Politica
Angarano in Commissione sanità: «Eliminare la chiusura del punto nascita e scongiurare quella di cardiologia a Bisceglie»
Il sindaco in audizione: «Il nostro ospedale è cerniera tra territori vasti»
Bisceglie - lunedì 29 luglio 2019
19.07
L'aveva chiesto formalmente e non ha mancato di far sentire la sua voce alla prima occasione utile. Il sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano è stato audito, nel pomeriggio di lunedì 29 luglio, dalla Commissione sanità della regione Puglia.
Il primo cittadino ha ribadito la richiesta di modificare la delibera di giunta regionale n° 1195 del 3 luglio scorso sul piano di riordino ospedaliero, eliminando innanzitutto la chiusura del punto nascita di Bisceglie, così come emerso nel consiglio comunale monotematico tenutosi il 9 luglio scorso, nelle successive dichiarazioni pubbliche e nella seduta della terza Commissione regionale del 15 luglio.
«Le ragioni non hanno nulla a che vedere con il mero campanilismo ma attengono alla necessità di fare rete sul territorio» ha spiegato Angarano. «Bisceglie funge da cerniera tra due territori vasti, la Bat e la Città metropolitana, in una zona che comprende comuni come Trani, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, con un bacino di oltre 200mila utenti. La popolazione di Bisceglie, per giunta, aumenta sensibilmente nel periodo estivo. Il punto nascita di Bisceglie, peraltro, come ribadito a più riprese, ha un trend in crescita, superiore a 500 parti annuali, nonostante il calo demografico che sta spingendo il governo a rivedere le linee guida. Il punto nascita del "Vittorio Emanuele II", inoltre, ha una sala operatoria dedicata, in contatto con la rianimazione, situazione ottimale per gestire emergenze che possono sopravvenire durante il parto».
Il sindaco non ha perso l'opportunità per ribadire la necessità di mantenere aperto e preservare l'unità operativa di cardiologia del nosocomio biscegliese. «Visto il considerevole bacino d'utenza e confidando che possa realizzarsi l'ospedale del nord barese, nel quale continuiamo a credere, riteniamo sia fondamentale mantenere gli attuali posti letto di cardiologia, a maggior ragione se si considerano le riduzioni dei posti letto previste per le cardiologie dell'ospedale di strutture limitrofe» ha sottolineato.
«Depotenziare la cardiologia di Bisceglie potrebbe causare una criticità nel garantire i livelli essenziali di assistenza. Alla luce di tutto ciò e considerando gli investimenti che hanno riguardato il nosocomio di Bisceglie negli ultimi anni, abbiamo chiesto alla regione non solo di formalizzare il mantenimento del punto nascita ma anche di lasciare invariati i posti letto di cardiologia» ha concluso Angarano.
Il primo cittadino ha ribadito la richiesta di modificare la delibera di giunta regionale n° 1195 del 3 luglio scorso sul piano di riordino ospedaliero, eliminando innanzitutto la chiusura del punto nascita di Bisceglie, così come emerso nel consiglio comunale monotematico tenutosi il 9 luglio scorso, nelle successive dichiarazioni pubbliche e nella seduta della terza Commissione regionale del 15 luglio.
«Le ragioni non hanno nulla a che vedere con il mero campanilismo ma attengono alla necessità di fare rete sul territorio» ha spiegato Angarano. «Bisceglie funge da cerniera tra due territori vasti, la Bat e la Città metropolitana, in una zona che comprende comuni come Trani, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, con un bacino di oltre 200mila utenti. La popolazione di Bisceglie, per giunta, aumenta sensibilmente nel periodo estivo. Il punto nascita di Bisceglie, peraltro, come ribadito a più riprese, ha un trend in crescita, superiore a 500 parti annuali, nonostante il calo demografico che sta spingendo il governo a rivedere le linee guida. Il punto nascita del "Vittorio Emanuele II", inoltre, ha una sala operatoria dedicata, in contatto con la rianimazione, situazione ottimale per gestire emergenze che possono sopravvenire durante il parto».
Il sindaco non ha perso l'opportunità per ribadire la necessità di mantenere aperto e preservare l'unità operativa di cardiologia del nosocomio biscegliese. «Visto il considerevole bacino d'utenza e confidando che possa realizzarsi l'ospedale del nord barese, nel quale continuiamo a credere, riteniamo sia fondamentale mantenere gli attuali posti letto di cardiologia, a maggior ragione se si considerano le riduzioni dei posti letto previste per le cardiologie dell'ospedale di strutture limitrofe» ha sottolineato.
«Depotenziare la cardiologia di Bisceglie potrebbe causare una criticità nel garantire i livelli essenziali di assistenza. Alla luce di tutto ciò e considerando gli investimenti che hanno riguardato il nosocomio di Bisceglie negli ultimi anni, abbiamo chiesto alla regione non solo di formalizzare il mantenimento del punto nascita ma anche di lasciare invariati i posti letto di cardiologia» ha concluso Angarano.