Attualità
Angarano commemora Falcone e ricorda ancora una volta Sergio Cosmai
Il sindaco ha osservato un minuto di raccoglimento davanti al drappo bianco esposto da un balcone del palazzo della Polizia Locale
Bisceglie - domenica 24 maggio 2020
0.46
Il sindaco Angelantonio Angarano, rappresentando l'intera comunità biscegliese, ha osservato un minuto di raccoglimento in occasione dell'anniversario della strage di Capaci ai piedi del drappo bianco esposto, su iniziativa dell'Anci, da un balcone del palazzo della Polizia Locale.
«Ventotto anni fa, alle 17:57, l'esplosione sulla A29 nei pressi di Capaci portò via il Giudice Falcone, in cui avevamo riposto le speranze di cambiamento, insieme a sua moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Quella bomba, come l'attentato a Paolo Borsellino e ai suoi angeli custodi Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli, ferì le nostre anime, fece vacillare le nostre speranze di cambiamento. Ma subito dopo, proprio grazie all'esempio di Uomini come Falcone e Borsellino, ci spinsero a reagire civilmente, insieme, con coraggio e convinzione, senza paura» ha dichiarato il primo cittadino.
«Oggi siamo qui, innanzitutto per onorare con un minuto di raccoglimento la memoria di chi ha combattuto la mafia fino al sacrificio estremo, come il nostro Sergio Cosmai e tanti onesti e coraggiosi servitori dello Stato, ma anche per ricordare a tutti, in primis ai nostri ragazzi e ai nostri figli, che è nostro dovere civico e morale far camminare sulle nostre gambe le loro idee. Per farli vivere per sempre e costruire un futuro migliore».
«Ventotto anni fa, alle 17:57, l'esplosione sulla A29 nei pressi di Capaci portò via il Giudice Falcone, in cui avevamo riposto le speranze di cambiamento, insieme a sua moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Quella bomba, come l'attentato a Paolo Borsellino e ai suoi angeli custodi Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli, ferì le nostre anime, fece vacillare le nostre speranze di cambiamento. Ma subito dopo, proprio grazie all'esempio di Uomini come Falcone e Borsellino, ci spinsero a reagire civilmente, insieme, con coraggio e convinzione, senza paura» ha dichiarato il primo cittadino.
«Oggi siamo qui, innanzitutto per onorare con un minuto di raccoglimento la memoria di chi ha combattuto la mafia fino al sacrificio estremo, come il nostro Sergio Cosmai e tanti onesti e coraggiosi servitori dello Stato, ma anche per ricordare a tutti, in primis ai nostri ragazzi e ai nostri figli, che è nostro dovere civico e morale far camminare sulle nostre gambe le loro idee. Per farli vivere per sempre e costruire un futuro migliore».