corrispondere al legale fosse di oltre 21 mila euro e, nonostante allo stesso fossero già stati corrisposti 6 mila euro come anticipo, il debito portato in approvazione in consiglio – con il benestare, evidentemente distratto, di dirigenti e revisori dei conti – sarebbe risultato essere sempre di oltre 21 mila euro, anziché di poco più di 15 mila». L'intervento di Amendolagine «ha salvato 6 mila euro dalle casse comunali: il punto in discussione sul debito fuori bilancio in questione è stato ritirato.
Caso particolare a parte, è il contesto a preoccupare: l'aamministrazione è sciatta nella gestione delle risorse pubbliche e i dirigenti sono stati in questa circostanza alquanto distratti. A ogni giro di boa consiliare, insomma, l'orizzonte di governo della giunta della svolta ci sembra sempre più addensarsi di nubi che rischiano di far scrosciare acqua a catinelle sulla testa dei biscegliesi».