Attualità
Anniversario omicidio Giacomo Matteotti, il ricordo di Italiaviva
«A distanza di 96 anni, riveste un'attualità che non dobbiamo sottovalutare»
Italia - giovedì 11 giugno 2020
11.34
In occasione dell'anniversario dell'omicidio del deputato Giacomo Matteotti, avvenuta il 10 giugno 1924 a opera dei fascisti, Italiaviva Bisceglie lo ha voluto ricordare.
«Esponente politico di primo piano nella lotta antifascista, protagonista delle battaglie sociali e della formazione culturale e professionale di un nuovo gruppo dirigente che guidava la progressiva emancipazione del mondo del lavoro, in particolare le esperienze cooperative, la formazione degli amministratori comunali e dei dirigenti sindacali delle leghe contadine. Importante fu la sua preparazione giurista su alcune materie come la criminologia, i sistemi penitenziari e il diritto penale» ha dichiarato il coordinatore Antonio Todisco.
«Il delitto Matteotti ci ricorda che cos'era il fascismo: una dittatura brutale che non esitava a uccidere gli oppositori, una violenta oppressione di tutte le libertà democratiche, e che oltre all'aspetto storico è ammonimento per quanto avviene nel presente, quando si cerca nuovamente di rievocare simboli e riferimento al fascismo di cui a volte non si avverte la pericolosità. Tutto quello che va contro i nostri principi costituzionali, l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, ci ricorda i principi antidemocratici su cui il fascismo si reggeva» ha aggiunto.
«Il razzismo, l'idea di essere superiori a qualcun altro in quanto appartenenti a diverse razze o etnie è sempre una tentazione presente e pericolosa che tende all'insofferenza nei confronti del consenso e della rappresentanza democratica. Ecco perché ricordare la limpida lezione di democrazia, di libertà, di rispetto del Parlamento che fu propria di Giacomo Matteotti a distanza di novantasei anni riveste un'attualità che non dobbiamo sottovalutare e di cui Italia Viva è portatrice di tali valori» ha concluso Todisco.
«Esponente politico di primo piano nella lotta antifascista, protagonista delle battaglie sociali e della formazione culturale e professionale di un nuovo gruppo dirigente che guidava la progressiva emancipazione del mondo del lavoro, in particolare le esperienze cooperative, la formazione degli amministratori comunali e dei dirigenti sindacali delle leghe contadine. Importante fu la sua preparazione giurista su alcune materie come la criminologia, i sistemi penitenziari e il diritto penale» ha dichiarato il coordinatore Antonio Todisco.
«Il delitto Matteotti ci ricorda che cos'era il fascismo: una dittatura brutale che non esitava a uccidere gli oppositori, una violenta oppressione di tutte le libertà democratiche, e che oltre all'aspetto storico è ammonimento per quanto avviene nel presente, quando si cerca nuovamente di rievocare simboli e riferimento al fascismo di cui a volte non si avverte la pericolosità. Tutto quello che va contro i nostri principi costituzionali, l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, ci ricorda i principi antidemocratici su cui il fascismo si reggeva» ha aggiunto.
«Il razzismo, l'idea di essere superiori a qualcun altro in quanto appartenenti a diverse razze o etnie è sempre una tentazione presente e pericolosa che tende all'insofferenza nei confronti del consenso e della rappresentanza democratica. Ecco perché ricordare la limpida lezione di democrazia, di libertà, di rispetto del Parlamento che fu propria di Giacomo Matteotti a distanza di novantasei anni riveste un'attualità che non dobbiamo sottovalutare e di cui Italia Viva è portatrice di tali valori» ha concluso Todisco.