Politica
Amendolagine: «Giudizio severo su Dup e urbanistica, opposizione responsabile su edilizia pubblica e acque reflue»
«Nel quartiere Santa Caterina servono aree verdi, non parcheggi»
Bisceglie - domenica 28 febbraio 2021
Dure critiche sulle questioni che rimarcano le distanze rispetto all'amministrazione comunale, toni più concilianti e da minoranza responsabile su altri temi.È la sintesi delle valutazioni espresse dal Movimento 5 Stelle nel corso dei lavori del consiglio comunale di Bisceglie tenutosi mercoledì 24 febbraio.
«Nonostante il parere negativo sul Dup che non mostra alcuna visione strategica per la città e per lo più riporta dati aggiornati a 10 anni fa abbiamo dimostrato, per l'ennesima volta, di svolgere un'opposizione severa ma mai preconcetta e strumentale a questa Amministrazione. Lo confermano il voto favorevole al progetto di riuso a fini agricoli delle acque reflue, provvedimento importante per dare ossigeno ad un settore messo, insieme ad altri, a dura prova dall'emergenza sanitaria e l'astensione benevola sul punto relativo alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica» ha evidenziato Enzo Amendolagine.
«Anche se quest'ultimo punto all'ordine del giorno e quello, poi ritirato ma che sarà presto ricalendarizzato, sulla "rigenerazione urbana" di Santa Caterina, manifestano la nuova preoccupante frontiera della sperimentazione alchemica sugli standard urbanistici di quest'amministrazione.
Gli standard urbanistici dovrebbero definire le quantità minime di spazi pubblici riservati alle attività collettive, all'edilizia scolastica, come aree per l'istruzione, aree per attrezzature di interesse comune, aree verdi o parcheggi. Gli standard andrebbero ponderati in relazione agli insediamenti nella progettazione dell'urbanistica cittadina. Pensiamo anche solo alla zona Salsello e chiediamoci quante siano e dove siano collocate queste aree in proporzione alle aree residenziali» ha spiegato.
«Il punto all'ordine del giorno sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica, spostati da via Veneto a via Dossena (altezza 34 dicembre), ha previsto uno swap urbanistico (bilancio urbanistico a somma zero) scambiando le destinazioni urbanistiche di due aree, una edificabile in via Veneto e una per attrezzature collettive e di uso collettivo nella nuova area mercatale.
Abbiamo rilevato come questo "scambio" potesse comportare una riduzione del numero dei posteggi per i commercianti ambulanti o, comunque, la perdita di un terreno funzionale all'area mercatale. E inoltre abbiamo fatto presente all'amministrazione, che – pur condividendo la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica – sarebbe stato più opportuno prevedere la collocazione di alloggi popolari non "ai confini dell'impero", in zone molto periferiche, isolate, slegate dal tessuto socio-culturale della città, dove si creeranno ancora una volta le condizioni nefaste per comportamenti deviati (spaccio di droga, prostituzione, violenza, bullismo, furti, abbandono di rifiuti e tutti gli altri elementi di corredo che non vengono rappresentati nelle tavole tecniche). Gli alloggi in zona via Veneto sarebbero stati più centrali, più integrati in un contesto sociale che avrebbe inibito la formazione di certe derive verso le "soluzioni ghetto"» ha aggiunto.
«L'esperimento alchemico sugli standard urbanistici che lascia più sbigottiti è quello che questa amministrazione e il suo assessorato all'Urbanistica hanno intenzione di approvare riguardante la zona della chiesa di Santa Caterina. Là dove, tra via Ricasoli e via degli Artigiani, c'è una area a Standard, 477 mq di proprietà del Comune e per il restante, 1735 mq, di privati, destinata a standard-parcheggi, si vuole costruire una palazzo di cinque piani con attico con annessi parcheggi a raso.
Nello swap urbanistico l'impresa di costruzione cederebbe al Comune alcune aree situate nelle viuzze nei pressi della chiesa di Santa Caterina, su cui verrebbe realizzata qualche decina di stalli per automobili: e questa sarebbe rigenerazione urbana? Perché invece non si cambia la destinazione d'uso da parcheggio di superficie a verde pubblico attrezzato mantenendo lì lo standard per intero e lasciando aperta la possibilità di realizzare un parcheggio sì, ma interrato sotto l'area verde? Quindi, i biscegliesi del quartiere Santa Caterina (e loro sanno quanto ne hanno bisogno) dovrebbero rinunciare alla possibilità di utilizzare una area verde dove portare i loro figli a giocare senza pericolo, in cambio di qualche stallo dove far parcheggiare automobili sempre più ingombranti?
Ma i cittadini della zona Santa Caterina non devono preoccuparsi, perché potranno andare a respirare un po' di ossigeno nel parco della maglia 165 previsto dal Pug» ha ironizzato il consigliere comunale pentastellato.
«Proprio riguardo alla lottizzazione della 165, nello scorso consiglio comunale il Sindaco ha sostento nuovamente di non essere nè a favore nè contro la lottizzazione. Ci chiediamo: ma è lo stesso Sindaco che ha detto di aver approvato la lottizzazione per dare un segnale al settore dell'edilizia a Bisceglie? È lo stesso Sindaco che ha già stanziato i soldi per la costituzione del Comune nell'eventuale ricorso al Tar contro la lottizzazione della BiMarmi?».
«Nonostante il parere negativo sul Dup che non mostra alcuna visione strategica per la città e per lo più riporta dati aggiornati a 10 anni fa abbiamo dimostrato, per l'ennesima volta, di svolgere un'opposizione severa ma mai preconcetta e strumentale a questa Amministrazione. Lo confermano il voto favorevole al progetto di riuso a fini agricoli delle acque reflue, provvedimento importante per dare ossigeno ad un settore messo, insieme ad altri, a dura prova dall'emergenza sanitaria e l'astensione benevola sul punto relativo alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica» ha evidenziato Enzo Amendolagine.
«Anche se quest'ultimo punto all'ordine del giorno e quello, poi ritirato ma che sarà presto ricalendarizzato, sulla "rigenerazione urbana" di Santa Caterina, manifestano la nuova preoccupante frontiera della sperimentazione alchemica sugli standard urbanistici di quest'amministrazione.
Gli standard urbanistici dovrebbero definire le quantità minime di spazi pubblici riservati alle attività collettive, all'edilizia scolastica, come aree per l'istruzione, aree per attrezzature di interesse comune, aree verdi o parcheggi. Gli standard andrebbero ponderati in relazione agli insediamenti nella progettazione dell'urbanistica cittadina. Pensiamo anche solo alla zona Salsello e chiediamoci quante siano e dove siano collocate queste aree in proporzione alle aree residenziali» ha spiegato.
«Il punto all'ordine del giorno sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica, spostati da via Veneto a via Dossena (altezza 34 dicembre), ha previsto uno swap urbanistico (bilancio urbanistico a somma zero) scambiando le destinazioni urbanistiche di due aree, una edificabile in via Veneto e una per attrezzature collettive e di uso collettivo nella nuova area mercatale.
Abbiamo rilevato come questo "scambio" potesse comportare una riduzione del numero dei posteggi per i commercianti ambulanti o, comunque, la perdita di un terreno funzionale all'area mercatale. E inoltre abbiamo fatto presente all'amministrazione, che – pur condividendo la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica – sarebbe stato più opportuno prevedere la collocazione di alloggi popolari non "ai confini dell'impero", in zone molto periferiche, isolate, slegate dal tessuto socio-culturale della città, dove si creeranno ancora una volta le condizioni nefaste per comportamenti deviati (spaccio di droga, prostituzione, violenza, bullismo, furti, abbandono di rifiuti e tutti gli altri elementi di corredo che non vengono rappresentati nelle tavole tecniche). Gli alloggi in zona via Veneto sarebbero stati più centrali, più integrati in un contesto sociale che avrebbe inibito la formazione di certe derive verso le "soluzioni ghetto"» ha aggiunto.
«L'esperimento alchemico sugli standard urbanistici che lascia più sbigottiti è quello che questa amministrazione e il suo assessorato all'Urbanistica hanno intenzione di approvare riguardante la zona della chiesa di Santa Caterina. Là dove, tra via Ricasoli e via degli Artigiani, c'è una area a Standard, 477 mq di proprietà del Comune e per il restante, 1735 mq, di privati, destinata a standard-parcheggi, si vuole costruire una palazzo di cinque piani con attico con annessi parcheggi a raso.
Nello swap urbanistico l'impresa di costruzione cederebbe al Comune alcune aree situate nelle viuzze nei pressi della chiesa di Santa Caterina, su cui verrebbe realizzata qualche decina di stalli per automobili: e questa sarebbe rigenerazione urbana? Perché invece non si cambia la destinazione d'uso da parcheggio di superficie a verde pubblico attrezzato mantenendo lì lo standard per intero e lasciando aperta la possibilità di realizzare un parcheggio sì, ma interrato sotto l'area verde? Quindi, i biscegliesi del quartiere Santa Caterina (e loro sanno quanto ne hanno bisogno) dovrebbero rinunciare alla possibilità di utilizzare una area verde dove portare i loro figli a giocare senza pericolo, in cambio di qualche stallo dove far parcheggiare automobili sempre più ingombranti?
Ma i cittadini della zona Santa Caterina non devono preoccuparsi, perché potranno andare a respirare un po' di ossigeno nel parco della maglia 165 previsto dal Pug» ha ironizzato il consigliere comunale pentastellato.
«Proprio riguardo alla lottizzazione della 165, nello scorso consiglio comunale il Sindaco ha sostento nuovamente di non essere nè a favore nè contro la lottizzazione. Ci chiediamo: ma è lo stesso Sindaco che ha detto di aver approvato la lottizzazione per dare un segnale al settore dell'edilizia a Bisceglie? È lo stesso Sindaco che ha già stanziato i soldi per la costituzione del Comune nell'eventuale ricorso al Tar contro la lottizzazione della BiMarmi?».