Politica
Amendolagine: «Alle comunali non ci saremo». E annuncia l'uscita dal Movimento 5 Stelle
«I vertici volevano a tutti i costi un'alleanza con il Partito Democratico»
Bisceglie - mercoledì 5 aprile 2023
10.00
«Non potevamo accettare candidature incoerenti, programmi poco chiari, l'assenza di una necessaria inversione di rotta nella classe dirigente». Queste le parole con cui Enzo Amendolagine ha annunciato la scelta di dimettersi da consigliere comunale e uscire dal Movimento 5 Stelle. «Una decisione dolorosa dopo 5 anni di battaglie in consiglio comunale e oltre 10 anni di attivismo ma una scelta necessaria, visti anche gli scenari che si sono venuti a configurare in queste ultime settimane prima delle elezioni amministrative» ha spiegato.
«Con gli amici del gruppo politico "Libera il futuro", dopo aver tentato di offrire alla città un progetto politico alternativo nella proposta e innovativo nei volti, avevamo intrapreso un percorso che ci aveva portato a costruire la lista del Movimento 5 Stelle, con ospiti anche alcuni candidati dello stesso movimento "Libera il futuro". Abbiamo lavorato a una proposta programmatica coraggiosa e discontinua che mi avrebbe visto candidato sindaco, unico fra i contendenti in campo a non aver mai ricoperto quella carica» ha osservato l'ormai ex esponente pentastellato.
«Gli organi del Movimento 5 Stelle, cui avevo inviato già a dicembre la proposta di presentare la mia candidatura senza alleanze, per mesi hanno preso tempo e nelle ultime settimane hanno tentato a tutti i costi di farci acconsentire a un accordo con il Partito Democratico che non eravamo nelle condizioni di poter accettare per ragioni più volte espresse.
A una settimana dalla presentazione delle liste, dopo aver chiesto formalmente di autorizzare la mia candidatura secondo le modalità pubblicate solo 10 giorni fa dal Movimento, tutto ancora tace. E se a pochi giorni lavorativi dal 14 aprile dovesse arrivare il via libera a presentare la candidatura in solitaria, sarebbe solo una mossa strumentale e provocatoria che respingeremmo al mittente. I tentativi di persuasione a un accordo si sono trasformati da consigli calorosi prima, in richieste perentorie poi, finanche in ordini dei vertici di fare il sacrificio di un'alleanza in nome della "ragion di Stato" dell'intesa necessaria per fare da stampella al Partito Democratico e alla sua coalizione, nella nuova logica politica di scambio del Movimento 5 Stelle di ottenere il candidato sindaco in una città per cederlo altrove» è la ricostruzione di Amendolagine.
«Non ci sono più le condizioni politiche per andare avanti. Io e gli attivisti dell'ex Movimento 5 Stelle di Bisceglie siamo persone libere e nessun soggetto può permettersi di imporre scelte di vertice prescindendo dalla volontà della maggioranza degli attivisti che si sono più volte espressi per un altro percorso; sono loro a conoscere il territorio e loro hanno da soli fatto vivere in questi 10 anni il Movimento a Bisceglie.
Ci hanno accusato di essere immaturi politicamente per il solo fatto di non volere accondiscendere a candidature incoerenti, a un contesto programmatico poco chiaro, all'assenza di una necessaria inversione di rotta nella classe dirigente.
Ci abbiamo provato fino alla fine e per un anno e mezzo abbiamo tenuto la nostra posizione, senza ottenere risposte: così è se vi pare, venite che vi sarà dato. Sarebbe stato più comodo accettare le lusinghe e i posti al sole, ma per rispetto ai cittadini che hanno creduto anche nel Movimento 5 Stelle che fu - quello della democrazia diretta, delle mani libere, dei percorsi di cambiamento coraggiosi - abbiamo detto "No, non ci sono le condizioni"» ha evidenziato.
«Non saremo della partita delle prossime amministrative e chiediamo pubblicamente a tutti i candidati sindaco e sodali in campo di astenersi da qualsiasi avvicinamento e tentativo di coercizione e seduzione. Da oggi finisce quel che è stato il Movimento 5 Stelle ma non sgombriamo il campo dall'impegno e dalla cittadinanza attiva» ha sottolineato Amendolagine.
Gli ex attivisti Vincenzo Di Gregorio, Anna Marcotrigiano, Antonella Napoletano, Luigi Sabino Carlone, Pasquale Zecchillo, Patrizia Chiarolla, Giuseppe Somma, Domenico Lopopolo, Sergio Grosso, Francesca Sciscioli, Damiano Cosmai, Vincenzo Simone, Mela Spagnoletta e Carlo De Molfetta hanno condiviso la nota di Amendolagine: «Buona fortuna al Movimento 5 Stelle che non è più casa nostra: le alleanze, come in Regione, si fanno nelle segrete stanze a cura dei vertici senza ascoltare la base, ormai la democrazia diretta è un miraggio, trionfa il pragmatismo politico in nome del galleggiamento e di qualche ipotetico sfavillante posto al sole. Continueremo a camminare a testa alta. A tutti i nostri amici e sostenitori chidiamo di essere orgogliosi di quel che sono e che non serve un simbolo per definirsi. E buona campagna elettorale a tutti coloro che sono in campo. La scelta sarà ardua per la città, per noi tutti».
«Con gli amici del gruppo politico "Libera il futuro", dopo aver tentato di offrire alla città un progetto politico alternativo nella proposta e innovativo nei volti, avevamo intrapreso un percorso che ci aveva portato a costruire la lista del Movimento 5 Stelle, con ospiti anche alcuni candidati dello stesso movimento "Libera il futuro". Abbiamo lavorato a una proposta programmatica coraggiosa e discontinua che mi avrebbe visto candidato sindaco, unico fra i contendenti in campo a non aver mai ricoperto quella carica» ha osservato l'ormai ex esponente pentastellato.
«Gli organi del Movimento 5 Stelle, cui avevo inviato già a dicembre la proposta di presentare la mia candidatura senza alleanze, per mesi hanno preso tempo e nelle ultime settimane hanno tentato a tutti i costi di farci acconsentire a un accordo con il Partito Democratico che non eravamo nelle condizioni di poter accettare per ragioni più volte espresse.
A una settimana dalla presentazione delle liste, dopo aver chiesto formalmente di autorizzare la mia candidatura secondo le modalità pubblicate solo 10 giorni fa dal Movimento, tutto ancora tace. E se a pochi giorni lavorativi dal 14 aprile dovesse arrivare il via libera a presentare la candidatura in solitaria, sarebbe solo una mossa strumentale e provocatoria che respingeremmo al mittente. I tentativi di persuasione a un accordo si sono trasformati da consigli calorosi prima, in richieste perentorie poi, finanche in ordini dei vertici di fare il sacrificio di un'alleanza in nome della "ragion di Stato" dell'intesa necessaria per fare da stampella al Partito Democratico e alla sua coalizione, nella nuova logica politica di scambio del Movimento 5 Stelle di ottenere il candidato sindaco in una città per cederlo altrove» è la ricostruzione di Amendolagine.
«Non ci sono più le condizioni politiche per andare avanti. Io e gli attivisti dell'ex Movimento 5 Stelle di Bisceglie siamo persone libere e nessun soggetto può permettersi di imporre scelte di vertice prescindendo dalla volontà della maggioranza degli attivisti che si sono più volte espressi per un altro percorso; sono loro a conoscere il territorio e loro hanno da soli fatto vivere in questi 10 anni il Movimento a Bisceglie.
Ci hanno accusato di essere immaturi politicamente per il solo fatto di non volere accondiscendere a candidature incoerenti, a un contesto programmatico poco chiaro, all'assenza di una necessaria inversione di rotta nella classe dirigente.
Ci abbiamo provato fino alla fine e per un anno e mezzo abbiamo tenuto la nostra posizione, senza ottenere risposte: così è se vi pare, venite che vi sarà dato. Sarebbe stato più comodo accettare le lusinghe e i posti al sole, ma per rispetto ai cittadini che hanno creduto anche nel Movimento 5 Stelle che fu - quello della democrazia diretta, delle mani libere, dei percorsi di cambiamento coraggiosi - abbiamo detto "No, non ci sono le condizioni"» ha evidenziato.
«Non saremo della partita delle prossime amministrative e chiediamo pubblicamente a tutti i candidati sindaco e sodali in campo di astenersi da qualsiasi avvicinamento e tentativo di coercizione e seduzione. Da oggi finisce quel che è stato il Movimento 5 Stelle ma non sgombriamo il campo dall'impegno e dalla cittadinanza attiva» ha sottolineato Amendolagine.
Gli ex attivisti Vincenzo Di Gregorio, Anna Marcotrigiano, Antonella Napoletano, Luigi Sabino Carlone, Pasquale Zecchillo, Patrizia Chiarolla, Giuseppe Somma, Domenico Lopopolo, Sergio Grosso, Francesca Sciscioli, Damiano Cosmai, Vincenzo Simone, Mela Spagnoletta e Carlo De Molfetta hanno condiviso la nota di Amendolagine: «Buona fortuna al Movimento 5 Stelle che non è più casa nostra: le alleanze, come in Regione, si fanno nelle segrete stanze a cura dei vertici senza ascoltare la base, ormai la democrazia diretta è un miraggio, trionfa il pragmatismo politico in nome del galleggiamento e di qualche ipotetico sfavillante posto al sole. Continueremo a camminare a testa alta. A tutti i nostri amici e sostenitori chidiamo di essere orgogliosi di quel che sono e che non serve un simbolo per definirsi. E buona campagna elettorale a tutti coloro che sono in campo. La scelta sarà ardua per la città, per noi tutti».